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Lotteria degli scontrini cashless, spinta bipartisan a semplificare

08 ottobre 2020 - 09:58

Da Pd e Fi risoluzioni in VI commissione perché il Governo favorisca i pagamenti elettronici e la partecipazione alla lotteria degli scontrini senza gravare sugli esercenti.

Scritto da Marta Rosati
Lotteria degli scontrini cashless, spinta bipartisan a semplificare

Negli ultimi due anni i processi di digitalizzazione della pubblica amministrazione hanno subito una forte accelerazione, con lo scopo dichiarato di velocizzare e semplificare le procedure nonché di ridurre i costi a carico dei cittadini, delle imprese e delle amministrazioni; queste le premesse, seppur formulate in maniera differente, alle due risoluzioni presentate nell'ambito della VI commissine alla Camera (Finanze) da Pd (verso la fine di settembre) e Forza Italia (ieri, 7 ottobre). Entrambi gli atti, alla luce delle recenti disposizioni del Governo tra Piano cashless e lotteria degli scontrini, promuovono una semplificazione dei processi di adeguamento tecnologico al quale gli esercenti sono chiamati, per favorire, in nome della tracciabilità e della lotta all'evazione fiscale, transazioni effettuate con mezzi elettronici.

"Secondo Confesercenti - riferiscono i deputati forzisti Porchietto, Giacomoni, Martino, Baratto, Cattaneo e Giacometto -, l’obbligo di accettare carte di pagamento costerà alle piccole imprese due miliardi tra canoni, costi di installazione e commissioni. Tuttavia, le imprese non sono affatto restie ai pagamenti elettronici. All’atto del pagamento elettronico però - sottolineano - permane, tuttora, un doppio obbligo di registrazione del corrispettivo, l’una a fini fiscali, l’altra per necessità bancaria, con duplice emissione cartacea. A ciò si aggiunga la necessità di comunicare i dati delle commissioni applicate su cui calcolare il credito d’imposta del 30 per cento. Ulteriori oneri, valutati in 600 milioni di euro da Confesercenti sono necessari per l’acquisto e l’aggiornamento del registratore telematico necessario ad emettere lo scontrino elettronico e per l’acquisizione dei dati necessari a consentire ai clienti di partecipare alla lotteria degli scontrini.

Il credito d’imposta previsto per l’adeguamento (250 euro per l’acquisto e 50 per l’aggiornamento) - denunciano da Forza Italia - copre meno della metà dei reali costi di tale adeguamento; questo complesso di adempimenti,
oltre a comportare costi sia vivi che gestionali, complica l’attività degli esercizi commerciali, in particolare in quelli nei quali si verificano transazioni frequentissime e per importi minimi. Non ottemperarvi, per motivi anche meramente logistici può comportare rischi: impedire, ad esempio, ai clienti la partecipazione alla lotteria degli scontrini, che prevede un’attività supplementare di acquisizione di dati e può comportare la segnalazione del diniego all’Agenzia delle entrate, segnalazione utilizzabile nell’ambito delle attività di analisi del rischio di evasione, anche se si è emesso lo scontrino.
 
Queste e tutta una lunga serie di criticità segnalate, sono alla base anche della Risoluzione che porta la firma dei Dem Fragomeli, Enrico Borghi, Buratti, Mura e Topo: "La moneta elettronica e l'uso di carte di credito e debito - osservano - sono un crocevia fondamentale della lotta all'evasione, ma rischiano di aggravare gli adempimenti degli esercenti tenuti ad accettare tali forme di incasso".
 
Quello che i gruppi chiedono al Governo è di favorire il più possibile le misure previste per combattere l'evasione fiscale, ivi compresa la partecipazione alla lotteria degli scontrini cashless, rispetto alla quale le stesse forze politiche avevano proposto un emendamento al Dl Agosto poi respinto.
 

IL DISPOSITIVO DELLE RISOLUZIONE PD - "Si impegna il Governo a: adottare iniziative per rendere subito operativo un sistema automatico di liquidazione con periodicità mensile/trimestrale, da parte dell'Agenzia delle entrate, del credito di imposta del 30 per cento spettante all'esercente sulle commissioni addebitate per transazioni effettuate con mezzi elettronici, dietro comunicazione, attraverso il canale telematico collegato al cassetto fiscale dell'esercente, delle condizioni contrattuali applicate dalla banca;
 
promuovere un accordo con l'Associazione bancaria italiana – ABI al fine di rendere concorrenziale il mercato dei dispositivi di pagamento elettronici – Dpe individuando i requisiti funzionali minimi necessari a garantire l'interoperabilità e la portabilità di tali dispositivi utilizzati per il pagamento anche nel caso di variazione dell'istituto di credito, rimuovendo in tal modo anche il costo del noleggio che spesso è addebitato agli esercenti da parte delle banche;
 
