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Decreto Dignità: in Senato pioggia di emendamenti sul gioco

06 agosto 2018 - 08:26

Pioggia di emendamenti in Senato sul decreto Dignità. Diversi quelli relativi al settore del gioco pubblico.

Scritto da Redazione
Decreto Dignità: in Senato pioggia di emendamenti sul gioco

Diversi gli emendamenti sul gioco presentati in Senato al decreto Dignità. Il termine per la presentazione delle proposte di modifica è scaduto sabato scorso alle 11. L'esame delle commissioni fino ad ora ha riguardato solo l'articolo 1 del testo e tutte le proposte sono state respinte. 

Per quanto riguarda gli emendamenti sui giochi, quasi tutti simili a quelli presentati e respinti alla Camera, ci sono diverse richieste che vanno dalla riduzione delle slot, all'aumento della dotazione del fondo per il contrasto al gioco patologico alle misure sulla pubblicità.

Nella sezione "Proroga opzione donna", i senatori Ciriani, Bertacco, De Bertoldi, Iannone, La Pietra (Fdi) chiedono: "Al fine di prorogare il regime di cui all’articolo 1, comma 9, della legge 23 agosto 2004, n. 243, la facolta` ivi prevista e` estesa anche alle lavoratrici che maturano i requisiti previsti dal medesimo comma, entro il 31 dicembre 2019 ancorchè la decorrenza del trattamento pensionistico sia successiva a tale data, fermi restando il regime delle decorrenze e il sistema di calcolo delle prestazioni applicati al pensionamento di anzianita` di cui al predetto regime sperimentale. 2. Agli oneri derivanti dall’attuazione dalla proroga si provvede a valere sulle risorse residue e fino a concorrenza del relativo fabbisogno con quota parte delle maggiori risorse derivanti dalle disposizioni di cui al successivo punto 3. 3. A decorrere dal 1º gennaio 2018 la percentuale del prelievo erariale unico sugli apparecchi di cui all’articolo 110, comma 6, lettera b), del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e successive modificazioni, come rideterminata dall’articolo 6, comma 1, del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, è fissata in misura pari al 7 percento dell’ammontare delle somme giocate".

Sempre i senatori Ciriani, Bertacco, De Bertoldi chiedono di "sostituire l’articolo con il seguente: "Art. 9. – 1. A decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto sono vietati i giochi e le scommesse con vincite in denaro di qualunque tipologia".

Dalle fila di Leu, i senatori Laforgia, De Petris, Errani, Grasso chiedono che "al comma 1, primo periodo, sostituire le parole: 'Ai fini del rafforzamento della tutela del consumatore e per un più efficace contrasto del disturbo da gioco d’azzardo', con le seguenti: 'Al fine di tutelare i minori e di arginare il fenomeno della dipendenza da gioco d’azzardo patologico'. Conseguentemente: al medesimo comma, dopo il primo periodo aggiungere il seguente: 'A decorrere dalla medesima data, sono altresì vietate tutte le forme di promozione o di pubblicità relative ad apertura ed esercizio di nuove sale da gioco o scommesse con vincite in denaro'; al medesimo comma, ultimo periodo, sopprimere le parole: 'e i loghi sul gioco sicuro e responsabile dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli'; al comma 2, aggiungere in fine le parole: 'comminata dall’Autorità, di cui al comma 3 del presente articolo, entro quindici giorni dall’avvenuto accertamento delle violazioni di cui al comma 1. In caso di violazione del divieto di cui al comma 1 a mezzo di trasmissione televisiva o radiofonica, l’Autorità competente procede con proprio atto amministrativo rispettivamente all’oscuramento del canale o alla sospensione del segnale radiofonico; al comma 4, aggiungere, in fine, le parole: 'di cui una quota non inferiore ad 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2018, 2019 e 2020, è destinata per la durata dei contratti pubblicitari in corso di esecuzione di cui al comma 5, all’adozione di una campagna di comunicazione televisiva volta a sensibilizzare i cittadini sui problemi derivanti dal gioco patologico, prevedendo altresì che la trasmissione dei relativi spot sia effettuata immediatamente dopo quella degli spot del gioco online, alla generazione di messaggi di allerta sui rischi derivanti dal gioco d’azzardo, da realizzare mediante applicazione diretta sugli apparecchi di strumenti o di software tenuto conto dei limiti derivanti dal rispetto della normativa vigente in materia di privacy, nonchè per le attività di prevenzione, cura ed alla riabilitazione delle patologie connesse alla dipendenza da gioco d’azzardo'. Alla rubrica del Capo sostituire le parole: 'Misure per il contrasto alla ludopatia' con le seguenti: 'Misure per il contrasto del gioco d’azzardo patologico'".

