I poker club parigini finalmente trovano risposta ma rischiano di rimanere in un quadro normativo ancora incerto e di un orizzonte temporale non proprio rassicurante. La legge finanziaria francese è stata approvata alla fine e, dopo la chiusura importata al 31 dicembre 2024 per il mancato rinnovo della legge ad hoc che consentiva l’apertura dei 7 circoli, ora si potrà riaprire.
Secondo alcune fonti francesi, pare che un incontro decisivo con le autorità francesi sia stato già fissato per il prossimo 20 febbraio e la riapertura potrebbe essere accordata anche dal giorno immediatamente successivo. Scongiurati, quindi, gli scenari paurosi che ipotizzavano una chiusura di addirittura sei mesi.
Ma le buone notizie per i 1.500 dipendenti dei club e per tutto l’indotto che circola attorno a queste sale potrebbero essere smorzate da un’altra problematica. Sì perché pare che l’intervento normativo sarà una proroga, istituto al quale in Italia siamo purtroppo abituati, e la prossima deadline sarebbe fissata alla fine del 2027. Appena due anni, quindi, dopo un periodo di 7 anni che già consentiva una certa programmazione e dava l’opportunità alle imprese di programmare e assumere dipendenti e addetti.
Due anni non sono sufficienti per nessun’azienda e nessun gruppo per portare avanti un’attività, ma saranno un tempo congruo per agire politicamente e trovare una soluzione differente per delle concessioni in grado di dare più respiro a queste imprese.
Queste strutture erano state autorizzate a titolo sperimentale, nel quadro di una rigorosa regolamentazione e sotto la supervisione dello Stato. L'esperimento, che inizialmente avrebbe dovuto durare tre anni, è stato ripetuto più volte. L'ultimo emendamento, inserito nel progetto di legge finanziaria, estende questo periodo da sette a dieci anni, offrendo così una relativa stabilità ai sette club attivi.
Naturalmente, questa estensione non risolve la questione della loro continuazione definitiva. Alla fine, sarà il legislatore a dover decidere sul loro status, correndo il rischio di mantenerli in un limbo giuridico permanente.
Anche la roulette era molto attesa dagli operatori del settore, che avevano già avviato un processo di formazione del team. Ma per ora questa estensione rappresenta una boccata d'aria fresca per le aziende interessate e per i loro dipendenti.
La chiusura amministrativa dei club dal 31 dicembre ha avuto conseguenze dirette sia per le strutture stesse che per i loro dipendenti e giocatori abituali. Questa chiusura ha comportato costi ingenti per i club, nonostante gli ammortizzatori sociali messi in campo dal governo, che si era reso conto del problema avuto da 1.500 francesi rimasti senza lavoro per problemi esclusivamente politici. Su tutti il danno più ingente è stata senz'altro la cancellazione dell'Ept poprio a Parigi.