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Gioco e riciclaggio, Razzante (Aira): "Ripreso il cammino parlamentare con nuove indagini"

24 marzo 2012 - 10:17

Normal 0 14 false false false MicrosoftInternetExplorer4 Tra i temi all’ordine del giorno quando si parla di gioco c’è anche quello del controllo dei flussi di denaro e della lotta al riciclaggio e alle infiltrazioni criminali. La commissione parlamentare Antimafia ha posto grande attenzione al tema. Per capire quali saranno gli step futuri abbiamo dato la parola al professore Ranieri Razzante, Presidente AIRA (Associazione Italiana Responsabili Antiriciclaggio) e Consulente della Commissione Parlamentare Antimafia.

Scritto da Sara

È all’ordine del giorno dell’agenda politica il rapporto gioco e ludopatia, con il chiaro intento di porvi un freno attraverso il decreto interdirigenziale stato-regioni. Nella Relazione del Comitato della Commissione Antimafia si parla anche di dipendenza da gioco, cosa può dirci a riguardo?

 

“La ludopatia si sta pericolosamente mischiando all’usura e foraggia la criminalità organizzata. Non sono uno psichiatra, ma credo che la dipendenza dal gioco sia per lo più ascrivibile a problemi di solitudine o di identità. L'attrattiva di una vita migliorabile con le vincite al gioco, poi, fa il resto. In Commissione Antimafia il caso è all'attenzione, è ripreso il cammino parlamentare di appositi disegni di legge. Credo però che con le leggi, da sole, non si combatte la ludopatia, se non con educazione fin dalle scuole alle devianze che il gioco compulsivo produce. Se poi si cerca l’usuraio per prestiti finalizzati al gioco, bisogna sapere che difficilmente se ne esce.

Altro rapporto è quello tra mafia e riciclaggio nel gioco. Quali i numeri di questo rapporto e le misure da mettere in campo per il contrasto?

“I numeri di questo comparto sono ballerini, credo si possa parlare di qualche decina di miliardi annui di giro d’affari del gioco illecito o di quello lecito utilizzato per riciclare denaro sporco. Le misure di contrasto ruotano intorno alla tracciabilità delle giocate e delle vincite, alla limitazione o azzeramento dei pagamenti in contante, alla nominatività dei mezzi di pagamento utilizzabili per giocare o riscuotere, alla formazione degli addetti del settore”.

La protezione dei minori è un altro importante obiettivo. Come si mette in campo?

“La protezione dei minori si attua con il divieto di farli accedere a taluni giochi, inasprendo le sanzioni per chi glielo permette, e con campagne informative mirate”.

Quali sviluppi sono attesi a seguito della Relazione della commissione Antimafia? Ci saranno altri interventi e altre relazioni?

“Come dicevo, in questi giorni si sta valutando la possibilità di nuove indagini ed audizioni”.

Il presidente della Commissione bicamerale antimafia Giuseppe Pisanu ha auspicato una legge su gioco e legalità, che riunifichi i quattro disegni di legge presentati al Senato. Secondo lei quali dovrebbero essere i capisaldi?

"Ho già detto del lato "domanda". Bisogna irrigidire i requisiti per l'offerta di servizi di gioco, garantire la trasparenza dell'offerta stessa, inasprire sensibilmente le pene, introdurre la responsabilità genitoriale per i minori trovati a giocare, aumentare gli organi addetti ai controlli (non più solo Monopoli e Gdf, ma anche altre Forze di Polizia ed Amministrazioni dello Stato), rendere difficile il gioco per chi sceglie forme anonime di divertimento”.

Molte delle segnalazioni di attività sospette all’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia arrivano dai casinò terresti. Ritiene che le case da gioco pubbliche siano luoghi maggiormente esposti a rischio di riciclaggio, ma anche maggiormente controllate, rispetto ad altre location gestite da privati?

“Le case da gioco pubbliche debbono indubbiamente dare di più. Quelle private vanno poi "asfissiate" da quando nascono a quando sono in pieno esercizio. Bisognerebbe implementare i sistemi operativi di controllo posseduti dall'Aams con raccordi con banche dati di Polizia e creare una sorta di "anagrafe dei conti di gioco", nel presupposto che questi ultimi diventino l’unica modalità operativa per movimentare somme nel settore”.

Ritiene che le nuove disposizioni in materia di uso di denaro contante saranno un valido deterrente all’evasione e al riciclaggio di denaro che poteva registrarsi nei casinò?

“No, si frazioneranno le giocate. E poi i casinò fanno pochissimi controlli”.

Atteso entro giugno il regolamento per il poker live, quello giocato nei circoli dal vivo. Secondo lei ci sono delle problematiche concrete per la regolamentazione di questo tipo di gioco, soprattutto a livello di controllo sul denaro?

“Indubbiamente bisognerà porre attenzione all'utilizzo del contante, alla regolamentazioni delle giocate (tracciabilità, importi), alle barriere per l'accesso a queste sale. Ovviamente, bisognerà prevedere idonei presidi antiriciclaggio e antimafia, sia in fase di apertura che di esercizio”.

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