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Paulina Loeliger: 'Mi dicono t**** ma perdono quasi sempre e grazie al poker sono uscita dalla mia crisi'

18 febbraio 2022 - 16:47

Paulina Loeliger, identità di genere, inclusione, misoginia e poker, come uscirne vincenti dalla vita e dal tavolo da gioco. 

Scritto da Cesare Antonini
Paulina Loeliger: 'Mi dicono t**** ma perdono quasi sempre e grazie al poker sono uscita dalla mia crisi'

Tutto il mondo è paese, purtroppo, quando si tratta di temi come l’identità di genere e l’inclusione. Veniamo dalle dimissioni premature di Vanessa Kade dal team di Americas Cardroom proprio perché non era riuscita a cambiare la mentalità della room e del mondo del poker su questi temi. Un po’ poco alcuni mesi di lavoro in solitaria per cambiare i destini delle donne e nell’azienda del gaming.

Ma quello che è successo a Paulina “PokerBunny” Loeliger, (ma non c’è alcun collegamento con il top reg online “LLinusLLove” ) giocatrice high stakes apparta all’Hustler Casino al Live at the Bike! è solo l’ennesima conferma del pessimo approccio dei player maschi nel nostro settore.

Il top corto, la scollatura profonda, l’eyeliner perfetto, le orecchie da coniglio sono elementi che la fanno notare al tavolo da poker. Siamo maschietti e anche l’occhio pretende la sua parte. Ma non si può trascendere in quello che è successo in una partita $ 25- $ 50 e $ 50- $ 100.

Ora, pare che in uno streaming e spesso sui suoi canali qualcuno l’abbia chiamata “troia”, come ha confermato lei stessa. E si è innescato un dibattito molto acceso sul suo personaggio: è realmente forte? Vuole solo apparire? Sta recitando un ruolo e, se fosse, caderci significherebbe dargliela vinta e quindi good game?

Gli insulti e qualsiasi forma di sessismo vanno sicuramente cancellati ma, sul resto, l’analisi di chi si è sperticato a studiare il caso, un giornalista russo, Sakuta Aleksandr, un’analisi può essere fatta.

“Nessuno si è mai preoccupato di me. Anche quando ero bambina, non avevo né genitori né famiglia. Tra l'infanzia e quando ho iniziato a giocare a poker, non c'era nessuno intorno a me”, ha confessato in una delle sue interviste. Paulina andò all'università e si trasferì da New York a Sydney. Il suo primo torneo di poker lo giocò in Australia l'8 marzo 2019. Il buy-in era di $5 e si vincevano appena $175. “Ad essere sincero, non avevo idea di cosa stessi facendo al tavolo. E in linea di principio, da allora non è cambiato molto”.

Una correlazione tra il suo ruolo da “coniglietta” c’è a quanto pare: “Al cash game ho iniziato a guadagnarmi da vivere in Australia. Ero vestita in modo ridicolo. Ma questi abiti hanno aumentato la mia percentuale di vittorie. Ho fatto molto bene a Sydney. Potevo giocare anche se ero una principiante assoluta. E il fatto che i ragazzi abbiano cercato di battermi in ogni mano mi ha aiutato molto. A tavola mi chiamavano puttana, stupida. Ma non importava a nessuno, né ai dealer né ai poker room manager. Nessuno mmi ha Madi difeso. L'Australia è piena di misogoni che non trovi ai tavoli negli Stati Uniti”.

Da qui l’idea di trasferirsi a Las Vegas per fare level up al tavolo da poker. Determinante l’incontro con l’ambassador Unibet Dara O'Kearney che promuove proprio il poker tra le donne. I due si sono incontrati su Instagram e hanno discusso ininterrottamente di strategia per il poker per un anno. “E poi ho deciso di trasferirmi a Las Vegas per giocare dal vivo. Dara e la sua amica mi hanno sostenuto per la prima volta partendo da un livello importante come il $ 5- $ 10.

Qualcuno ha anche insinuato che si guadagnasse da vivere su Onlyfans, popolare social dove alcune ragazza e ragazzi pubblicano contenuti esclusivi, alcuni anche hot: “Non ho mai venduto il mio corpo e non ho Onlyfans, mangio solo grazie al poker!”.

Chapeau, ovviamente. Specie se il gioco l’ha aiutata anche a vincere le discriminazioni: “Negli ultimi 3 anni mi sarei suicidata se non avessi iniziato a giocare e a fare quello che sentivo fosse un luogo di espressione per una persona mediocre con le tette. E ogni giorno mi sveglio e mi rendo conto che la mia vita potrebbe essere completamente diversa se non fosse per il poker”. Giù il cappello ancora. E per chi è stato misogino o si è fatto togliere i soldi solo alla vista di un paio di sette, beh, siete davvero voi i peggiori del sito come si diceva un tempo!

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