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Dl Dignità, parlamentari M5S: 'Sul gioco nessun passo indietro'

13 luglio 2018 - 15:34

I parlamentari MS5 Francesco Silvestri, Massimo Baroni, Giovanni Endrizzi e Matteo Mantero difendono divieto di pubblicità al gioco contenuto nel Dl Dignità.

Scritto da Redazione
Dl Dignità, parlamentari M5S: 'Sul gioco nessun passo indietro'

"Nella lotta contro azzardopoli e l'azzardopatia nessun passo indietro. Bene ha fatto il ministro Luigi Di Maio ad annunciare una norma in sede di conversione per bloccare tutte le società che in questi giorni hanno sottoscritto contratti pubblicitari nel periodo tra la presentazione del decreto e la sua emanazione".


Lo dichiarano i parlamentari del Movimento 5 Stelle Francesco Silvestri, Massimo Baroni, Giovanni Endrizzi e Matteo Mantero, tornando sul divieto di pubblicità al gioco inserito nel Dl Dignità e la norma per bloccare i nuovi contratti fatti prima dell'emanazione del provvedimento annunciata da Luigi Di Maio.

"Le lobby del settore si mettano il cuore in pace: non hanno alcuna speranza di vincere ricorsi. L'istituzionalizzazione della patologia dell'azzardo già riconosciuta nel decreto Balduzzi, è ulteriormente rafforzata nel decreto 18 marzo 2017 sui Lea, e fonda la potestà dello Stato a dichiarare nulli gli effetti giuridici dei contratti per attività che nuocciono alla salute umana" dichiarano i parlamentari pentastellati.

"Sempre il decreto sui Lea introduce de jure la responsabilità civile - quindi risarcibilità del danno arrecato - per gli effetti arrecati alla salute delle persone; tale responsabilita' civile si estende in primis a chi fa pubblicità a un consumo foriero di conseguenze cliniche" continuano i deputati.

"E anche i pronunciamenti in campo europeo sono dalla nostra parte. La Corte di Giustizia Europea nel gennaio 2015 ha stabilito che uno Stato può 'vietare totalmente o parzialmente' il gioco d'azzardo o limitarlo con 'modalità di controllo più rigorose', perchè ciò è 'giustificato da motivi di interesse generale, quali la tutela dei consumatori nonché la prevenzione delle frodi e dell'incitamento dei cittadini a spese eccessive legate al gioco'. Sempre nel pronunciamento del 2015 si riconosce anche un ampio potere discrezionale che si basa sulla propria scala di valori di ordine morale, religioso e culturale", concludono i pentastellati.

 

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