A confermare che il regolamento del gioco passasse in secondo piano per via delle elezioni presidenziali in Brasile è stato il leader del governo al Senato nazionale, Carlos Portinho. L’appuntamento alle urne è fissato il 2 ottobre e le polemiche infiammano per la successione o la riconferma di Jair Bolsonaro per i prossimi anni e forse non è il massimo agire ora in questo clima e col presidente uscente che ha minacciato spesso di usare il veto sulla regolamentazione all’esame delle camere.
Il senatore ha parlato pubblicamente della votazione sul progetto approvato, in una storica seduta, dalla Camera dei Deputati il 24 febbraio, e che ora deve ottenere l'approvazione del Senato per essere finalmente firmato dalla Presidenza ed entrare in vigore.
In un'intervista al quotidiano locale Valor, Portinho ha affermato che "ci sono alcune priorità di voto per la seconda metà dell'anno e diverse questioni, ancora in sospeso, che saranno sul tavolo dopo le elezioni, come la regolamentazione del gioco d'azzardo in Brasile ".
Nonostante il ritardo, le dichiarazioni del senatore hanno portato speranza aggiungendo che “la questione è controversa, ma va regolata. Su questo, ha anche fatto riferimento alla legge recentemente approvata per aumentare il livello salariale nazionale per infermieri, tecnici infermieristici, ostetrici e ausiliari.
Questo regolamento sarebbe finanziato attraverso il reddito generato dal gioco d'azzardo e dalle scommesse legalizzate. Così, Portinho ha commentato: "Non mi piace molto che i giochi d'azzardo siano quelli che supportano il piano salariale infermieristico, ma capisco che devi cercare fonti extra".
In questo modo, ha ribadito che "il gioco d'azzardo dovrebbe essere regolamentato" e ha anche sottolineato che "nell'ambito delle scommesse sportive le società internazionali sono lì che offrono i loro servizi, guadagnando molto e non pagando nulla".
E ha concluso: “Quello che mi preoccupa è la manipolazione dei risultati, non le scommesse. C'è già la manipolazione nello sport, nel calcio, ho seguito casi come avvocato. Non fare niente è peggio. Questo argomento andrà dopo le elezioni. Sono stato molto onesto con Arthur Lira, c'è resistenza al Senato, ma si discuterà”.