Sempre Ciriani, Bertacco, De Bertoldi: "Al comma 1, primo periodo, sostituire le parole da: 'quanto previsto dall’articolo 7' fino alla fine dell’articolo, con le seguenti: 'il divieto di pubblicità di cui all’articolo 4, comma 2, della legge 13 dicembre 1989, n. 401, per contrastare l’esercizio abusivo dell’attivita` di gioco o scommessa, a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto è vietata qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa alle categorie di giochi di sorte a quota fissa, giochi di carte organizzati in forma diversa dal torneo, lotterie ad estrazione istantanea, giochi numerici a quota fissa e a totalizzatore, con vincita in denaro e offerti su canale fisico o a distanza, comunque effettuata e su qualunque mezzo, incluse le manifestazioni sportive, culturali o artistiche, le trasmissioni televisive o radiofoniche, la stampa quotidiana e periodica, le pubblicazioni in genere, le affissioni ed internet, con l’eccezione di quanto pubblicato all’interno di siti internet e applicazioni mobili di proprietà dei concessionario e registrati come canali di vendita presso l’apposito registro tenuto presso l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Il divieto di cui al presente comma si applica anche alle sponsorizzazioni di eventi, attività, manifestazioni, programmi, prodotti o servizi e a tutte le altre forme di comunicazione di contenuto promozionale, comprese le citazioni visive ed acustiche, delle medesime categorie di giochi. Sono escluse dal divieto di cui ai presente comma 1e lotterie nazionali a estrazione differita di cui all’articolo 21, comma 6, del decreto-legge 1º luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, le manifestazioni di sorte locali di cui all’articolo 13 dei decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 2001 n. 430, e i loghi sul gioco sicuro e responsabile dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli. 2. Per le altre categorie di giochi, caratterizzati da minor frequenza e ripetitività del gioco, socialità o elementi di abilità, quali le scommesse ippiche e sportive, fermo restando quanto previsto dall’articolo 7, commi 4 e 5, del decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2012, n. 189, e dall’articolo 1, commi da 937 a 940, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, è vietata qualsiasi forma di pubblicità comunque effettuata e su qualunque mezzo incluse le manifestazioni sportive, culturali o artistiche, le trasmissioni televisive o radiofoniche, la stampa quotidiana e periodica, le pubblicazioni in genere, le affissioni ed internet, che assuma connotati di aggressività o ingannevolezza, secondo quanto previsto dal protocollo di intesa che ’Autorità delle Dogane e dei Monopoli sottoscrive con l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. 3. In ogni caso, tenendo conto dei principi previsti dalla raccomandazione 2014/478/Ue della Commissione europea del 14 luglio 2014 e quanto già previsto dall’articolo 1, comma 938 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 recante 'Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato' (legge di stabilità 2016), la pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro di cui al comma 2, non deve descrivere il gioco come socialmente attraente o approvato da personalità famose o celebrità, lasciando intendere che il gioco contribuisce al successo sociale. 4. Fatto salvo quanto previsto dall’articolo 7, comma 6 del decretolegge 13 settembre 2012, n. 158, convertito con legge 8 novembre 2012, n. 189, l’inosservanza delle disposizioni di cui ai commi 1, 2 e 3, comporta a carico del committente, del proprietario del mezzo o del sito di diffusione o di destinazione e dell’organizzatore della manifestazione, evento o attività, ai sensi della legge 24 novembre 1981, n. 689, l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria commisurata nella misura del 5 percento del valore della sponsorizzazione o dei contratto pubblicitario e in ogni caso non inferiore, per ogni violazione, ad un importo minimo di euro 50.000. 5. L’Autorità competente alla contestazione ed all’irrogazione delle sanzioni di cui al presente articolo è l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni che vi provvede ai sensi della legge 24 novembre 1981, n. 689, e successive modificazioni. Il protocollo d’intesa tra l’Autorità delle Dogane e dei Monopoli e l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni prevede l’assoggettamento preventivo obbligatorio alle regole di disciplina pubblicitaria delle iniziative e delle campagne pubblicitarie di livello nazionale dei concessionari per l’offerta delle attività di gioco e scommesse con vincita in denaro di cui al comma 2 nonchè l’obbligo degli stessi di destinare annualmente il 5 percento dei valore della loro attività di pubblicità al fondo per il contrasto d’azzardo patologico di cui all’articolo 1 comma 946 della legge 28 dicembre 2015, n. 208. 7. I proventi delle sanzioni amministrative per le violazioni di cui ai commi 1, 2 e 3, compresi quelli derivanti da pagamento in misura ridotta ai sensi dell’articolo 16 della legge 24 novembre 1981, n. 689, sono versati ad apposito capitolo dell’entrata di bilancio statale e riassegnati allo stato di previsione della spesa del Ministero della salute per essere destinati al fondo per il contrasto al gioco d’azzardo patologico di cui all’articolo 1, comma 946 della legge 28 dicembre 2015, n. 208. 8. Ai contratti di pubblicità in corso di esecuzione alla data di entrata in vigore del presente decreto resta applicabile, fino alla loro scadenza e comunque per non oltre un anno dalla data di entrata in vigore del presente decreto, la normativa vigente anteriormente alla medesima data di entrata in vigore. 9. La misura del prelievo erariale unico sugli apparecchi di cui all’articolo 110, comma 6, lettera a) e lettera b), del testo unico di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e` fissata, rispettivamente, nel 19,25 percento e nel 6,25 percento dell’ammontare delle somme giocate a decorrere dal 1º settembre 2018 e nel 19,5 percento e nel 6,5 percento a decorrere dal 1º maggio 2019. 10. Agli oneri derivanti dal comma 1, pari a 147 milioni di euro per l’anno 2019 e a 198 milioni di euro a decorrere dall’anno 2020, sı` provvede mediante quota parte delle maggiori entrate di cui al comma 9'. Conseguentemente: all’articolo 12, comma 3, lettera d), sostituire le parole: 'comma 6' con le seguenti: 'comma 9'; all’articolo 14, comma 2, lettera c), sostituire il numero: '6' con il seguente: '9'".

