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Scammers addio? Ecco il sito dove segnalare chi vi ha truffato a poker

27 ottobre 2021 - 09:31

Scammers addio? Ecco il sito dove segnalare chi vi ha truffato a poker, si chiama pokerscammers.exposed e lo ha realizzato Berba21. 

Scritto da Ca
Scammers addio? Ecco il sito dove segnalare chi vi ha truffato a poker

L'utente 2 + 2 con il nickname "Berba21" ha annunciato la creazione di un elenco di scammers. Il sito pokerscammers.exposed è già attivo e funzionante, ma non ci sono ancora nomi in evidenza anche e il funzionamento sembra semplicissimo: il portale raccoglierà un elenco di truffatori per proteggere diritti nel poker tramite un controllo pubblico, senza tirare in ballo la legge.

“Negli ultimi due mesi, ho lavorato su un nuovo sito gratuito per elencare le persone che la comunità del poker ha già smascherato come truffatori. L’idea è quella di un database che raccolga molti post, tweet, video vengono dimenticati e persi, e queste persone continuano a barare ancora e ancora. Ho avuto l'idea per il sito dal podcast di Jeff Gross con Patrik Antonius. Questo sarà un progetto completamente guidato dalla comunità. A parte le modifiche al codice, non aggiungerò manualmente informazioni sui truffatori, a meno che, ovviamente, non sia stato io stesso ingannato”.

Come funziona Poker Scammers Exposed? Come detto non ci sono ancora post sul sito. Ma chiunque può aggiungere uno scanner. Per fare ciò, è necessario accedere al sito e fare clic sul pulsante "Aggiungi Scammer". Quindi è necessario inserire il nome del truffatore, fornire informazioni dettagliate sulla frode (2000 caratteri con spazi) e allegare link e foto, se necessario. Le informazioni possono essere aggiunte in modo anonimo. Certo, bisogna fare molta attenzione perché la diffamazione è dietro l’angolo.

La domanda è stata moderata per dichiarazioni minacciose, razziste e omofobe. Dopo la pubblicazione, la valutazione dei truffatori è disponibile per gli utenti. Più alto è il punteggio, più utenti considerano questa persona una frode.

Quali sono le motivazioni che sono dietro la creazione di Berba21: “Ho creato un sito per divertimento e ho pensato che sarebbe stato utile raccogliere tutte le informazioni sparse sui truffatori. Mi è piaciuto sviluppare il sito da un punto di vista prettamente tecnico. Non ho intenzione di farci soldi, investire nel marketing o dedicarci molto tempo, poiché tutti i processi sono per lo più automatizzati. Date le implicazioni legali discusse, comincio a dubitare dell'intento originale. L'ultima cosa che voglio fare è farmi coinvolgere in cause legali per il mio progetto, nato per hobby, anche se tutelato dalla legge”.

Berba21 teme che i giocatori inseriti nel database facciano causa per diffamazione. Ma i termini e le condizioni prevedono una limitazione della responsabilità dei creatori del sito. La clausola 7 dei termini e delle condizioni afferma che i creatori del sito non sono responsabili per i danni causati dai post. Ogni utente è personalmente responsabile delle informazioni fornite. La clausola 19 prevede anche un'esclusione di responsabilità per i dipendenti del sito.

L'idea di creare un registro delle truffe non è nuova. Ad esempio, thedirty.com pubblica sporcizia e pettegolezzi su rappresentanti della politica, dello sport, dello spettacolo e semplicemente degli utenti popolari dei social network dal 2007. Dal 1999 il sito compromat.ru pubblica sporcizia su politici, uomini d'affari, criminali, persone di cultura, scienza e sport.
Arriverà giustizia? Sicuramente i players sono stufi del fatto che la legge non protegga i giocatori dagli scammer. Spesso è difficile dimostrare che si è stati truffati.
In Russia, addirittura, all'art. 1062 del Codice Civile della Federazione ha stabilito che i requisiti relativi all'organizzazione di giochi e scommesse o alla loro partecipazione non sono soggetti a tutela giurisdizionale. A meno che tu non sia entrato nel gioco sotto l'influenza di inganno, violenza, minaccia o accordo doloso. Se hai perso denaro in un gioco scorretto, è impossibile recuperarlo in un processo civile.

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