skin

Confindustria: 'Divieto assoluto pubblicità, misura eccessiva'

18 luglio 2018 - 12:02

I rappresentanti di Confindustria in audizione alla Camera parlano anche di gioco e divieto di pubblicità, la posizione della Cgil e della Cisl.

Scritto da Redazione
Confindustria: 'Divieto assoluto pubblicità, misura eccessiva'

Audizione dei rappresentanti di Confindustria da parte delle commissioni riunite Finanze e Lavoro della Camera, nell'ambito del ciclo deciso sul decreto Dignità. E la direttrice, Marcella Panucci, si sofferma anche sulle disposizioni che vietano totalmente la pubblicità del gioco: "Il divieto assoluto della pubblicità ci sembra eccessivo". Quelle prese di mira dal documento "sono attività lecite - sostiene - che se troppo vincolate rischiano di dare spazio a quelle illecite". Secondo Panucci, "si potrebbero immaginare meccanismi differenti, chiarendo meglio gli spot. La pubblicità ha un valore informativo".

Nel documento presentato, Confindustria sottolinea: "Pur consapevoli della delicatezza del tema, evidenziamo come il gioco legale sia un'attività lecita, che può creare dipendenza solo in caso di abuso ed è proprio per scongiurare questo rischio che il quadro regolatorio nazionale conteneva già delle previsione restrittive. Intervenire oggi con un divieto assoluto rischia di: i) limitare in modo sproporzionato l’attività degli operatori del settore gioco; ii) punire il gioco legale non compulsivo, senza risolvere comunque il fenomeno della ludopatia; iii) aumentare il fenomeno del gioco illegale. Peraltro, il divieto assoluto introdotto dal decreto rappresenta un caso isolato in Europa e va oltre gli orientamenti comunitari, che prevedono già una regolamentazione puntuale della materia, circoscrivendo e definendo i divieti per specifici prodotti di gioco o per determinate fasce orarie e/o programmi. Per tali ragioni, occorrerebbe quindi modificare la norma, escludendo il divieto assoluto di pubblicità e prevedendo invece ulteriori strumenti volti a rendere più severa l’attuale disciplina e a qualificare ulteriormente la pubblicità. Infatti, nonostante il quadro regolatorio sia già restrittivo, esistono i margini per interventi che incidano su temi come la durata degli spot, i tempi della loro programmazione, ma anche sugli stessi contenuti. In questo contesto, tra le proposte avanzate dagli operatori del settore, si richiamano quelle volte a evitare il sovraffollamento degli spot dedicati al gioco nei singoli blocchi pubblicitari e a sottoporre ogni campagna di comunicazione alla valutazione preventiva di soggetti od organismi autonomi".

 

LA POSIZIONE DELLA CGIL - In audizione anchebi rappresentanti della Cgil. A loro dire, "la volontà di porre il divieto di pubblicità di giochi e scommesse con vincite in denaro è una misura condivisibile, che chiedevamo da tempo sia come CGIL che attraverso movimenti e associazioni di cui facciamo parte, in ragione dell’aumento delle dipendenze e del grave danno che le stesse determinano non solo dal punto di vista economico ma anche da quello relazionale e lavorativo alle persone coinvolte.
È positivo aver innalzato il prelievo erariale unico sugli apparecchi idonei per il gioco lecito, così come il regime sanzionatorio per le violazioni del divieto di pubblicità che si alzano in maniera sensibile se rivolte ai minori.
Sarebbe opportuna l’introduzione certa e cogente di limiti e divieti di collocazione di sale gioco vicino a luoghi sensibili, cosa che hanno opportunamente deliberato alcune amministrazioni locali.
Rafforzare il contrasto alla ludopatia presuppone altresì un rafforzamento, in termini di risorse economiche e di personale, dei servizi pubblici che si occupano di dipendenze e che, se sviluppati e radicati territorialmente, possono garantire cura, prevenzione e riabilitazione".
 

LA POSIZIONE DELLA CISL - All'audizione ha preso parte anche il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, per cui è "pienamente giustificato l’intervento di contrasto alla ludopatia, un fenomeno sociale grave che determina un alto costo in termini economici per molte famiglie italiane" ed è "condivisibile la norma che introduce misure di contrasto alla ludopatia".

 

Articoli correlati