GGPoker, stop al gioco in 12 paesi in tutto il mondo: i dubbi della community
GGPoker chiude i tavoli della poker room in 12 paesi per diventare legale ma c'è chi ipotizza una piattaforma backdoor e Vpn.
La piattaforma GGPoker ha deciso di interrompere l'offerta dei suoi servizi di poker online a 12 paesi in tutto il mondo. Jean Christophe Antoine, il numero uno della room, ha dato la notizia, affermando che la rete ha deciso di acquisire licenze in quelle aree o di collaborare con operatori già legali nei framework di riferimento. Fuori dal “dot com”, dunque, per diventare legali al 100%? Pare non sia proprio così. E sono ben 12 i paesi in cui GGPoker ha interrotto le operazioni: 10 room con sede in Europa, in Georgia, sul confine europeo-asiatico e la Colombia in Sud America. I 10 paesi europei che non possono più accedere ai servizi di GGPoker sono Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Grecia, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Slovacchia e Svizzera.
I giocatori che attualmente dispongono di account su GGPoker possano ancora accedervi, ma i nuovi utenti che desiderano registrarsi da quei paesi non possono più registrarsi. Tuttavia, è una risposta di GGPoker che ha suscitato un po 'di preoccupazione in alcuni.
Dopo un'indagine sulla disponibilità della rete in uno dei paesi, la risposta della rete è stata che i giocatori possono ancora accedere a GGPoker utilizzando una rete privata virtuale (VPN). Ciò significa che la società non si assume alcuna responsabilità a causa del fatto che saranno effettivamente i clienti a utilizzare la VPN, piuttosto che la società stessa.
La risposta ufficiale della società alla sua decisione di ritirarsi dai 12 paesi citati ha sollevato molti dubbi. Nonostante lasci ufficialmente i paesi, sembra che non abbia alcun problema con l'apertura di una piattaforma backdoor.