Campione d'Italia - Diciamocelo, ci è sembrato di vivere una storia già scritta almeno dal day3: il professional poker player americano dell'Arkansas, nel bel mezzo di un lungo viaggio per tutto il mondo, arriva a Campione d'Italia e si porta a casa il main event Wsop Circuit, il suo terzo Ring in carriera e la "sedia" al Global Casino Championship da 1 milione di dollari. Il tutto giocando con la mano sinistra, "for fun", come dice a Gioconews.it Michael Lech. E cosa succede quando gioca sul serio i grandi tornei? Intanto è al terzo Ring e ha già mezzo braccialetto al polso oltre a 870mila dollari vinti in carriera.
Ma la storia di Michael è ancora più bella, scopriamola: “Sono arrivato dalla Germania nel mezzo di un lungo viaggio che va avanti ormai da agosto 2017. A dicembre sono tornato in Arkansas per Natale e da metà gennaio ho ricominciato a viaggiare in Europa. Sono stato anche al Wsop Circuit in Marocco dove non ho avuto successo – racconta Michael - prima della Germania ero in Polonia. Sono stato in Olanda per Carnevale e ho visitato anche la Croazia, la Macedonia e ho apprezzato molto il Montenegro. Sono stato anche 3 anni in Sudamerica tra Bolivia e Argentina e ho viaggiato seguendo il Latin American Poker Tour. ”.
Sei un “ppp” però, giusto? “Sì, giusto, ma in questi mesi gioco un po' a poker ma al centro c'è il mio viaggio. Gioco per divertimento, dove mi trovo a passare se c'è un torneo per cui vale la pena mi fermo e lo gioco come in Marocco o Campione d'Italia e come farò a Cannes per le Wsop tra due settimane”.
Per te è il terzo Ring Circuit: “Il primo l'ho vinto a Sain Marteen nel 2016 ma era un 6max, un side event. Poi ho vinto l'high roller a New Orleans per oltre 100mila dollari e ora qui a Campione d'Italia. Solo questo evento, però, mi darà l'opportunità di giocare il GCC ad agosto. E rappresenterò l'Italia visto che l'ho vinto qui!”.
Che idea ti sei fatto del torneo e com'è andata?”Mi son divertito molto ma avevo scelto questo torneo perché era bellissimo, un freezout, no re entry, una struttura magnifica e anche il field anche se penso di essere stato l'unico americano iscritto almeno in questa edizione. Ho fatto tantissime chips in bolla ho raisato il 100% delle mani, da 2-4 under the gun a chiamare i resti di tutti gli short anche con 10 high. Diciamo che ho giocato a tratti come se fossi un 'big fish' ma consapevolmente. Ho mixato le strategie diciamo”, se la ride Michael. In effetti il suo gioco è stato aperto, spavaldo, coraggioso. Giocava davvero “for fun” con la voglia di vincere ma mixando, appunto, le sue grandi skills che, specie al final table, gli hanno consentito di gestire benissimo la partita. Aveva preso un colpaccio, poi ha evitato di perdere chips contro Dennis Karakashi e si è rimesso comodo. “Sono stato molto fortunato al tavolo finale, davvero tanto”, dichiarerà poi a vittoria raggiunta. Nel day3, però, al tv table ha dimostrato di chiudere tra i primissimi anche senza carte e sfruttando tantissimo la bolla.
Poker, viaggi, che spettacolo! “Sono fortunatissimo ad avere questa possibilità grazie al big score ottenuto alle Wsop di Las Vegas (il secondo posto al Crazy Eights da oltre 400mila dollari, ndr). Mi ha dato la possibilità di essere più libero e giocare i tornei che voglio. Durante il viaggio, però, gioco solo for fun, non le big competition”.
E le Wsop di Las Vegas? Si torna al lavoro? “Sì giocherò molti eventi e ho già preso una casa con 3 lituani e ci sarà anche un italiano che vive in Messico ma ora non ricordo il nome!”.