India: il Covid-19 rischia di bloccare la crescita del poker nel Paese
Il mercato indiano del poker live e online subisce un brutto colpo per il blocco dovuto dal coronavirus.
Se durante la quarantena forzata in Italia abbiamo assistito a un incremento fisiologico e comunque assai inferiore ai vecchi fasti del mercato del poker online, in India il coronavirus rischia di tarpare le ali ad un mercato in rampa di lancio. Secondo alcune stime sarebbero ben 40mila le persone che non solo giocano regolarmente a poker ma che ne hanno fatto già una professione. Tanti? Pochi? Facendo un raffronto con l’Italia, e qualche altro paese europeo, sicuramente tantissimi. Se parliamo di reg. L’India, però, si sa, ha oltre 1,5 miliardi di abitanti e se il poker dovesse avere un boom come quello italiano ci troveremo presto a tutti i tavoli un player indiano come Wsop Champion o scritto sulla coppa gigante del Wpt o nei super high roller di tutto il mondo.
Intanto sono tantissimi gli indiani che giocano nei club e anche online sta nascendo più di qualche poker room. Un’altra stima parla di almeno 50 milioni di indiani che si sono seduti almeno una volta ad un tavolo da poker. Sempre pochi? Beh, è come se giocassero l’80% degli italiani (comprendendo bambini, anziani e donne).
Ora potrebbe essere il momento del poker online ma bisogna capire la sostenibilità delle room e l’alfabetizzazione informatica degli indiani stessi. E’ comunque una buona opportunità italiani in un periodo fortemente negativo che, come detto, può bloccare un processo di crescita piuttosto veloce e ben avviato.