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Baretta: "Delega fiscale punta su tutela salute e legalità e non su aumento erariale dal gioco"

16 marzo 2015 - 10:21

Milano - “Entro giugno avremo il testo definitivo. In queste settimane mi sono reso disponibile a incontrare i vari attori del settore per arrivare, partendo dalla delega fiscale, a un testo unico. A Bruxelles presenteremo tra alcuni giorni il decreto delegato che darà attuazione all'articolo 14 delle legge Delega e che prevede una riforma del gioco pubblico. GUARDA IL VIDEO DELL'INTERVENTO DI BARETTA

Scritto da Dd
Baretta: "Delega fiscale punta su tutela salute e legalità e non su aumento erariale dal gioco"

Lo sottolinea Pier Paolo Baretta, sottosegretario con delega al gioco in occasione del convegno in corso a Milano, promosso dai senatori del Pd, dal titolo: 'Verso il decreto sul gioco d’azzardo'. Baretta ribadisce che "il decreto delegato sarà pronto tra un paio di settimane e esiste una priorità sociale, mentre la questione dell'introito statale non deve essere posta davanti a tutto. Ora ammonta a 8 miliardi su 80 miliardi di giro d'affari, non puntiamo a incrementare, ma a preservare o piuttosto diminuire questa cifra".

"Quello a cui stiamo lavorando - ha spiegato Baretta nel corso del suo intervento - è una specie di testo unico che prende in mano una materia rispetto alla quale si sono sovrapposti provvedimenti, interventi, aperture, chiusure e proviamo a costruire un Testo unico che consenta di avere un ordinamento compiuto su una materia così complessa e così mutata nel tempo. C'è stata un'esplosione che è sfuggita un po' al controllo di tutti, operatori e regolatori, ed ha causato un'esplosione sul territorio. E il risultato finale è che noi abbiamo una situazione che assume le caretteristiche di una vera priorità sociale. E' evidente che se il tema acquista una caratteristica di priorità sociale, l'intepretazione abituale secondo la quale il problema principale per lo stato è farci i soldi, l'approccio dello Stato cambia. E a quel punto la dimensione erariale rimane importante ma non può essere più la principale. Di questo bisogna tenerne conto. se l'analisi è che il sistema è esploso e ha provocato problemi sociali, di dipendenza, un primo problema serio che abbiamo è come riorganizzare il gioco e ridurre l'offerta".

I NUOVI LIMITI ALLE SLOT - E come si fa a ridurre l'offerta? "Lo si fa con nuove regole che portino a una razionalizzazione del settore. Le regole le presenteremo nel decreto, e stabiliranno per esempio che per ogni macchinetta ci saranno almeno 7 metri quadrati di spazio, che non se ne mettano in generale più di 6 per locale, che non siano visibili dall'esterno, che abbiano un luogo dedicato all'interno del locale e che ci sia un totale, assoluto, e sanzionato divieto di gioco ai minori. Questo è un punto centrale perchè so che non finisce alla sola stesura del decreto. Bisogna decidere quindi una parte ulteriore al sanzionamento alle regole e così via".

AFFERMAZIONE DELLA RISERVA DI STATO - "Ci dicono spesso che l'italia viene vista come modello per la regolamentazione dei giochi. In realtà stiamo vivendo una vera e propria guerra. Lo abbiamo visto con la sentenza europea, ultimamente. Ma per combattere l'illegalità come stato abbiamo vari strumenti. Il primo è quello della riserva di stato, quindi attraverso l'affermazione del sistema concessorio. Anche se c'è una tendenza a spostare il sistema verso un tipo autorizzatorio, per noi è necessario mantenere il sistema concessorio più rigido e sicuro.

LE NUOVE AWP - "L'altro modo è quello di sostituire le macchine Awp con altre macchine più sicure perchè controllate da remoto che manterranno però le caratteristiche di vincita e di giocata delle attuali Awp. Non avranno più la scheda interna ma dipenderanno da un server, pur mantenedo gli stessi parametri dele attuali Awp".

I COMUNI - Il Governo punta anche al dialogo con le amministrazioni locali, con cui ci si confronterà "per quanto riguarda i limiti orari e le distanze dai luoghi sensibili delle sale da gioco".

LOTTA ALL'ILLEGALITA' - "E' una guerra costante e quotidiana, ma l'Italia è all'avanguardia. Non ci sarà nessun passaggio dal regime concessorio a quello autorizzatorio". Secondo Baretta "bisognerebbe far rientrate anche le concessioni per l'aperura di bar, tabaccherie, lavanderie nell'articolo 88. Ovviamente tutte le attività che potrebbero avere a che fare con il gioco con vincita dovrebbero rientrare nell'articolo 88. Quello che però non si deve fare e ghettizzare il gioco".

PUBBLICITA' DEL GIOCO - "Resta in spospeso il tema della pubblicità. Mancano ancora degli elementi per gestirlo in modo adeguato. Quello che mi preoccupa è che esagerando nel divieto si potrebbe avere un ricorso a Bruxelles con un contraccolpo anche peggiore".

 

Nelle conclusioni il sottosegretario Baretta aggiunge: “Stiamo invertendo la tendenza rispetto al quadro tradizionale. Parlamento e Governo stanno cercando di introdurre novità. Prendo a riferimento il tabacco: l'applicazione della delega è stata portata alle commissioni parlamentari e alla fine il prodotto è stato condiviso. Punto a fare la stessa cosa con il gioco, alla fine, con un tavolo di chiusura che dia completezza al ragionamento”.

 

Baretta afferma inoltre: "Ho scartato la tesi iniziale di dare soldi ai Comuni in base al numero di macchine installate. Le gare per i corner scadono il prossimo anno. È mia opinione che occorre anticipare il bando con le nuove regole, preparandoci a fare i controlli e riducendo i margini di incertezza giudiziaria. I gestori mi dicono che con i provvedimenti che stiamo prendendo, tra cui l'introduzione dei ricavi sul margine, ci potrebbe essere una perdita di posti di lavoro. Andrò a Bruxelles per capire quale potrebbe essere la reazione a certe nostre scelte. Dobbiamo evitare non solo zone franche e zone a luci rosse, ma anche comuni no slot e comuni che diventano ricettacolo di quanto scartato da altri in zone limitrofe. Ci deve essere una equa distribuzione, per consentire di trovare la soluzione al problema dell'illegalità, dei controlli e della salute pubblica. Dobbiamo individuare un accordo tra comuni e Stato. La strada migliore è sedersi attorno a un tavolo, individuando i punto critici. Facciamolo subito, non abbiamo bisogno di attendere la fine dei due mesi”, conclude.

 

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