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L'appello di sette Stati Usa: 'Applicare le leggi contro il gioco offshore illegale'

10 maggio 2023 - 15:55

Le autorità di regolamentazione di Colorado, Illinois, Louisiana, Michigan, Mississippi, New Jersey e Nevada scrivono al Procuratore generale degli Stati Uniti per chiedere provvedimenti contro il gioco online illegale.

Scritto da Redazione
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Colorado, Illinois, Louisiana, Michigan, Mississippi, New Jersey e Nevada: sono i sette Stati americani firmatari della lettera congiunta che chiede al Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti (Doj) di combattere i siti web di gioco offshore non regolamentati che si rivolgono illegalmente ai giocatori all'interno del Paese, in violazione delle leggi federali e statali.

Una piaga che non di rado colpisce anche i giocatori di poker.

"Comprendiamo e apprezziamo il fatto che le responsabilità giurisdizionali del Dipartimento di Giustizia siano ampie e, di conseguenza, le priorità variano nel tempo", scrivono i regolatori. “Tuttavia, le numerose minacce significative poste dal gioco d'azzardo illegale offshore non possono essere affrontate solo dagli Stati e, pertanto, richiedono maggiore attenzione e impegno federale.
Incoraggiamo vivamente il Doj a dare la priorità alle indagini e al perseguimento di questi siti offshore e siamo pronti a fornire tutta l'assistenza possibile come regolatori statali del gioco d'azzardo".

L'ultimo ad aderire a questo appello è stato il Michigan, dove “leggi e regole severe regolano i giochi su Internet e le scommesse sportive e forniscono protezione ai consumatori, promuovono la fiducia e garantiscono giochi equi e onesti", dichiara il direttore esecutivo del Michigan gaming control board, Henry Williams, in una nota. "Siamo disposti ad aiutare il Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti in ogni modo possibile mentre persegue l'applicazione delle leggi statunitensi contro le imprese di gioco illegali offshore che approfittano dei nostri cittadini".

Le imprese illegali a cui si fa riferimento non operano dagli Stati Uniti ma da giurisdizioni favorevoli all'iGaming come Malta, le Filippine e l'Isola di Man, e le autorità statali di regolamentazione del gioco d'azzardo e le loro forze dell'ordine associate hanno poche risorse per perseguirli. Considerando che molte di esse non sono sottoposte a controlli di background e idoneità da parte delle autorità di regolamentazione del gioco statali, e quindi riescono a “scomparire” facilmente, portando via con sé i fondi depositati dai propri clienti.
 

Il Doj ha già preso di mira piattaforme di gioco online non regolamentate, in particolare nel 2011, quando l'agenzia ha sequestrato le risorse online di PokerStars, Full Tilt Poker e Ultimate Bet. Il sequestro è avvenuto dopo che quei siti web sono stati ritenuti operanti in violazione dell'Unlawful internet gambling act del 2006, che vieta alle società di gioco d'azzardo di accettare consapevolmente pagamenti in relazione alla partecipazione di un'altra persona a una scommessa o scommessa che comporta l'uso di Internet e che è illegale ai sensi di qualsiasi legge federale o statale (definite "transazioni limitate" nella legge).

 

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