La ‘mandrakata’ di Ercan Atmaca campione in super rush del main Wsopc Rozvadov

“Mandrake” di nome e di fatto. Il nuovo campione del main event Wsop Circuit No limit Hold’em al King’s Resort di Rozvadov è l’olandese Ercan Atmaca che ha strapazzato in tutti i sensi Patric Jaros (669mila dollari vinti fino a ieri e quinto nell’Ept Barcellona vinto dal nostro Giuliano Bendinelli) la “superstar” del tavolo finale giocato ieri e andato in diretta streaming su SpadePokerTv col commento in italiano del sottoscritto. 

Incredibile, pazzesco, assurdo, abbiamo finito il dizionario dei sinonimi e l’elenco degli aggettivi per definire questo player che partiva decisamente svantaggiato nell’heads up finale durato tantissimo proprio per la sua immortalità dovuta ad una good run che definire irreale rischia di sembrare un eufemismo. Forse siamo ancora trasportati dalla trance agonistica della telecronaca, del flow del torneo, ma le facce allibite di Patrick Jaros la dicono lunga per chi volesse rivedersi la partita on demand.

Così, dopo aver dominato in lungo e in largo il torneo, il ceco ha abdicato all’olandese per un premio comunque di 118.650 euro compreso il ticket main Wsop Europe. A Mandrake ben 182.150 euro totali (il prize pool totale superava il milione grazie a 689 entries) e senza deal (almeno stando alle info che abbiamo) nonostante Jaros si sia ritrovato pari stack dopo un’ora e mezza di allunghi e ritorni dell’olandese, che a tratti era davvero impossibile da battere. Perché? Le mani sono tantissime e sono pochi i big pot. Il fatto è che ha praticamente hittato il 65% dei board e quando Jaros puntava in bianco per portarsi via il piatto lui callava con la bottom pair o con qualche draw duro da chiudere, backdraw, gutshot, flush draw con carte marginali: ma quello che ha spiazzato Jaros è che poi alla fine l’avversario aveva sempre la mano vincente. Di poco magari, ma in grado di fargli mettere le mani in mezzo. Per non parlare di un poker di 5 floppato e un board 6-6-6 con A6 in mano. Colpi imparabili e che hanno visto il ceco, comunque, limitare i danni. 

Jaros per ben due volte è stato oltre il 3 a 1 in chips ma la struttura era giocabilissima, complici le eliminazioni repentine degli altri avversari (compreso Pierre Kauert che alla fine non doveva essere eliminato perché la sua mano doveva splittare con LUPO) che, nonostante i tanti bui a disposizione, avevano stack profondi seppur assai distanti dal chip leader. Il ceco in effetti ha giocato molto bene e poi ha visto crescere Mandrake che ha dimostrato di essere in forma clamorosa già dalle prime battute. 

Che l’heads up sarebbe stato duro l’avevamo capito per i bui a disposizione degli sfidanti. Tuttavia avremmo voluto vedere Jaros giocare ad armi pari con Atmaca che, alla terza mano della sfida testa a testa, si è presentato con un bluff no sense “sbrodolando” una somma ingente per poi riprendersi. 
Small ball ok, ma Jaros ad un certo punto è sceso in stack per frustrazione. Il mindset è andato a farsi fottere contro la mano migliore che sbucava sempre allo show down fino a costringere il ceco a passare due mani “da meglio”. Era ormai cotto e Mandrake giocava comunque in maniera assolutamente imprevedibile: Jaros sapeva di fare check dopo aver buttato flop qualora non fosse uscita la “sua”. Ma anche quello non è bastato: anche chiudere qualche punto era inutile, Ercan avrebbe comunque girato la mano migliore. 

Così fino alla mano finale, emblematica e che riassume alla perfezione il flow di un heads up infinito. 
Ridotto ormai a 6,4 milioni Jaros contro i 27,3 milioni di Atmaca manda con A fiori 2 cuori e trova il call del chip leader con K fiori Q cuori 

Il Flop presenta l’Asso che sembra ridare indietro win po’ di credito di run a Jaros: 4 picche A picche 7 cuori

Al Turn un K cuori che terrorizza il ceco. E fa  bene perché il River è una Q picche che chiude i giochi ed elegge Ercan “Mandrake” Atmaca come il Ring Wsop Circuit al King’s Resort Rozvadov. 

Ecco i risultati del tavolo finale: