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Fvg, Cremaschi (Pd): “Gap, non solo prevenzione e cura, ma anche disincentivi”

11 ottobre 2013 - 15:51

La Regione Friuli Venezia Giulia, che sta predisponendo una legge sul gioco, “sostenga quella portata avanti a livello nazionale da Legautonomie, visto che al momento che le competenze regionali sono limitate, e nella propria ponga grande attenzione non solo alla prevenzione e cura, che deve interessare anche i dipartimenti di neuropsichiatria infantile, ma anche ad azioni disincentivanti all’installazione di macchine da parte dei locali pubblici”.

Scritto da Amr
Fvg, Cremaschi (Pd): “Gap, non solo prevenzione e cura, ma anche disincentivi”

Così la consigliera regionale del Pd Silvana Cremaschi illustra a Gioconews.it le richieste contenute nella mozione che ha presentato in consiglio regionale.

IL TESTO DELLA MOZIONE – La mozione impegna la Regione Fvg a richiedere al Governo e al Parlamento una normativa univoca sul contrasto al gioco d’azzardo che preveda di ampliare i poteri di intervento dei Comuni sulla collocazione dei luoghi dove sono presenti slot machine e di concedere ai sindaci la possibilità di prevedere forme premianti per disincentivare il proliferare delle apparecchiature. In particolare si richiede, in accordo con il manifesto dei sindaci di prevedere: l’obbligatorietà di un parere del Sindaco prima che venga concessa l’autorizzazione ad aprire nuove sale da gioco e per l’installazione di macchinette da gioco nei locali pubblici (bar, ristoranti, etc…); l’opportunità di un vero e proprio potere di veto dei Sindaci in virtù della tutela della salute e del benessere delle proprie comunità; la possibilità di concedere agevolazioni fiscali ai fini Irap per chi espone il marchio regionale ‘no slot’; un ‘contributo etico obbligatorio’ per i gestori di apparecchiature legate al gioco d'azzardo; l’organizzazione di controlli da parte della Polizia locale sulle sale gioco e su coloro che le frequentano, ai fini della prevenzione nei confronti della malavita organizzata; sanzioni fino a 15mila euro nei casi di violazione delle norme. Ancora, la richiesta a Governo e Parlamento è di attivare forme di prevenzione del problema, mettendo in atto tutte le misure necessarie ad arginare la frequentazione di sale da gioco o locali con slot machines: vietando pubblicità di qualsiasi genere (cartellonistica, manifesti, volantini…) o tramite qualsiasi media (tv, radio, quotidiani e riviste…), in particolare in luoghi pubblici e su mezzi di trasporto; vietando di aprire sale slot in centro paese o vicino ad istituti scolastici, (i sindaci chiedono che venga determinata in almeno 500 metri la distanza minima dai luoghi sensibili: scuole, ricreatori, oratori, centri sportivi, strutture socio-sanitarie, etc…); vietando l’accesso al gioco da parte di minori; prevedendo campagne di informazione relativamente non solo al rischio che la febbre da gioco diventi una vera e propria dipendenza, ma anche relativamente alle altre dipendenze che spesso si manifestano correlate al gioco (alcolismo, tabagismo, ansia, depressione…); la formazione per i gestori di slot e per la Polizia locale.

La mozione infine prevede che consiglio regionale impegna la Giunta a realizzare un marchio regionale ‘no slot’; definire le linee di intervento delle Asl ed in particolare dei Dipartimenti per la lotta alle Dipendenze allo scopo di prendere in carico e curare il problema quando questo si presenta; definire di attività di formazione e prevenzione nelle scuole mirate non solo all’informazione sui possibili rischi di dipendenza ma soprattutto sulla valorizzazione di forme di gioco e di divertimento costruttive e positive.

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