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Nuova Zelanda: rapina in una poker house, indagini in corso (anche sulla legalità dei tornei)

11 gennaio 2023 - 16:12

Alcuni giocatori di una poker house senza licenza ad Auckland, in Nuova Zelanda, sono stati derubati di alcune migliaia di dollari in contanti prelevate sotto la minaccia delle armi.

Scritto da Redazione
© Maxim Hopman / Unsplash

© Maxim Hopman / Unsplash

È stata indubbiamente una nottata difficile quella passata da alcuni giocatori, presi di mira da un trio armato mentre erano seduti al tavolo verde in una poker house senza licenza ad Auckland, in Nuova Zelanda, e costretti a consegnare migliaia di dollari in contanti.

Le indagini della polizia sono in corso, nel tentativo di rintracciare i tre uomini armati che dopo la fuga hanno abbandonato la loro auto, ma anche di chiarire “che tipo di poker” si giocasse nella casa teatro della rapina.
Organizzare serate, eventi o tornei di poker infatti è legale in Nuova Zelanda, a patto che si rispettino alcune restrizioni, definite dal Dipartimento degli affari interni.

La regola generale vuole che “i tornei o le serate di poker possano essere condotti in Nuova Zelanda solo se hanno lo scopo di raccogliere fondi per la comunità.
La generazione di qualsiasi profitto o commissione per gli organizzatori da un torneo di poker può costituire un reato penale e rendere illegale l'intero torneo. Tuttavia, ci sono alcune eccezioni a questa regola generale".

Il poker per puntate in contanti giocato al di fuori del numero limitato di casinò della Nuova Zelanda può essere classificato come gioco d'azzardo privato o gioco d'azzardo di classe 1, 2 o 3, a seconda delle circostanze e della posta in gioco (ai sensi del Gambling act del 2003 non devono essere rilasciate nuove licenze per sedi di casinò).
Per gioco privato si intende ad esempio quello di un gruppo di amici che si riuniscono in una casa privata per una serata di poker.
Tutte le puntate devono essere date ai vincitori, nell'ambito di un evento “sociale”, in cui nessuno può guadagnare una commissione, ricompensa o riscuotere l'ammissione per condurre il gioco d'azzardo.
Inoltre, non ci possono essere detrazioni dalle vincite di un giocatore.

Il gioco d'azzardo di classe 1 copre il poker con puntate basse (con premi in denaro inferiori a 500 dollari per evento) e nessuno può trarre profitto o essere pagato per condurre il gioco d'azzardo.
Se è condotto da una società, i proventi devono essere devoluti in beneficenza o per "scopi benefici per la comunità".
Il gioco d'azzardo di classe 2 copre i giochi con un limite di premio non superiore a 5000 dollari e un fatturato inferiore a 25mila per evento. Il gioco d'azzardo di classe 3, che richiede una licenza, copre i giochi con premi superiori a 5000 dollari per evento. Anche per i giochi di queste classi la finalità deve essere quella di raccogliere fondi per uno "scopo autorizzato" (enti di beneficenza o altri scopi utili alla comunità).

Dalle indagini svolte finora non sembra che la poker house in cui si è consumata la rapina non possa essere associata a una licenza di classe 3, ma non è detta l'ultima parola.
E allora alla rapina potrebbe aggiungersi la beffa. 

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