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Tar Puglia: distanziometro all'attenzione della Corte Costituzionale

22 luglio 2015 - 14:32

Sarà compito della Corte Costituzionale stabilire la legittimità delle distanze dai luoghi sensibili per le sale giochi pugliesi.

Scritto da Sm
Tar Puglia: distanziometro all'attenzione della Corte Costituzionale

È quanto si legge in un’ordinanza del Tar Lecce che "rimette alla Corte Costituzionale la questione di legittimità costituzionale" del 'distanziometro', sulla base di un ricorso di due società di scommesse contro quanto stabilito dalla legge regionale della Puglia. “Il Collegio ritiene, che, a seguito dell’entrata in vigore del c.d.decreto Balduzzi, le disposizioni volte alla prevenzione della ludopatia, rientrino nell’ambito della tutela della salute, materia rimessa dall’art. 117, terzo comma, della Costituzione alla competenza concorrente dello Stato e delle Regioni. Invero, il c.d. Decreto Balduzzi (decreto legge 13 settembre 2012, n. 158, convertito in legge 8 novembre 2012, n. 189) , al fine di assicurare un "più alto livello di tutela della salute", ha: disposto l'aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza estendendoli alle prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione da ludopatia, come definita dalla stessa norma (art. 5); adottato specifiche "misure di prevenzione per contrastare la ludopatia" disciplinando le forme pubblicitarie, introducendo divieti e controlli per contrastare il gioco minorile, nonché, come già detto, affidando all'Agenzia delle dogane e dei monopoli la pianificazione di forme di progressiva ricollocazione dei punti della rete fisica di raccolta del gioco territorialmente prossimi a "istituti di istruzione primaria e secondaria, strutture sanitarie e ospedaliere, luoghi di culto, centri socio-ricreativi e sportivi. Appare quindi evidente che la norma statale citata abbia inteso prevedere misure di prevenzione della ludopatia proprio al fine di tutelare il diritto della salute, diritto che, in base all’ art. 117, comma 3 Cost., trova la sua disciplina fondamentale nella legislazione nazionale, spettando alle regioni di concorrere al completamento delle regole nel rispetto dei principi fondamentali posti dalla legislazione statale".

Secondo i giudici "è riservato allo Stato il potere di fissare livelli di tutela uniformi sull’intero territorio nazionale". Dubbi anche sulla questione dell’ordine pubblico e sicurezza, “in quanto la norma regionale citata comunque incide sugli esercizi che accettano scommesse, cioè su esercizi soggetti al controllo dell’autorità di pubblica sicurezza".

 

 

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