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Pavarin (Ausl Bologna): "Gioco patologico, fenomeno contenuto"

04 ottobre 2013 - 16:23

La dipendenza dal gioco d'azzardo non è così diffusa come si pensa. A ridimensionare uno dei temi più in voga del momento è Raimondo Pavarin responsabile dell'Osservatorio epidemiologico dipendenze patologiche dell'Ausl di Bologna in occasione dell'audizione in commissione sanità della Provincia di Bologna. C'è, secondo i dati portati alla luce dalla ricerca della Ausl, un numero limitato di casi con dipendenza da internet e gioco d'azzardo. Nel 2012 sono state 63 le persone che si sono rivolte ai servizi, perché soffrivano di gioco patologico, con un'incidenza di cinque persone su 100.000 residenti. Chi soffre di gioco d'azzardo patologico a Bologna ha un’età media di 48 anni, nel 18% dei casi si tratta di donne e nel 21% di cittadini stranieri. Inoltre, da una ricerca condotta dall’osservatorio nel 2013 intervistando a campione 300 residenti tra i 18 e i 64 anni nell'area metropolitana bolognese, Imola esclusa, emerge che appena lo 0,1% risulta positivo al test sul gioco patologico.

Scritto da Redazione
Pavarin (Ausl Bologna): "Gioco patologico, fenomeno contenuto"

“È vero che sui giornali sembra un fenomeno molto diffuso, ma in letteratura questo viene definito 'panico morale', che serve a far vendere. Un conto sono le persone che giocano e si rovinano, un conto è chi è davvero malato e soffre di disturbi psicologici. Negli ultimi anni è aumentata esponenzialmente la quantità di denaro gettato al vento col gioco, ma la dipendenza è un'altra cosa”, conclude Pavarin.

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