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Sbrollini (Pd): 'Buon senso e salvaguardia della salute pubblica'

20 gennaio 2018 - 08:24

La deputata del Pd Daniela Sbrollini indica la strada da percorrere dopo l'intesa in Conferenza unificata.

Scritto da Sara
Sbrollini (Pd): 'Buon senso e salvaguardia della salute pubblica'

“Credo che, quello del gioco d'azzardo, sia un settore molto delicato per l'impatto, talvolta drammatico, che può avere sulla vita sociale delle persone e, da politico che da anni si batte per tutelare la salute dei cittadini, sono soddisfatta delle misure adottate dal governo. Provvedimenti che vanno a proteggere numerosi soggetti a rischio di ludopatia, in particolar modo i minori”. Lo sottolinea la deputata del Partito Democratico, Daniela Sbrollini, commentando l'attualità del settore del gioco pubblico e l'intesa siglata lo scorso 7 settembre tra Stato ed enti locali per il suo riordino.

L'accordo raggiunto in Conferenza unificata, tra Stato e territori, la convince?
“Certamente. L'intesa con le regioni, come noto, è stata raggiunta non senza qualche fatica, ma alla fine hanno prevalso il buon senso e la volontà delle istituzioni salvaguardare la salute pubblica”.
Alcune Regioni, come il Piemonte, continuano a dare applicazione alle leggi senza tenere conto dei parametri stabiliti nell'intesa. Come a suo avviso si può risolvere la questione?
“Credo che sia necessario fare i dovuti distinguo, se una regione legiferasse inserendo parametri più permissivi di quelli stabiliti nell'accordo, lo Stato potrebbe far rispettare i termini pattuiti, davanti alla Corte costituzionale. Qualora invece la normativa regionale dovesse prevedere una tutela maggiore della popolazione, il problema non sussisterebbe”.
Gli operatori temono rischi occupazionali, cosa ne pensa?
“Lo spirito con cui è stata fatta questa riforma non è quello di stroncare il settore, ma di far sì che il gioco pubblico sia al di fuori dall'attenzione dei minori, mentre, per quanto riguarda gli adulti, che da svago non si trasformi in malattia”.
In che modo si può intervenire concretamente per limitare il gioco patologico? Quanto contano informazione e prevenzione?
“L'informazione e la prevenzione sono fattori imprescindibili dai quali partire per sconfiggere le dipendenze. Occorre quindi instillare in qualunque scommettitore un senso critico, che lo guidi a riflettere su tutti quelli che sono i segnali delle patologie legate al gioco, come ad esempio il fatto di mentire ai propri cari sulle somme perse”.
A suo avviso bisogna intervenire anche sul gioco online? In che modo?
“Il gioco online è di facile accesso e, cosa più grave, è raggiungibile senza troppi sforzi dai minori, ai quali basta un account creato a nome di un adulto. Una vera e propria piaga di fronte alla quale il legislatore può ben poco, se non, come accennato poc'anzi, investire nella prevenzione”.
A livello di Unione europea, è necessario avere un approccio diverso al gioco?
“A livello europeo, credo sia fondamentale uniformare le norme che regolamentano il settore del gioco d'azzardo, anche per quanto riguarda la concessione delle licenze e la quota massima delle puntate, sulle quali persiste una forte discrezionalità per gli stati membri”.

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