Ciriani, Bertacco, De Bertoldi chiedono anche: "Al comma 1, primo periodo, sostituire le parole da: 'a decorrere dalla data di entrata in vigore fino alla fine dell’articolo', con le seguenti: 'nonchè il divieto di pubblicità di cui all’articolo 4, comma 2, della legge 13 dicembre 1989, n. 401, per contrastare l’esercizio abusivo dell’attivita di gioco o scommessa, a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto è vietata qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite in denaro, comunque effettuata e su qualunque mezzo, incluse le manifestazioni sportive, culturali o artistiche, le trasmissioni televisive o radiofoniche, la stampa quotidiana e periodica, le pubblicazioni in genere, le affissioni ed internet, che assuma connotati di aggressività o ingannevolezza, secondo quanto previsto dal protocollo di intesa che l’Autorità delle Dogane e dei Monopoli sottoscrive con l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Il divieto di cui al presente comma si applica anche alle sponsorizzazioni di eventi, attività, manifestazioni, programmi, prodotti o servizi e a tutte le altre forme di comunicazione di contenuto promozionale, comprese le citazioni visive ed acustiche con i medesimi connotati di aggressività o ingannevolezza. Sono esclusi dal divieto di cui al presente comma le lotterie nazionali a estrazione differita di cui all’articolo 21, comma 6, del decreto-legge 1º luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, le manifestazioni di sorte locali di cui all’articolo 13 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 2001 n. 430, e i loghi sul gioco sicuro e responsabile dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli. 2. In ogni caso, tenendo conto dei principi previsti dalla raccomandazione 2014/478/Ue della Commissione europea del 14 luglio 2014 e quanto già previsto dall’articolo 1, comma 938 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 recante Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016), la pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro, non deve descrivere il gioco come socialmente attraente o approvato da personalità famose o celebrità, lasciando intendere che il gioco contribuisce al successo sociale. Fatto salvo quanto previsto dall’articolo 7, comma 6 del decretolegge 13 settembre 2012, n. 158, convertito con legge 8 novembre 2012, n. 189, l’inosservanza delle disposizioni di cui al comma 1 e al comma 2, comporta a carico del committente, del proprietario del mezzo o del sito di diffusione o di destinazione e dell’organizzatore della manifestazione, evento o attività, ai sensi della legge 24 novembre 1981, n. 689, l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria commisurata nella misura del 5 per cento dei valore della sponsorizzazione o del contratto pubblicitario e in ogni caso non inferiore, per ogni violazione, ad un importo minimo di euro 50.000. 4. L’Autorità competente alla contestazione ed all’irrogazione delle sanzioni di cui al presente articolo è l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni che vi provvede ai sensi della legge 24 novembre 1981, n. 689, e successive modificazioni. Il protocollo d’intesa tra l’Autorita` delle Dogane e dei Monopoli e l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni prevede l’assoggettamento preventivo obbligatorio alle regole di disciplina pubblicitaria delle iniziative e delle campagne pubblicitarie di livello nazionale dei concessionari per l’offerta delle attività di gioco e scommesse con vincita in denaro ivi definiti nonchè l’obbligo degli stessi di destinare annualmente il 5 per cento del valore della loro attività di pubblicità al fondo per il contrasto d’azzardo patologico di cui all’articolo 1 comma 946 della legge 28 dicembre 2015, n. 208. 6. I proventi delle sanzioni amministrative per le violazioni di cui al comma 1 e al comma 2, compresi quelli derivanti da pagamento in misura ridotta ai sensi dell’articolo 16 della legge 24 novembre 1981, n. 689, sono versati ad apposito capitolo dell’entrata di bilancio statale e riassegnati allo stato di previsione della spesa del Ministero della salute per essere destinati al fondo per il contrasto al gioco d’azzardo patologico di cui all’articolo 1, comma 946 della legge 28 dicembre 2015, n. 208. 7. Ai contratti di pubblicità in corso di esecuzione alla data di entrata in vigore del presente decreto resta applicabile, fino alla loro scadenza e comunque per non oltre un anno dalla data di entrata in vigore del presente decreto, la normativa vigente anteriormente alla medesima data di entrata in vigore. 8. La misura del prelievo erariale unico sugli apparecchi di cui all’articolo 110, comma 6, lettera a) e lettera b), del testo unico di cui ai regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, è fissata, rispettivamente, nel 19,25 per cento e nel 6,25 per cento dell’ammontare delle somme giocate a decorrere dal 1º settembre 2018 e nel 19,5 percento e nel 6,5 per cento a decorrere dal 1º maggio 2019. 9. Agli oneri derivanti dal comma 1, pari a 147 milioni di euro per l’anno 2019 e a 198 milioni di euro a decorrere dall’anno 2020, si provvede mediante quota parte delle maggiori entrate di cui al comma 8 Conseguentemente: all’articolo 12, comma 3, lettera a), sostituire le parole: 'comma 6' con le seguenti: 'comma 8'. all’articolo 14, comma 2, lettera c), sostituire il numero: '6' con il seguente: '8'".

