L'Aussie Millions rischia di perdere la storica location del Crown Casino
L'Aussie Millions rischia di perdere la sua location storia per le inchieste in corso sul Crown Resorts tra riciclaggio e traffici illegali.
Alla fine quest’anno si poteva anche giocare l’Aussie Millions in Australia, torneo di grande prestigio con un main event che non vale quello delle World Series ma rappresenta un grande titolo che tutti i pro vorrebbero in bacheca. Causa Covid-19, ovviamente, l’evento che si tiene dall’inizio di ogni anno, era stato rinviato già da molti mesi. Ma per il 2022, quando si spera che la pandemia sia stata messa alle spalle, c’è il rischio che l’evento possa perdere la sua location storica, il Crown Resorts and Casino di Sidney.
Sì perché proprio la Crown Resorts, società proprietaria del casinò ospitante Aussie Millions, è sospettata dalle autorità di facilitare le operazioni di riciclaggio di denaro a beneficio di individui legati alla criminalità organizzata cinese. Il caso è abbastanza serio da mettere in dubbio il futuro della licenza del gruppo.
E pensare che in Australia la vita è praticamente ripartita seppur con le massime precauzioni. Anche il Grande Slam di tennis si è giocato tra distanziamenti e tamponi a raffica. Il problema è che un evento come gli Aussie Millions ha bisogno di una grossa percentuale di players in arrivo da tutto il mondo, dalla vicina Asia, dall’Europa e dagli Usa. Le Wsop, invece, hanno un “domestic field” che oscilla sempre tra l’80 e l’85% del totale. Il resto da tutto il mondo. Era logico rinviare l’evento.
Ma ora si pensa già al futuro per una storia che era stata già rivelata al grande pubblico ma ora si contorna di maggiori dettagli.
Negli ultimi mesi il Crown è finito nei guai. A livello strettamente economico, prima di tutto, l'impatto della pandemia è stato rilevante poiché il gruppo ha registrato perdite per 87 milioni di dollari nella seconda metà del 2020, in calo del 155% rispetto all'anno precedente.
Ma a novembre l'azienda si è trovata al centro di articoli di stampa poco edificanti per il suo brand. Il loro oggetto? Per diversi mesi, alcuni casinò sarebbero stati utilizzati per il riciclaggio di denaro sporco a beneficio di ricchi giocatori cinesi legati alla criminalità organizzata. Roba da film, insomma, e traccia un quadro piuttosto torbido dell'origine dei fondi: “Tratta di esseri umani, traffico di droga, terrorismo o sfruttamento sessuale dei bambini".