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Umbria, legge Gap in aula il 14 ottobre: ecco il testo definitivo

08 ottobre 2014 - 08:44

Legge umbra sul Gap in dirittura d'arrivo: salvo intoppi, il provvedimento 'Norme per la prevenzione, il contrasto e la riduzione del rischio della dipendenza da gioco d'azzardo patologico' arriverà all'esame del Consiglio regionale martedì 14 ottobre. Gioconews anticipa il testo integrale, frutto dell'unificazione delle proposte presentate da Sandra Monacelli (Udc), da Oliviero Dottorini (Idv) e dai consiglieri Franco Zaffini, Alfredo De Sio, Andrea Lignani Marchesani (Fd'I) unitamente a Massimo Mantovani, Massimo Monni e Maria Rosi (Ncd).

Scritto da Fm
Umbria, legge Gap in aula il 14 ottobre: ecco il testo definitivo

 

La Terza commissione consiliare, presieduta da Massimo Buconi, ha approvato la proposta con la sola astensione del consigliere Rocco Valentino (FI), mentre il relatore unico in aula sarà uno dei proponenti, il consigliere Franco Zaffini che commenta a Gioconews: "Considerato che le regioni non hanno potere di intervento in materia, credo che quella che abbiamo ottenuto sia una buona legge. Come ex presidente dell'Anit (l'associazione nazionale per l'incremento turistico, ndr) e presidente del comitato promotore del casinò di Spoleto, avrei preferito l'apertura di un casinò per regione, ma lo Stato, a suo tempo, ha preso un'altra strada. La mia, però, non è una posizione ideologica; penso che si debba portare l'attenzione sul fenomeno del gioco patologico, che attualmente interessa il 3% dei cittadini italiani, e che presto avrà alte repercussioni economiche su sociale e sanità. Si tratta quindi di capire, è il caso di dirlo, se il gioco vale la candela".


I CAPISALDI DELLA LEGGE -  I 14 articoli della legge sanciscono, fra l'altro, l'istituzione di un numero verde per segnalazioni e richieste di aiuto, di un marchio 'no slot' per gli esercizi che rimuoveranno o sceglieranno di non installare apparecchi per il gioco lecito, con una riduzione dell'aliquota Irap dello 0,92 per cento, in parallelo ad un aumento di percentuale equivalente per quanti invece decidono nella direzione opposta.
Inoltre, stabilisce l'obbligo di effettuare "la rilevazione della presenza delle sale da gioco e degli apparecchi per il gioco lecito sul territorio regionale, in collaborazione con i comuni", promuove, senza maggiori oneri per il bilancio regionale "la progressiva introduzione di idonee soluzioni tecniche volte a bloccare automaticamente l'accesso dei minori ai giochi, anche mediante l'installazione di sistemi di lettura automatica dei documenti anagrafici rilasciati dalla pubblica amministrazione".

DISTANZIOMETRO E PUBBLICITA' - Il testo fissa in 500 metri la distanza delle sale da gioco "da istituti scolastici di ogni ordine e grado,strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio-sanitario, luoghi di culto, centri socio-ricreativi e sportivi, centri di aggregazione giovanile o altre strutture frequentate principalmente da giovani" (con la possibilità per i comuni di individuare altri luoghi sensibili) e vieta "qualsiasi pubblicità relativa all'apertura e all'esercizio" degli stessi locali.

 

CORSI DI FORMAZIONE PER I GESTORI - La Giunta regionale, "d'intesa con l'Associazione nazionale comuni italiani dell'Umbria (ANCI Umbria), sentite le organizzazioni di categoria e la competente commissione consiliare, disciplina le modalità attraverso le quali vengono attivati corsi di formazione obbligatoria per i gestori delle sale da gioco e dei locali in cui sono installati apparecchi per il gioco lecito e per il personale ivi operante, precisandone i tempi, le modalità, i soggetti
attuatori e i costi a carico dei partecipanti. Tali corsi sono finalizzati alla conoscenza e alla prevenzione dei rischi connessi al gioco d'azzardo patologico, nonché alla conoscenza generale della normativa in materia di gioco lecito".


LE SANZIONI - L'apertura di locali da destinare a sala da gioco o l'installazione nei locali di apparecchi per il gioco lecito è "soggetta all'applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria da 5.000,00 euro a 15.000,00 euro, nonché alla chiusura della sala da gioco o alla chiusura degli apparecchi per il gioco lecito mediante sigilli", mentre la mancata partecipazione ai corsi di formazione "comporta l'applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria da 1.000,00 euro a 5.000,00 euro". I proventi delle sanzioni saranno introitati dai comuni per il 70% del totale sanzionato e per il rimanente 30% sono utilizzati per implementare il Fondo regionale per la cura del Gap. All'accertamento delle violazioni e all'irrogazione delle sanzioni provvede il comune competente per territorio.

 

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