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Polillo: "Occorre riflessione anche etica su gioco e attenzione all'online"

18 aprile 2013 - 07:39

Il Sottosegretario all’Economia, Gianfranco Polillo esprime l’auspicio che “il prossimo Governo possa affrontare compiutamente una riflessione sul settore dei giochi pubblici, che appare, a suo avviso, necessaria, anche sotto il profilo etico, in considerazione della crescita dei fenomeni di ludopatia. In tale contesto ricorda come, nel 2012, gli introiti derivanti dal settore dei giochi siano state nell’ordine dei 17 miliardi di euro, di cui circa 8 miliardi di entrate erariali, a fronte di un fatturato del settore pari a oltre 90 miliardi, evidenziando peraltro come i maggiori volumi di gioco si concentrino su tipologie che prevedono un minore prelievo fiscale, un maggior ritorno per il giocatore e la possibilità di rigiocare le somme eventualmente vinte, creando in tal modo fenomeni di dipendenza tali per cui, molto spesso, il soggetto smette di giocare solo allorché perde l’intera somma giocata". Nel 2013 ci sarà solo la Lotteria Italia: il sì della Commissione speciale della Camera Al Senato si suggerisce di devolvere parte dei proventi alla Città della Scienza

Scritto da Sara

Polillo ritiene quindi che "le questioni concernenti i giochi debbano essere affrontate non limitandosi a considerare il profilo degli introiti fiscali, richiamando a titolo di esempio il dato relativo alle entrate derivanti dall’accisa sulle bevande alcoliche, che ammontano a 500 milioni di euro, a fronte tuttavia di un consumo che crea non pochi problemi di carattere sociale". Rileva inoltre come occorra "tenere conto anche della crescita del fenomeno del gioco online e della capacità attrattiva della rete in questo settore”.

Bruno Tabacci (Misto-CD) condivide l’approccio del relatore, nonché le considerazioni espresse dal Sottosegretario, sottolineando inoltre la forte evoluzione che si è registrata relativamente all’atteggiamento della popolazione nei confronti dei giochi pubblici. A tale proposito sottolinea come le preferenze dei giocatori si stiano sempre più orientando verso tipologie di gioco che permettono vincite immediate, aumentando, pertanto, la pericolosità sociale del gioco stesso ed il rischio di dipendenza. In tale contesto ritiene che il Governo ed il Parlamento riflettano attentamente sullo Stato ‘biscazziere’.

Rocco Buttiglione (SCpI) esprime l’avviso che il fenomeno del gioco e delle ludopatie sia legato sia alla crisi economica, sia ad alcune scelte compiute negli ultimi anni dallo Stato. Infatti, l’espansione capillare sul territorio dei punti di gioco, nonché l’introduzione delle modalità di gioco in via telematica, che consentono di giocare anche direttamente dal proprio domicilio, hanno comportato l’estensione di tale fenomeno presso la grande massa della popolazione, acuendo in tal modo le forme di dipendenza e di ludopatia. Rileva, inoltre, come il gioco clandestino non sia stato ancora eliminato e come siano ancora molto preoccupanti le infiltrazioni della criminalità organizzata nell’ambito del gioco legale, come testimoniato da alcune inchieste giornalistiche che hanno messo in luce anche gravissimi fenomeni di collusione con alcuni ambienti politici. Ritiene quindi opportuno procedere alla costituzione di una Commissione d’inchiesta su tali tematiche, ovvero, almeno, avviare un processo di revisione legislativa del settore.

Azzurra Pia Maria Cancelleri (M5S) sottolinea come il Movimento 5 Stelle annetta rilevanza prioritaria ai risvolti sociali delle tematiche concernenti i giochi pubblici, sottolineando come tale settore non possa essere considerato solo tenendo presente le entrate erariali che esso assicura allo Stato. Rileva, inoltre, come, anche sotto un profilo squisitamente economico, occorra tenere conto degli enormi costi derivanti da fenomeni di dipendenza dal gioco e di ludopatia che si registrano in ampi strati della popolazione.

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