Sempre Ciriani, Bertacco, De Bertoldi propongono: "Al comma 1, primo periodo, sostituire le parole da: 'è vietata qualsiasi forma' fino alla fine del comma con le seguenti: 'qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro comunque effettuata e su qualunque mezzo, incluse le manifestazioni sportive, culturali o artistiche, le trasmissioni televisive o radiofoniche, è sottoposta ai seguenti limiti: a) ciascun fornitore di servizi media audiovisivi non può diffondere comunicazioni commerciali di tali giochi o scommesse con vincita in denaro oltre il 25 per cento dell’affollamento pubblicitario orario; b) tale comunicazione commerciale può essere trasmessa esclusivamente tra le ore 23:00 fino alle ore 7:00 del giorno successivo, salvo nel corso degli eventi sportivi in diretta e 30 minuti prima dell’inizio di ciascun evento sportivo e 30 minuti dopo il suo termine'. Conseguentemente: dopo il comma 1 aggiungere i seguenti: '1.1. In ogni caso, al fine di evidenziare i rischi legati al gioco patologico e realizzare un più efficace contrasto al gioco illegale, entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sentita l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni individua con proprio regolamento le linee guida per un formato di pubblicità responsabile, idonee a rendere il consumatore consapevole dei possibili rischi legati al gioco d’azzardo e distinguere le attività e i canali di accesso legali attraverso un’offerta chiara, trasparente e riconoscibile. Tale regolamento dovrà prevedere limitazioni di tale pubblicità sulla stampa quotidiana e periodica, sulle pubblicazioni in genere, sulle affissioni e su Internet. A decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto anche le sponsorizzazioni di eventi, attività, manifestazioni, programmi, prodotti o servizi e a tutte le altre forme di comunicazione di contenuto promozionale, comprese le citazioni visive e acustiche e la sovraimpressione del nome, marchio, simboli, attività o prodotti la cui pubblicità, ai sensi del presente articolo, saranno sottoposte alle seguenti limitazioni: a) tutti i contratti di sponsorizzazione attualmente in vigore devono essere depositati presso l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni; b) tutti i contratti di sponsorizzazione stipulati dopo l’entrata in vigore del presente decreto devono essere depositati, pena la loro nullità, entro 15 (quindici) giorni dalla loro sottoscrizione, presso l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni; c) i soggetti che hanno stipulato i contratti di cui sopra alle lettera a) o b) devono corrispondere il doppio del corrispettivo indicato nei predetti contratti su uno specifico conto del Ministero della Salute perchè siano destinati allo stesso fondo previsto al successivo comma 4. 1.2. Sono esclusi dalle limitazioni di cui ai commi 1 e 1 -bis le lotterie nazionali a estrazione differita di cui all’articolo 21, comma 6, del decreto-legge 1º luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, le manifestazioni di solle locali di cui all’articolo 13 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 2001, n. 430, e i loghi sul gioco sicuro e responsabile dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli'. Al comma 2, sostituire le parole: 'di cui al comma 1' con le seguenti: 'di cui ai commi 1 e 1.1'; al comma 4, sostituire le parole: 'di cui al comma 1' con le seguenti: 'di cui ai commi 1 e 1.1'; sopprimere il comma 5".

