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Emilia Romagna, Noe': "Dubbi sul distanziometro per le sale gioco, meglio prevenzione e educazione"

06 giugno 2013 - 07:21

“Dobbiamo disciplinare al meglio in fenomeno del gioco patologico, ma alla luce di quella che è la legislazione attuale. Il problema c’è, ma va regolamentato nel rispetto della legge.

Scritto da Sara
Emilia Romagna, Noe': "Dubbi sul distanziometro per le sale gioco, meglio prevenzione e educazione"

La Commissione Sanità la prossima settimana riprenderà i lavori per arrivare a una soluzione sul tema”. È quanto annuncia a Gioconews.it il consigliere della Regione Emilia Romagna, Silvia Noè (Udc), membro della commissione Sanità: “Prendo atto – continua - che il problema non si risolve con il ‘distanziometro’ (le distanze minime delle sale da gioco da cosiddetti luoghi sensibili, ndr), ma sarebbe più opportuno concentrare tutte le risorse della Regione sulla prevenzione. Perché poi il gioco ce l’abbiamo in tasca, con la massiccia diffusione dell’offerta online. Sono sicuramente consapevole che ci sono famiglie che si rovinano con le slot machine, ma il ‘peccato’ iniziale, però, è già stato fatto quando lo Stato ha rilasciato circa 57mila diritti Vlt e quindi ora bisogna intervenire su prevenzione ed educazione delle persone. La lotta alla ludopatia non deve essere usata come bandiera politica, ma deve servire per informare i cittadini sui rischi del gioco eccessivo e arrivare a una legge regionale che non sia impugnabile nei Tar. Vogliamo evitare che i comuni successivamente si vedano impugnare le relative azioni che si rifanno alla legge regionale. Per questo non siamo arrivati ancora a una proposta condivisa in materia e ci stiamo lavorando con costanza e dedizione”.

 

IL GIOCO ONLINE - Oltre alle sale da gioco, secondo la Noè, è importante tenere alta l’attenzione sul gioco online. “È difficile monitorare in modo adeguato questo settore e quindi il nostro lavoro deve concentrarsi sull’aspetto preventivo-informativo, mettendo l’accento sui rischi e quindi su una corretta informazione e sull’educazione degli operatori, che devono essere i prima a dover allontanare chi esagera. Voglio essere sicura che lo strumento normativo che mi accingo ad approvare sia conforme con le normative vigenti e che sia soprattutto efficace”.

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