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Emilia Romagna, Coordinamento contrasto del gioco: "Servono prevenzione e una legge nazionale"

29 maggio 2013 - 10:38

Stiamo lavorando su più fronti. Martedì prossimo incontreremo il consigliere regionale Giuseppe Pagani, che ha presentato uno dei progetti di legge attualmente all'esame dell'Assemblea, e porremo alcune questioni che riguardano il ruolo dei Comuni nel rilascio delle autorizzazioni per l'installazione degli apparecchi e l'apertura delle sale da gioco. A dirlo è Paolo Pirazzini, direttore di Legautonomie Emilia Romagna, intervistato da Gioconews.it dopo la prima seduta del Coordinamento delle iniziative di contrasto del gioco d’azzardo istituito dal Caler - Coordinamento welfare unitario delle associazioni di rappresentanza delle autonomie locali dell’Emilia Romagna, tenutasi il 27 maggio.

Scritto da Francesca Mancosu
Emilia Romagna, Coordinamento contrasto del gioco: "Servono prevenzione e una legge nazionale"

"Nel corso della riunione - dichiara Pirazzini - abbiamo incontrato l'assessore al Welfare dell'Emilia Romagna Teresa Marzocchi per concordare un percorso che prevede la definizione, speriamo entro un mese, di un progetto di lavoro congiunto. Alla base ci saranno tre azioni: la comunicazione e la sensibilizzazione dei cittadini, con il coinvolgimento delle agenzie educative e delle associazioni del territorio, l'integrazione fra la prevenzione del Gap e la cura dei ludopatici, un rafforzamento degli strumenti legislativi in nostro possesso per arginare il proliferare del gioco".

 

Ma la strategia del Coordinamento delle iniziative di contrasto del gioco d’azzardo, formato dagli amministratori provinciali della Regione (indicati dai presidenti della Conferenza territoriale sociale e sanitaria), prevede anche una maggiore libertà d'azione per i Comuni: "Nell'incontro con il consigliere Pagani di martedì prossimo, ci confronteremo sia sulle norme urbanistiche sia sulle procedure per il rilascio delle autorizzazioni per l'insediamento di sale da gioco. Con la consapevolezza che la legislazione regionale ha dei limiti dettati da quella nazionale". Per ovviare a questa 'sovrapposizione', continua Pirazzini, "cercheremo di concorrere, attraverso i parlamentari eletti in Emilia Romagna, alla stesura di una legge quadro nazionale raccordandoci con quanti, nelle altre regioni, stanno lavorando allo stesso tema. In parallelo, stiamo sollecitando le nostre amministrazioni locali ad aderire al 'Manifesto dei sindaci per la legalità contro il gioco d'azzardo'".

Un'ultima battuta sull'assistenza dei malati di gioco patologico, in attesa di ulteriori novità sull'applicazione della norma sui Lea (Livelli essenziali di assistenza, ndr) contenuta nella legge Balduzzi: "Più che dalla ricerca di fondi integrativi regionali (come proposto ieri dalla consigliera Udc Silvia Noè) la soluzione dovrebbe venire dalla revisione dei Lea. Invece, in termini di prevenzione, fra gli obiettivi del nostro piano di lavoro c'è l'ampliamento della campagna No Slot della Regione Emilia Romagna avviata lo scorso dicembre".

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