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Milano, Comune blocca apertura sala slot: è la quarta in tre settimane

16 giugno 2014 - 08:38

Continua la battaglia del Comune di Milano contro l'apertura di nuove sale da gioco in città. Dopo quelle di corso Garibaldi e via Bugatti - all'inizio del mese  - e di via Bolivar a maggio, ora tocca a una pronta ad aprire in via Padova 79, a pochi metri dal parco Trotter e dal complesso scolastico 'Casa del Sole'. Palazzo Marino l’ha bloccata con un nuovo provvedimento del settore Urbanistica.

Scritto da Redazione GiocoNews
Milano, Comune blocca apertura sala slot: è la quarta in tre settimane

 


“A Milano, in centro come in periferia, è battaglia senza quartiere contro il gioco d’azzardo”, ha dichiarato la vicesindaco con delega all’Urbanistica Ada Lucia De Cesaris. “Ringrazio gli uffici del Comune che, nonostante la difficoltà di bloccare in tempo tutte le aperture, stanno facendo uno sforzo straordinario per rispondere colpo su colpo all’assedio delle sale slot”.

 

DE CESARIS: "REGIONE FACCIA DI PIU'" - “La diffusione di nuovi locali dopo l’entrata in vigore della legge regionale dimostra che il sistema delle autorizzazioni non funziona – ha spiegato De Cesaris –: basta una semplice comunicazione unilaterale per aprire una sala, costringendo poi gli uffici a ‘rincorrerla’. E se la sala è già aperta o non ci sono lavori da svolgere non è purtroppo possibile alcun provvedimento se non l’applicazione di sanzioni. Chiediamo alla Regione di fare di più: solo l’introduzione dell’obbligo del permesso di costruire e di ulteriori strumenti per chiudere le sale aperte possono consentire ai Comuni di agire efficacemente”.

 

LA DIFFIDA DEL COMUNE - Il provvedimento del Comune evidenzia che, dopo la comunicazione di inizio attività (Cial) allo Sportello Unico per l’Edilizia, “dalle segnalazioni pervenute emerge la prossima apertura di una sala giochi in via Padova 79”. Viene evidenziato che la proprietà “non ha indicato la localizzazione di una sala giochi in quell’unità immobiliare, né ha provveduto a dimostrare il rispetto della distanza dai luoghi sensibili”. Il Comune pertanto diffida dall’insediamento e apertura della sala, dando avvio al procedimento volto alla definitiva dichiarazione di inammissibilità/irregolarità della Cial.

 

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