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CdM nomina 45 sottosegretari, Garavaglia e Bitonci all'Economia

12 giugno 2018 - 20:21

Nel consiglio dei ministri, il terzo del governo Conte, di martedì 12 giugno, nominati i sottosegretari.

Scritto da Sm
CdM nomina 45 sottosegretari, Garavaglia e Bitonci all'Economia

Il Consiglio dei ministri di martedì 12 giugno ha proceduto al completamento della squadra di governo, con la nomina di 45 sottosegretari. Occhi puntati, per quanto attiene il settore del gioco, dell'ippica, e dei casinò, su quelli, rispettivamente, al Mef, al Mipaaf, alla Salute e agli Interni.

Per l'economia, vice ministri sono Massimo Garavaglia e Laura Castelli, sottosegretari Massimo Bitonci e Alessio Mattia Villarosa. 
Ricordiamo che Garavaglia si è occupato in diverse occasioni di gioco già nelle precedenti legislature, quando era senatore in commissione Bilancio, ma anche e soprattutto come assessore alla Regione Lombardia e nell'ambito della Conferenza unificata Stato, regioni ed enti locali. 
Anche il leghista Bitonci si è occupato in diverse occasioni del settore e da deputato ha presentato un Ddl, di recente, proprio sul gioco dal titolo: "Disposizioni per il contrasto della ludopatia e la razionalizzazione dei punti di vendita di gioco pubblico".
Al punto che in molti lo danno come "favorito" per la delega al gioco (qualora venisse assegnata).
Per le Politiche Agricole alimentari e forestali nominati Franco Manzato e Alessandra Pesce.
Alla Salute chiamati Armando Bartolazzi e Maurizio Fugatti.
All'Interno vanno Stefano Candiani, Luigi Gaetti, Nicola Molteni, Carlo Sibilia.
Stefano Buffagni nominato agli Affari regionali e autonomie.
 
ORA LE COMMISSIONI ALLE CAMERE - Ad annunciare la lista dei sottosegretari è il ministro per i rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, al termine della riunione del Cdm, sottolineando l’integrazione della squadra dei ministri con “persone competenti e di capacità” esprimendo l’auspicio “che anche le commissioni partano celermente”. L'aver riempito le caselle del governo consente infatti di formare le Commissioni permanenti di Camera e Senato, e far partire l'attività legislativa. Il Parlamento - aggiunge Fraccaro - “inizi a legiferare anche se l'importante non è la quantità delle leggi che produrrà ma la qualità”. 

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