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Federico Brunato, King's Resort: 'E' in atto un nuovo boom del poker live'

11 dicembre 2021 - 09:24

Secondo Federico Brunato, Poker Director della room del King’s Resort di Rozvadov, in Repubblica Ceca, il gioco dal vivo sta vivendo una nuova fase di crescita strutturale.

Scritto da Cesare Antonini
Federico Brunato, King's Resort: 'E' in atto un nuovo boom del poker live'

Pandemia mondiale, lockdown lunghissimo per i tornei dal vivo, decreto Dignità e poche possibilità di “crossare” con il settore digital. Come sta il poker live nonostante tutte queste evidenti criticità? E’ questa la domanda che in molti si pongono da qualche mese quando la risposta dei tornei di poker live sembrava essere quella ovvia dopo tante settimane di chiusura.

I dubbi principali sono basati sia sulla longevità del settore (ma di questo si parla dai tempi del boom del 2008-2009 e sembra che i dati abbiano risposto da soli) che sul ricambio generazionale nei field europei e del nostro Paese.

E chi meglio di Federico Brunato, Poker Director del King’s Resort di Rozvadov, in Repubblica Ceca, la room più importante in Europa per offerta di gioco e per numeri totalizzati sia prima che dopo la pandemia mondiale da coronavirus e appena reduce dalle World Series of Poker di successo. 

L'intervista in questione è uscita sulla rivista di dicembre in distribuzione e in visione gratuita online di Gioco News.

Le notizie che arrivano sono davvero positive e, siamo sinceri, siamo sorpresi positivamente: “Il poker live sta molto bene - esordisce Brunato che è italiano ma vive e lavora già da tanti anni all’estero e a Rozvadov dove è il direttore della room da oltre tre anni ormai - secondo la mia esperienza lavorativa sembrava in effetti che i primi 2-3 mesi dopo il lockdown fosse un boom temporaneo, una giusta reazione alle chiusure. Invece, anche se la domanda cresce, sale anche l’offerta di gioco”.

Lontani i tempi del boom che citavamo di cui sopra. Ma per Brunato il fenomeno non è occasionale: “Intravediamo dati ed elementi che ci lasciano pensare come questa crescita sia decisamente strutturale. Molti forse si sono avvicinati online ma di motivazioni ce ne possono essere tante altre e indagheremo per capire come possiamo accompagnare questi ottimi dati. Possiamo dire intanto, che ogni fine settimana ci sono 2.500 registrazioni di media, di cui molte nuove, nei main event di varia taglia di buy in e questo vuol dire tanto per i prossimi anni”.

Altri dati sensibili? Se parliamo di ricambio generazionale cosa possiamo dire? “La media dell’età negli ultimi 2-3 anni è scesa in maniera significativa - prosegue Brunato - e ci sono molti più players giovani che arrivano dal poker online, come dicevamo prima, e anche dal mondo delle criptovalute. Grazie a questi mondi i numeri sono quasi raddoppiati per la fascia 18-25 anni. Ma la media più alta dei nostri players/clienti è quella che va dai 25 ai 40 anni. Tuttavia negli ultimi tre anni abbiamo visto crescere molto la prima fascia nei confronti di quella appena citata e non è escluso che si possa ipotizzare un sorpasso nei prossimi mesi/anni. Ovviamente si tratta di un segnale meraviglioso per il poker live e sono questi elementi che mi lasciano pensare che potremmo essere di fronte ad un nuovo boom del poker”.
Potenziale grandissimo, ok, ma come lo coltivate o intendete “concimarlo”? “L’occasione è enorme, sì, e per questo stiamo cercando di andare incontro a questi field per andare ad attrarre sempre più players da queste pool - spiega ancora il Poker Director anche del King’s di Praga sempre di proprietà di Leon Tsoukernik - alcune idee possono essere delle collaborazioni con forti player online che possano portare il messaggio del King’s anche verso chi non ha mai provato un torneo di poker dal vivo. Ci sono tantissimi gruppi di players sia giovani che giocano online, sia più grandi, che non hanno ancora provato l’esperienza live. Magari sono anche professionisti ma non hanno mai giocato un torneo internazionale. Cercheremo di incrociare le loro preferenze!”, conclude Federico Brunato.

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