Malpezzi, Iori, Verducci, Rampi chiedono inveche che "al comma 1, alle parole: 'le manifestazioni' premettere le seguenti: 'le campagne comunicative'". Inoltre che Malpezzi, Iori, Verducci alle parole: 'le manifestazioni' premettere le seguenti: 'gli eventi e'".

Al comma 1, di sostituire le parole: "le manifestazioni" con le seguenti: "gli eventi". Dopo le parole: "incluse le manifestazioni sportive," inserire le seguenti: "e gli eventi".

Binetti e De Poli (Scelta Civica per l'Italia) chiedono "al comma 1, dopo le parole: 'con vincite di denaro' aggiungere le seguenti: 'all’informazione relativa a vincite di particolare consistenza, alla stampa di settore, alla pubblicita` degli esercizi pubblici che vendono tagliandi delle lotterie istantanee".

Malpezzi, Iori, Verducci, Rampi chiedono ancora: "Al comma 1, sostituire le parole: 'culturali o artistiche' con le seguenti: 'eventi culturali o artistici'. Al comma 1, dopo le parole: 'culturali o artistiche' inserire le seguenti: ', le campagne comunicative'. Al comma 1, sostituire le parole: 'in genere' con la seguente: 'scientifiche'".

Bernini, Sciascia, Floris, Toffanin, Conzatti, Perosino, De Poli, Mallegni, Carbone, Rossi, Rizzotti, Testor propongono: "Al comma 1, terzo periodo, dopo le parole: 'dalla legge 3 agosto 2009, n. 102' aggiungere le seguenti: 'le altre lotterie ad estrazione istantanea'".

Ciriani, Bertacco, De Bertoldi: "Al comma 1, terzo periodo, sopprimere le parole: 'le lotterie nazionali a estrazione differita di cui all’articolo 21, comma 6, del decretolegge 1º luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102'.

Mirabelli, D’Alfonso, Bonifazi, Comincini, Grimani, Patriarca, Misiani: "Al comma 1, terzo periodo, aggiungere, infine, le parole: 'nonché le Case da Gioco autorizzate'".