adottare iniziative per semplificare gli adempimenti a commercianti ed esercenti accentrando in un solo obbligo consistente nell'emissione dello scontrino unico sia la certificazione fiscale, sia la tracciabilità bancaria, attraverso i nuovi dispositivi di pagamento elettronici – Dpe integrati nei registratori di cassa telematici;
 
adottare iniziative per implementare un servizio supplementare da parte dell'Agenzia delle entrate sulla base dei dati delle fatturazioni elettroniche, con l'adesione volontaria del contribuente, volto a ridurre nei rapporti «B2B» la dipendenza delle imprese manifatturiere e commerciali dalle esigenze di credito bancario attraverso la compensazione multilaterale dei crediti e dei debiti derivanti da transazioni commerciali;
 
adottare iniziative per implementare, grazie alla banca dati della fatturazione elettronica, nell'ottica di una radicale semplificazione degli adempimenti Irpef e Iva, un sistema di liquidazione mensile volto a superare il sistema del prelievo sugli incassi presunti che genera l'attuale meccanismo di acconto e saldo e l'inevitabile formazione dei crediti fiscali con la conseguente attesa dei contribuenti per i rimborsi, passando in questo modo da un sistema per competenza ad un sistema per cassa.
 
IL DISPOSITIVO DELLA RISOLUZIONE FI - "Si impegna il Governo a: promuovere accordi con l’Associazione bancaria italiana — Abi: a) finalizzati alla revisione delle commissioni bancarie sulle spese di minore importo effettuate con moneta elettronica, nel rispetto limiti consentiti dalle regole sulla concorrenza; b) volti a rendere concorrenziale il mercato dei dispositivi di pagamento elettronici favorendone la sicurezza nelle transazioni, l’interoperabilità, la portabilità;
 
assumere iniziative per semplificare le modalità di emissione delle registrazioni sia fiscale che bancaria dei corrispettivi ricevuti, anche per il tramite dei nuovi dispositivi di pagamento elettronici;
 
verificare, per quanto di competenza, lo stato di attuazione di quanto previsto al comma 5, ultimo periodo, dell’articolo 22 del decreto-legge n. 24 del 2019, in materia di trasparenza dei costi delle commissioni bancarie, eventualmente adottando iniziative per introdurre ulteriori disposizioni nelle quali si preveda che l’elenco delle transazioni effettuate, di cui già è previsto l’invio, sia ripartito per cir- cuito di pagamento, che le transazioni siano distinte dagli eventuali oneri aggiuntivi richiesti, e che siano esplicitate le cadenze di accredito delle somme incassate e di prelievo delle commissioni;
 
adottare iniziative volte a incrementare i massimali del credito d’imposta di cui all’articolo 2, comma 6-quinquies, del decreto legislativo 5 agosto 2015, n. 127, spettante in relazione alle spese sostenute per l’acquisto e l’aggiornamento del registratore telematico necessario ad emettere lo scontrino elettronico;
 
adottare iniziative volte a implementare il credito d’imposta pari al 30 percento delle commissioni addebitate per transazioni effettuate con carte di pagamento di cui all’articolo 22 del decreto-legge n. 124 del 2019, ampliando la platea delle imprese che possano usufruirne, nonché la gamma di costi cui il credito si applica e prevedendo l’introduzione di modalità che consentano la liquidazione automatica e a cadenza periodica delle somme spettanti all’impresa, attraverso il proprio cassetto fiscale;
 
assumere iniziative, anche normative, per consentire la piena funzionalità, in un quadro di semplificazione delle procedure e di interoperabilità, della piattaforma di pagamento verso le pubbliche amministrazioni PagoPa, prevedendo, in linea con il generale divieto di applicare al consumatore commissioni sui pagamenti elettronici, che le eventuali commissioni richieste dai soggetti finanziari siano poste a carico delle amministrazioni che ricevono il pagamento, in considerazione dei notevoli risparmi che, grazie alla digitalizzazione dei pagamenti, gli enti pubblici riescono a realizzare sulle spese di gestione;
 
valutare la possibilità di adottare iniziative, in considerazione dell’emergenza da Covid-19 in atto, per un ulteriore rinvio dell’applicazione sulle sanzioni per il tardivo o omesso invio dello scontrino elettronico e dell’entrata in vigore della lotteria degli scontrini fiscali, già rinviati dagli articoli 140 e 141 del decreto-legge n. 34 del 2020;
 
valutare la possibilità di utilizzare quota parte delle risorse del Fondo cashback di cui all’articolo n. 73 del decreto n. 104 del 2020, per l’adozione di misure volte a ridurre gli oneri posti a carico delle imprese per gli adeguamenti tecnologici necessari ad implementare l’utilizzo della moneta elettronica, nonché per l’utilizzo degli stessi.

 

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