Si apre una speranza per i poker club francesi che, anzi, potrebbero essere “rimborsati” del ritardo del lancio con la possibilità di inserire anche la Roulette nel bouquet dei giochi offerti nei sette anni di sperimentazione nell’area metropolitana di Parigi.
In effetti, secondo indiscrezioni riportate da Le Parisien, il governo sta lavorando sulla sostenibilità a lungo termine dei sette circoli di gioco parigini che dal primo gennaio sono fermi proprio per colpa della politica transalpina. E si apre la possibilità che entro febbraio o al massimo inizio marzo, i club potrebbero davvero riaprire.
Caduto l’esecutivo, il presidente Macron ha impiegato molto tempo per trovare un altro capo del governo. La finanziaria ha slitatto con gravi conseguenze su tutta l’economia francese visto che, a fine gennaio, ancora deve essere varata. Se il gioco d’azzardo è l’ultimo dei pensieri della politica, a parte quando bisogna riscuotere i soldi delle tasse, in ballo ci sono 1.500 dipendenti e costi sociali da coprire visto che il governo sta coprendo l’80% dello stipendio di addetti rimasti a casa non certo per colpa loro. Pensate quanti soldi sprecati per colpa di intrighi di palazzo. Tutto il mondo è paese, insomma, anche se questa condiziona non consolerà di sicuro né noi né dealer, floorman e croupier dei sette club. E intanto il gioco clandestino può riprendere terreno.
Ma come stanno le cose? “Un proseguimento delle licenze sarà proposto nell'ambito del disegno di legge sulla finanza attualmente in discussione in Parlamento", ha confermato al quotidiano il Ministero dell'Interno. Se la votazione, prevista per metà febbraio, avrà esito positivo, le attività del club potrebbero riprendere a fine febbraio o inizio marzo. Una prospettiva attesa con ansia dagli attori del settore, come Sébastien Leclercq, direttore generale del Circus Casino France, che avverte: “Due mesi o un trimestre di chiusura, possiamo attutirlo. Se la situazione non si dovesse sbloccare la crisi diventerà davvero complicata da dirimere”. Consola il fatto che la riapertura potrà essere immediata visto che i dipendenti ricevono i sussidi e sono pronti e le sale non hanno bisogno altro che prendere aria ed essere puliti.
Un'altra novità in vista rivelata da Le Parisien: l'autorizzazione della roulette, un gioco "molto popolare e molto redditizio". Una misura che potrebbe ampliare la clientela dei club, soprattutto a livello internazionale, e portare una ventata di aria fresca. Alcuni club hanno già iniziato a formare croupier per questa attività.
Tuttavia, la chiusura prolungata non è priva di conseguenze. Tra costi fissi e disoccupazione parziale, finanziata in parte dai datori di lavoro, i costi si accumulano. "Si tratta di un costo molto significativo, soprattutto per un'azienda indipendente come la nostra", sottolinea Grégory Benac, presidente del Club Pierre Charron.
In un altro articolo pubblicato lo stesso giorno, Le Parisien mette in guardia dall'aumento delle partite clandestine, fenomeno accentuato dalla sospensione delle attività dei circoli legali. Questa situazione evidenzia l'urgenza di trovare una soluzione rapida per stabilizzare questo fragile settore.
Mentre proseguono le discussioni parlamentari, il mondo del gioco parigino attende il voto sul bilancio, che potrebbe finalmente offrire ai club la sostenibilità e l'opportunità di un rinnovamento atteso da anni.