Laniece chiede: "Al comma 1, aggiungere, in fine, le seguenti parole: 'e le Case da Gioco autorizzate'".

Zaffini, Ciriani, Bertacco, De Bertoldi sottolinea: "Al comma 1, aggiungere in fine, il seguente periodo: 'Il divieto di cui al presente comma non si applica alla stampa specializzata destinata ai soli operatori di settore'".

Ciriani, Bertacco, De Bertoldi chiedono: "Dopo il comma inserire i seguenti: '1.1. Sono altresì esclusi dal divieto di cui al comma 1 anche i giochi con vincita in denaro appartenenti alle categorie merceologiche dei giochi numerici a quota fissa e a totalizzatore nazionale. Sono altresì escluse dai divieti indicati le sponsorizzazioni che prevedono il semplice uso del logo del prodotto e di marchi registrati, nonchè le comunicazioni istituzionali dei concessionari. Sono altresì esclusi dalle limitazioni i messaggi che abbiano un fine esclusivamente di utilità sociale, quali le campagne finalizzate alla prevenzione del gioco minorile, alla prevenzione del gioco problematico, all’educazione ad un approccio responsabile al gioco, nonchè di sostegno ad iniziative relative all’arte, sport e cultura. 1.2. Al fine di evitare la concentrazione eccessiva delle pubblicità di giochi con vincita m denaro durante le fasce orarie consentite, il Ministero dell’economia e delle finanze di concerto con il Ministero dello sviluppo economico, con proprio decreto individua, all’interno delle fasce orarie consentite, la soglia percentuale di spazi disponibili per la pubblicità di giochi con vincita in denaro di cui al comma 1, prevedendo un limite pari al 30 per cento di ogni ora".

Ciriani, Bertacco, De Bertoldi: "Dopo il comma inserire i seguenti: '1.1. Sono altresì esclusi dal divieto di cui al comma 1 anche i giochi con vincita in denaro appartenenti alle categorie merceologiche dei giochi numerici a quota fissa e a totalizzatore nazionale. Sono altresì escluse dai divieti indicati le sponsorizzazioni che prevedono il semplice uso del logo del prodotto e di marchi registrati, nonchè le comunicazioni istituzionali dei concessionari. Sono altresì esclusi dalle limitazioni i messaggi che abbiano un fine esclusivamente di utilità sociale, quali le campagne finalizzate alla prevenzione del gioco minorile, alla prevenzione del gioco problematico, all’educazione ad un approccio responsabile al gioco, nonchè di sostegno ad iniziative relative all’arte, sport e cultura. 1.2. Al fine di evitare la concentrazione eccessiva delle pubblicità di giochi con vincita m denaro durante le fasce orarie consentite, il Ministero dell’economia e delle finanze di concerto con il Ministero dello sviluppo economico, con proprio decreto individua, all’interno delle fasce orarie consentite, la soglia percentuale di spazi disponibili per la pubblicità di giochi con vincita in denaro di cui al comma 1, prevedendo un limite pari al 30 per cento di ogni ora. Nelle interruzioni pubblicitarie sui diversi gioco patologico. 1.7. E' in ogni caso vietata qualsiasi forma di comunicazione commerciale, di pubblicita` di sponsorizzazione o di promozione di marchi o prodotti di giochi con vincite in denaro, offerti in reti di raccolta sia fisiche sia online, diversi dai giochi pubblici e comunque riferibili a soggetti non concessionari ovvero non appartenenti alle reti di raccolta dei giochi pubblici gestite dai concessionari. E' altresì vietata qualsiasi forma di comunicazione commerciale, di pubblicità, di sponsorizzazione o di promozione di marchi o prodotti di giochi con vincite in denaro relative agli apparecchi di cui all’articolo 110, comma 6, lettere a) e b) del Testo unico di cui al regio decreto 18 giugno 1931 n. 773, anche relativa alle sale ove si svolgono tali attività. 1.8. La comunicazione commerciale dei giochi con vincita in denaro non deve contrastare con l’esigenza di favorire l’affermazione di modelli di comportamento ispirati a misura, correttezza e responsabilità, a tutela dell’interesse primario degli individui, e in particolare dei minori di età, a una vita familiare, sociale e lavorativa protetta dalle conseguenze di comportamenti di gioco non responsabile, determinati da eccesso o dipendenza. Tutte le comunicazioni commerciali dei giochi con vincita in denaro devono contenere una chiara e precisa avvertenza che il gioco è vietato a minori di anni 18 e che può causare dipendenza patologica. 1.9. I fornitori di servizi di media audiovisivi e dei servizi internet sono tenuti a ospitare nei propri palinsesti e nei propri siti campagne di sensibilizzazione sui rischi della dipendenza da gioco e del gioco illegale e in particolare a partecipare a campagne informative dedicate al tema della prevenzione dall’eccesso di dipendenza dal gioco. I costi dei messaggi e delle campagne, che non incidono sui limiti di affollamento pubblicitario, sono posti a carico dei concessionari dei giochi pubblici. Le modalità e l’entità dei messaggi e delle campagne sono stabiliti, per quanto di rispettiva competenza, dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli e dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni".

