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Farha, Ivey e Moneymaker, gli incroci che hanno cambiato il destino del poker mondiale

10 novembre 2020 - 09:12

I momenti decisivi che potevano cambiare la storia del poker mondiale tra Farha, Ivey e Moneymaker nel lontano 2003. 

Scritto da Ca

Cosa sarebbe successo se Sammy Fahra fosse riuscito a battere Chris Moneymaker nell’head up decisivo del main event Wsop del 2003? Ma ancora prima c’è stato un colpo decisivo che ha visto fronteggiare l’allora recreational player Chris contro un certo Phil Ivey che già batteva tutti i livelli esistenti in quegli anni. E nell’intervista di Barry Greenstein allo stesso Tiger Woods del poker, emerge anche questo elemento particolare.

Perdendo questi due colpi non avremmo avuto probabilmente la storia che ha scatenato la rivoluzione del poker nel mondo facendo capire a tanti come, con poche decine di dollari, ma anche con pochi centesimi, poi, si potesse davvero cambiare la propria vita.

Phil Ivey ha parlato della mano che gli è costata un titolo Wsop, ma ha contribuito a far iniziare il boom del poker.

Per questo motivo, Farha farà anche parte del folklore del poker. Tuttavia, la gente dimentica che Phil Ivey ha svolto la sua parte nel plasmare l'industria.

Nella sua ultima video intervista con Barry Greenstein, Ivey racconta le sue emozioni dopo "quella" mano contro Moneymaker.

A 10 left Ivey è andato all-in contro Moneymaker nel Main Event del 2003. Il board mostrava Q ♥ 6 ♠ Q ♠ 9 ♣ e Ivey aveva 9♥ 9♠ con Moneymaker che ha chiamato con A ♥ Q ♦. E’ stato probabilmente il river più decisivo per la storia di tutti noi players e addetti ai lavori. Chris sarebbe rimasto in gioco ma short e sarebbe stata durissima imporsi nel finale. Specie perché un certo Ivey avrebbe avuto il doppio dei gettoni. Il river è stato un Asso grosso come il Rio Casino e Phil esce di scena con Moneymaker che si lancia verso la vittoria, probabilmente vedendo crescere anche il suo morale per l’eliminazione di un campione del genere oltre che per le chips che gli ha portato via. Ovviamente ci saranno state tantissime altre situazioni in cui il corso della storia poteva cambiare. Era semplicemente destino e quel river è davvero stato provvidenziale.

Ivey impeccabile di fronte alla telecamere era già con la faccia di poker migliore che potesse nascondere una delusione del genere. Che river! Ma dopo 17 anni ecco la conversazione con Greenstein che rivela una telefonata fatta da Phil a Barry. Invece di consolare l’amico, Greenstein ha pensato bene di scuoterlo ma di dirgli che, probabilmente, se avesse passato al flop, e ne aveva tutta l’equity del mondo, si sarebbe evitato il full over full. Secondo Ivey, però, aveva letto Moneymaker e sapeva che un nove gli avrebbe portato tutte le chips nel proprio stack.
Come detto Phil era già una star e sapeva già che avrebbe avuto comunque la carriera che ha condotto tra mille difficoltà e storie epiche. Come lui nessuno mai.
 

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