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Vittoria (Rg), mozione 'per una città senza gioco d’azzardo’: Cilia "No a proibizionismo, ma occorre prevenzione"

29 maggio 2012 - 11:03

Si discute oggi in consiglio comunale di Vittoria (Rg), la mozione presentata dai consiglieri Vincenzo Cilia e altri lo scorso 23 marzo dal titolo eloquente: ‘Per una città senza gioco d’azzardo’. “Si ritiene utile segnalare – si legge nel testo della mozione – alcuni suggerimenti che potrebbero essere inseriti nel testo di Legge che il Senato e la Camera dei deputati dovrebbero accingersi a varare: impegnarsi a non sponsorizzare eventi di qualsiasi genere in cui siano presenti minori di 18 anni; impregnarsi a proibire la pubblicità verso nuovi giochi; obbligo ad esporre in modo visibile cartelli nei locali adibiti al gioco in cui si evince chiaramente che non è possibile giocare sotto i 18 anni; obbligo ad esporre in modo visibile nei punti gioco cartelli con la descrizione chiara dei primi segni di gioco d’azzardo patologico; attivarsi per concentrare in pochi punti per ogni città i posti in cui è possibile giocare;

Scritto da Sara

attivare strategie molto più rigide per l’accesso ai siti online al fine di scongiurare ed impedire l’accesso ai minori (per esempio utilizzare la patente di guida o altro documento utile che possa indicare l’età del giocatore); pretendere da parte dei gestori delle sale giochi un corso di aggiornamento per gli operatori di sala al fine di riconoscere i segni dell’azzardo: spendere una parte dei proventi per ripianare le economie locali che devono fronteggiare i drammi sociali lasciati dai giocatori patologici”.

I consiglieri che hanno proposto la mozione precisano: “Per questo tipo di patologia molto importante è la prevenzione, sia a livello sociale che personale. Lungi dal chiedere il proibizionismo, si vorrebbe almeno che l’accesso al gioco d’azzardo fosse più moderato, ma meno incentivato perfino da campagna pubblicitarie (il che non eviterebbe del tutto il fenomeno, perché, ricordiamolo, per disperdere un patrimonio, per rovinare una famiglia, on serve lo chemin de fer al casinò: può bastare anche una briscola nel bar del paese). Serve poi informazione: le persone devono sapere a cosa vanno incontro, devono conoscere i meccanismi che portano verso questa dipendenza e riconoscerne i segnali nel proprio comportamento. L’adeguamento agli standard europei suggerisce tuttavia la necessità di avviare iniziative tese a favorire una positiva cultura del gioco che valga a promuovere adeguate forme di attività ludica e a prevenire nel contempo forme di uso eccessivo o distorto”.

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