Vitali, Ronzulli Dopo il comma inserire i seguenti: "Sono altresì esclusi dal divieto di cui al comma 1 anche i giochi con vincita in denaro appartenenti alle categorie merceologiche dei giochi numerici a quota fissa e a totalizzatore nazionale. Sono altresì escluse dai divieti indicati le sponsorizzazioni che prevedono il semplice uso del logo del prodotto e di marchi registrati, nonchè le comunicazioni istituzionali dei concessionari. Sono altresì esclusi dalle limitazioni i messaggi che abbiano un fine esclusivamente di utilità sociale, quali le campagne finalizzate alla prevenzione del gioco minorile, alla prevenzione del gioco problematico, all’educazione ad un approccio responsabile al gioco, nonche´ di sostegno ad iniziative relative all’arte, sport e cultura. Al fine di evitare la concentrazione eccessiva delle pubblicita` di giochi con vincita in denaro durante le fasce orarie consentite, il Ministero dell’economia e delle finanze di concerto con il Ministero dello sviluppo economico, con proprio decreto individua, all’interno delle fasce orarie consentite, la soglia percentuale di spazi disponibili per la pubblicita` di giochi con vincita in denaro di cui al comma 1, prevedendo un limite pari al 30 per cento di ogni ora. Nelle interruzioni pubblicitarie sui diversi mezzi non possono comunque essere inseriti più di due messaggi pubblicitari di giochi con vincita in denaro. 1.3. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 1, commi 937 e 938 della legge 28 dicembre 2015, n. 208, e nei commi precedenti, la pubblicità dei giochi con vincita in denaro è vietata qualora preveda in qualità di testimonial personaggi pubblici di grande notorietà nel mondo dello sport e dello spettacolo, ed è altresì vietata qualora i programmi e le pubblicazioni siano destinati a un pubblico infantile e adolescenziale. I concessionari di giochi pubblici e gli altri componenti delle loro reti di raccolta di gioco sottopongono preventivamente ogni loro campagna di comunicazione commerciale alla valutazione, per le rispettive competenze, all’Agenzia delle dogane e dei monopoli e all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, al fine di riscontrare nei contenuti di tali campagne e delle comunicazioni commerciali che le compongono, mediante un visto di conformità, il rispetto delle limitazioni di cui all’articolo 1, comma 938, della legge 28 dicembre 2015, n. 208. 1.5. Qualsiasi comunicazione commerciale riguardante giochi con vincite in denaro reca, in ogni caso, i seguenti messaggi di avvertimento: a) la denominazione sociale del concessionario, il dato identificativo numerico della concessione e gli estremi del visto di conformità di cui al comma 1-quinquies; b) i loghi della Agenzia delle dogane e dei monopoli, fatta salva la comunicazione su canali radiofonici; c) l’indicazione dell’indirizzo web dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, sul quale consultare le probabilità di vincita ovvero, in loro mancanza, la percentuale storica per giochi similari, nonchè, qualora la comunicazione commerciale sia commissionata dal concessionario dei giochi, anche il sito web di quest’ultimo; d) l’indicazione 'pubblicità' per tutta la durata del messaggio pubblicitario diffuso in televisione e su internet nonchè un segnale acustico specifico all’inizio e alla fine dei messaggi diffusi sul mezzo radiofonico.

