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Decreto Imu, emendamenti chiedono soppressione o modifica di sanatoria slot

22 ottobre 2013 - 09:00

Anche al Senato tornano gli emendamenti al decreto Imu che chiedono la rimodulazione della sanatoria agevolata per le slot o addirittura la soppressione dell’articolo 14 che la prevede e che, come noto, è stata rivista con un emendamento governativo approvato dalla Camera con il quale la percentuale da pagare è stata abbassata dal 25 al 20 percento, mentre il termine ultimo per aderire è stato posticipato al 4 novembre.

Scritto da Amr
Decreto Imu, emendamenti chiedono soppressione o modifica di sanatoria slot

 

Tra gli emendamenti all’articolo 14, che saranno ora la commissione Bilancio e la commissione Finanze ad esaminare in sede referente, ce ne sono due dei senatori Molinari, Vacciano, Bottici, Pepe, Bulgarelli, Lezzi, Bertorotta, Mangili e Nugnes (M5S)che chiede la soppressione dell’articolo, prevedendo in altri modi il recupero dei 600 milioni di entrate che dall’articolo 14 ci si aspettava. Anche i senatori di Sel Uras, De Petris, Barozzino, Cervellini, De Cristofaro, Petraglia, Stefano, fanno la stessa richiesta di soppressione dell’articolo, proponendo soluzioni alternative.

LA MODIFICA DELLA PERCENTUALE – Un altro emendamento della Lega Nord (Bellot, Bitonci, Comaroli), chiede di innalzare all’80 percento la percentuale di pagamento per sanare la multa da 2,5 miliardi di euro chiesta in primo grado dalla Corte dei Conti ai concessionari delle slot machine, mentre Paola Nugnes (M5S) chiede di alzare la percentuale al 60%.

Infine sono stati presentati alcuni emendamenti dal gruppo Grandi Autonomie e Libertà (Compagnone, Bilardi, Mario Ferrara, Mauro Giovanni) che chiedono di fissare a 15 giorni il termine entro cui la Corte dei Conti decida sulle richieste di adesione alla chiusura del contenzioso, con percentuale al 20% come è attualmente nel testo o riportata al 25% come nella formulazione originaria. Sempre Gal chiede di estendere il periodo di adesione al 4 novembre per riparare i danni erariali "accertati con sentenza di primo o secondo grado, anche passate in giudicato".

I TEMPI DEL DECRETO – Visti i tempi ristretti per la conversione in legge del decreto Imu (entro il 30 ottobre), pare difficile che ci siano i margini per un ritorno alla Camera del testo, se al Senato fosse emendato. Questo fa supporre che il governo possa decidere di porre la questione di fiducia sul testo, senza emendamenti.

GLI ORDINI DEL GIORNO – Tra gli ordini del giorno presentati al testo, ce ne sono di riferiti all’articolo 14. In particolare, i senatori Caridi e Gualdani chiedono di valutare l’opportunità “di prevedere l’applicazione delle disposizioni citate anche ai giudizi per i quali pende giudizio di revocazione innanzi alle competenti sezioni giurisdizionali d’appello, nonché a prevedere la proroga del termine del 15 ottobre 2013 relativo alla presentazione della richiesta di definizione del giudizio”.

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