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Late registration, pro e contro spiegati da Stefano Terziani

25 marzo 2021 - 16:42

La registrazione tardiva conviene o no? E come cambia il gioco se si entra a fine Day1 o entro il Day2? Ecco le analisi di Stefano Terziani. 

Scritto da Redazione Poker

La late registration è una modalità che sia live, sia online, consente a room e organizzatori di ampliare i numeri delle entries e far quadrare spesso le prize pool garantite e far crescere notevolmente i montepremi. Ma a livello tecnico che vantaggi e svantaggi ci sono? La University of Gaming di Dario Sammartino ha regalato un prezioso contenuto redatto da uno dei coach e players più stimati del panorama italiano, Stefano Terziani.

Quante volte i numeri di un torneo sono esplosi proprio con la registrazione tardiva che, specie live, dura anche entro l’inizio del Day2. Orripilante la scelta di alcune organizzazioni (specie i circoli) di consentire anche ingressi in average: funziona per i numeri ma a livello tecnico è probabilmente la morte del poker.

Ma cerchiamo di capire da un reg come Terziani quali sono i vantaggi e gli svantaggi: “Iscriversi in registrazione tardiva estrema, ad esempio a inizio day 2, comporta aspetti positivi e negativi. Consideriamo innanzitutto che molto spesso entreremo in gioco con una ventina di bui. Dunque, se si conoscono dinamiche pre e postflop 20x, allora potrà essere un investimento positivo”, spiega Terziani.

A livello di stack? “La ragione non è legata soltanto alle dinamiche di stack ma anche per ragioni prettamente economiche. Iscrivendoci direttamente al day 2 beneficeremo di un vantaggio: essendo usciti già molti giocatori, saremo molto più vicini alla zona in the money, quindi non è escluso che il nostro stack possa già valere di più rispetto al suo costo reale. In alcuni casi specifici ci troveremo a pagare ad esempio 100€ di buy-in, ma il valore ICM del nostro stack sarà già di 110€, quindi potenzialmente si tratta di un investimento quasi già in profit”.

Ma al Day1 cosa ci perdiamo? “Il rovescio della medaglia è rappresentato dal margine di movimento ridotto - analizza Terziani - con 20 bui oggi le possibilità strategiche sono maggiori rispetto a un tempo, ma si tratta sempre di 20 bui e quindi inevitabilmente ci saranno presto situazioni in cui metteremo in gioco tutto il nostro stack, sia in uno shove preflop, che un reshove che magari in spot nei quali si arriva ai resti al flop”.

E a livello di varianza? Secondo Terziani, “non si perdono dinamiche early stage (nelle fase iniziali del torneo, Ndr) perché il vantaggio di potere giocare con 100 bui o stack ancora più profondi permette dei margini ampi di movimento ad esempio per scegliere gli avversari più scarsi, oppure occasioni da sfruttare per fare chips a basso rischio, e più in generale per far valere il proprio edge. Iscrivendoci con 20 bui avremo la possibilità di fare mosse ad EV positivo ma a varianza più alta”. Varianza che aumenta tantissimo in modalità Knock Out visto che si tende a giocare in maniera molto più aggressiva per eliminare gli avversari.

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