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De Magistris: 'Gap, Napoli in prima linea su nuovo modello culturale'

30 gennaio 2017 - 12:15

Al Comune di Napoli un convegno fa il punto sulle strategie dei servizi per il Gap: gli interventi politici e degli operatori.

Scritto da Redazione
De Magistris: 'Gap, Napoli in prima linea su nuovo modello culturale'


“Il contrasto al gioco patologico è un tema delicato: come giunta comunale siamo intervenuti sul settore con il regolamento. E la prima questione che abbiamo dovuto affrontare sono state le proteste. Non siamo sordi alle questioni poste dai lavoratori (associazioni degli operatori in testa, Ndr) ma dobbiamo trovare un punto di equilibrio". Lo ha detto il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, durante il convegno su 'Le strategie italiane dei servizi per il gioco d’azzardo patologico' in corso oggi 30 gennaio a Palazzo San Giacomo.

 

"Sicuramente dobbiamo fare sicuramente di più: Napoli deve essere in prima linea per promuovere un modello culturale, spiegando cos’è la ludopatia e quali sono le conseguenze, interrogandoci sulle devianze e intervenendo soprattutto sui giovani, mostrando loro che c’è un’alternativa. Bisogna far capire che la legalità conviene: come Comune dobbiamo sostenere le attività che non finanziano l’illegalità".


Gli fa eco l'assessore alle Attività produttive, Enrico Panini: “Siamo interessati soprattutto a tutelare il benessere dei cittadini e, per questo abbiamo recentemente approvato un regolamento sulle sale e abbiamo stretto un rapporto molto positivo con la Asl di Napoli, impegnata nel contrasto alla dipendenza, un tema che sta emergendo in maniera sempre più forte". Un provvedimento sulla cui applicazione 'vigila' la polizia municipale, con controlli costanti sui punti gioco della città, e recentemente confermato anche dal Consiglio di Stato.


A proposito di lotta alle dipendenze, Stefano Vecchio, direttore del coordinamento dipendenze dell’Asl di Napoli, auspica “un approccio nazionale per affrontare la dipendenza da gioco, con un modello di evoluzione continua che ci consenta di non perdere di vista il fenomeno", e invita a “mettere da parte la metafora della lotta e del contrasto per quanto riguarda il gioco patologico. Preferiamo parlare di controllo e di perdita del controllo, per capire come aiutare queste persone a recuperare impegni e interessi di vita, limitando il gioco all’interno di una sfera ridimensionata della propria vita".

Da parte sua, Paolo Jarre, direttore del dipartimento Patologie delle Dipendenze dell’Asl di Torino, snocciola i dati sul 2016, evidenziando come “nell’ultimo anno, in Italia, 20 milioni di persone ha giocato almeno una volta; un milione sono i giocatori a rischio moderato e 256mila giocano in modo problematico o patologico. Di questi, circa 15mila sono seguiti dai servizi di cura". Secondo Jarre “l’approccio proibizionista non è utile, ma occorre attuare una strategia di riduzione, come ad esempio è stato fatto a Napoli, che ha uno dei regolamenti più restrittivi d’Italia in termini di orari di apertura delle sale e di accensione di apparecchi”.

Il programma ha visto anche l'intervento di Mauro Croce, psicologo, psicoterapeuta e criminologo, con un focus su 'L'azzardo made in Italy: dalla schedina alle start machines ', che illustra a Gioconews.it. Per lo studioso il convegno è "una preziosa occasione per studiare insieme le strategie piu idonee a prevenire il Gap e a curare i malati. Si è ragionato sulla societa dei consumi e sull'azione che l'industria del gioco sta portando nella società soffermandoci sull'utilizzo delle nuove tecnologie e di internet; il gioco online non è un'alternativa alle slot, sono due modalità che ai rafforzano l'un altro, introducono un nuovo target e nuovi rischi di sviluppare patologie. Mentre il sindaco De Magistris ha portato l'attenzione sull'importanza della regolamentazione locale sul gioco e sul controllo della salute pubblica", conclude Croce.
 
 
 

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