Mirabelli: 'Giochi, si può approvare riforma in questa legislatura'
Il senatore del Pd Franco Mirabelli ritiene che ci siano tutte le condizioni per approvare la riforma dei giochi in questa legislatura.
Scritto da Redazione
"In questa legislatura si è molto lavorato per una riforma complessiva del gioco e si sono prodotti, con la finanziaria 2015, provvedimenti importanti. Ma il documento che il governo scorso ha proposto alla conferenza stato-regioni contiene misure e proposte che possono davvero avviare nel nostro Paese una nuova stagione in cui si riducono domanda e offerta di gioco, si tolgono da subito - senza aspettare il 2019 - slot e scommesse dai locali pubblici, dai bar e dai tabaccai, si impongono regole chiare a tutela dei giocatori per prevenire le ludopatie, si interviene per garantire la legalità e combattere le organizzazioni criminali che usano il gioco per riciclare e alimentare l'usura e si potenziano assistenza e cura delle patologie prodotte dal gioco".
Ad affermarlo è il senatore del Pd Franco Mirabelli, relatore al Senato del ddl di riordino complessivo del settore giochi. "Quel documento dopo un anno di discussione nella conferenza stato-regioni è stato migliorato e integrato positivamente e può garantire - continua Mirabelli - una collaborazione positiva tra stato e enti locali, riconoscendo a comuni e regioni la possibilità di porre limiti e regole alle sale gioco. Sarebbe davvero una occasione persa lasciar cadere quella riforma insieme alla legislatura e deludere i tanti che guardano con favore alle scelte più volte annunciate".
"Credo ci siano le condizioni per chiudere al più presto l'accordo in conferenza stato-regioni e tradurlo in un decreto che consenta di concludere ciò che lo scorso governo ha iniziato e oggi può essere definito. Spero che, già nei prossimi giorni, sia il governo, sia la rappresentanza delle regioni possano dire parole chiare e concretizzare l'impegno a ridurre, controllare e regolare il gioco. Senza questo passaggio- conclude il senatore democratico - tutto sarà rinviato e, nella prossima legislatura si dovrà ricominciare da capo, perdendo altro tempo e ritardando colpevolmente quel riordino del settore che serve per combattere le ludopatie, chiarire il ruolo degli enti locali e dare certezze agli operatori".