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Caramatti: 'Sono tornato alle Wsop e il poker live mi mancava, che sorpresa la nuova location'

24 giugno 2022 - 08:23

Gioconews.it intervista Niccolò Caramatti, Ceo Fantasyteam, tornato alla sua vecchia passione del poker live alle Wsop.

Scritto da Cesare Antonini
Caramatti: 'Sono tornato alle Wsop e il poker live mi mancava, che sorpresa la nuova location'

Una volta poker professional player, uno dei primi sponsorizzati, a dire il vero. Oggi, Niccolò Caramatti, è un imprenditore di successo nel mondo del gioco online con la sua Fantasyteam e con il nuovo brand Sportitaliabet. Alle World Series of Poker di Las Vegas 2022, intanto, un premio riscosso subito al Millionaire Maker: 102esimo su circa 8mila entries. “Ma sono qui in vacanza, la mia vera vacanza - spiega a Gioconews.it Caramatti - ho giocato qualche torneo delle Wsop e cash a livelli anche bassi. Sì perché sono comunque venuto a giocare a poker che, non essendo più un lavoro, mi rilassa e mi permette di staccare e non pensare a niente”.

Il “tocco” non si perde così facilmente: “Ho giocato il Millionaire Maker, è stato divertente anche perché quando vai a premio è sempre bello. Ero messo bene poi ho fatto una mano molto aggressiva in una fase del torneo in cui forse era sbagliato spingere così tanto.  Tuttavia ho giocato bene un giorno e mezzo e non posso lamentarmi. Poi quando vedi Neymar Jr giocare un torneo da 1000 dollari e andare a premio alla fine pensi che il poker possa essere divertente anche solo per arrivare in fondo ad un evento e non solo per il premio da riscuotere”.

Ma l’assenza dai tavoli da gioco era molto lunga? “Non giocavo dal 2019 e devo dire che il poker live mi mancava. Per me, però questi (il Millionaire Maker, Ndr) sono tornei infattibili, si gioca troppo dalle 10 a mezzanotte e per me è diventato troppo stancante. Ovviamente anche la concentrazione rischia di mancare. Ma è un’esperienza molto bella. Poi il Millionaire come numeri e impatto era quasi più importante del main, almeno fino ad adesso”.

Altri eventi? “Sicuramente giocherò qualcos’altro perché rimane comunque un’esperienza molto positiva. Mi piace molto il 6max (torneo che ha visto andare a premio alcuni italiani, Ndr) che è il mio main game da sempre e ho puntato il 5mila dollari che è molto bello ma non so se ho la testa per farlo. Sono qui per divertirmi e rilassarmi e non per giocare 14 ore al tavolo come già capitato”.

Le World Series vanno alla grande comunque: “E’ bello però vedere che il poker  live riscontri questi ottimi numeri e rimanga ancora un’attrattiva importante - analizza Caramatti - penso, però, che manchi ormai totalmente l’effetto mediatico, è totalmente sparito il giocatore famoso è uno come tanti in mezzo agli altri. Un tempo si fermavano tutti per incontrare Hellmuth o Ivey e fare foto ma ormai sono player normali tra i tanti. Per noi in Italia, poi, non c’è più poker in tv e qui c’è Pokergo che però è a pagamento e quindi rimane per pochi”.

Parliamo della nuova location? “Per me i nuovi spazi sono molto comodi, ho alloggiato al Caesar’s Palace e devo praticamente attraversare la strada per arrivare alle room dove si gioca. Tuttavia va detto che ci vogliono 20 minuti a Vegas per uscire dalla camera e arrivare a piedi all’uscita e quindi all’area torneo (solo i corridoi degli hotel e le hall sono lunghe centinaia di metri, Ndr). Ma non serve più prendere il taxi e hai tanti ristoranti nel giro di pochi metri. Ci sono i ristoranti del Bally’s, del Paris, del Planet, e in 5 minuti riesci a fare una pausa cena piacevole. Al Rio era tutto molto lontano e difficile da raggiungere e il fattore tempo è fondamentale nelle pause. Dentro, poi, non c’erano molte opzioni”.

C’è anche qualche criticità, però: “Per me la struttura non è fatta per ospitare così tanta gente tutta insieme. Si vedevano problemi di movimento nelle pause dove la fiumana della gente impediva di camminare nei corridoi. Mancano molti servizi in sala, ci sono ancora pochi monitor, gli spazi per ricaricare i telefonini, elemento ormai è fondamentale”.

Un fattore che non dipende dalle Wsop è questo: “Las Vegas è diventata carissima, dollaro pari a euro, prezzi inaccessibili fuori dal mondo ma hanno ragione loro perché qui aumenta tutto e ci sono nuovi spettacoli e nuovi hotel quindi hanno ragione loro.

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