In ogni caso, le comunicazioni commerciali di giochi con vincita in denaro contengono sempre una chiara e precisa avvertenza che il gioco e` vietato ai minori di diciotto anni. In caso di comunicazione radiofonica, televisiva e su internet, l’avvertenza dovra` essere realizzata attraverso una formula, adottata in accordo con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli e l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, e uguale per tutti gli investitori, che contenga anche la sensibilizzazione sui problemi derivanti dal gioco patologico. 1.7. E' in ogni caso vietata qualsiasi forma di comunicazione commerciale, di pubblicita`, di sponsorizzazione o di promozione di marchi o prodotti di giochi con vincite in denaro, offerti in reti di raccolta sia fisiche sia online, diversi dai giochi pubblici e comunque riferibili a soggetti non concessionari ovvero non appartenenti alle reti di raccolta dei giochi pubblici gestite dai concessionari. E' altresì vietata qualsiasi forma di comunicazione commerciale, di pubblicità, di sponsorizzazione o di promozione di marchi o prodotti di giochi con vincite in denaro relative agli apparec-chi di cui all’articolo 110, comma 6, lettere a) e b) del Testo unico di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, anche relativa alle sale ove si svolgono tali attività. 1.8. La comunicazione commerciale dei giochi con vincita in denaro non deve contrastare con l’esigenza di favorire l’affermazione di modelli di comportamento ispirati a misura, correttezza e responsabilità, a tutela dell’interesse primario degli individui, e in particolare dei minori di età, a una vita familiare, sociale e lavorativa protetta dalle conseguenze di comportamenti di gioco non responsabile, determinati da eccesso o dipendenza. Tutte le comunicazioni commerciali dei giochi con vincita in denaro devono contenere una chiara e precisa avvertenza che il gioco e` vietato ai minori di anni 18 e che puo` causare dipendenza patologica. 1.9. I fornitori di servizi di media audiovisivi e dei servizi internet sono tenuti a ospitare nei propri palinsesti e nei propri siti campagne di sensibilizzazione sui rischi della dipendenza dal gioco e del gioco illegale e in particolare a partecipare a campagne informative dedicate al tema della prevenzione dall’eccesso di dipendenza dal gioco. I costi dei messaggi e delle campagne, che non incidono sui limiti di affollamento pubblicitario, sono posti a carico dei concessionari dei giochi pubblici. Le modalità e l’entità dei messaggi e delle campagne sono stabiliti, per quanto di rispettiva competenza, dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli e dalll’Autorita` per le garanzie nelle comunicazioni".

Bernini, Sciasci, Floris, Toffanin, Conzatti, Perosino, De Poli, Mallegni, Carbone, Rossi, Rizzotti, Testor, Vitali chiedono dopo il comma inserire il seguente: "1-bis. Il divieto di cui al comma 1 non si applica alle concessioni in corso d’esecuzione". E "Dopo il comma 1, aggiungere il seguente: '1-bis. Fermo restando quanto previsto ai commi 937 e 938 della legge 28 dicembre 2015 n. 208 e nei commi precedenti, vigono le seguenti ulteriori limitazioni relativamente ai giochi con vincite in denaro: 1) relativamente alla comunicazione commerciale audiovisiva, la pubblicità di giochi con vincita in denaro è vietata: a) sui canali e servizi free o a pagamento della televisione digitale terrestre e satellitare con una programmazione tematica destinata esclusivamente a 'bambini'; b) durante i programmi destinati ai minori di età quali i cartoni animati, i film chiaramente dedicati ad un pubblico di minori e negli spettacoli che hanno i minori di età come protagonisti trasmessi in qualunque fascia oraria, nonchè nei trenta minuti precedenti e successivi agli stessi programmi; 2) quanto alla radiodiffusione sonora, la pubblicità è vietata durante programmi chiaramente dedicati ad un pubblico di minori e durante quelli che hanno i minori di età come protagonisti, noncheè nei trenta minuti precedenti e successivi agli stessi; 3) quanto al circuito cinematografico, la pubblicità è vietata: a) durante le proiezioni cinematografiche destinate ai minori di età, fra le quali i cartoni animati e i film chiaramente dedicati ad un pubblico infantile o adolescenziale, nonchè nei trenta minuti precedenti e successivi a tali proiezioni; b) nelle sale cinematografiche e nei loro foyer in occasione della proiezione di film destinati alla visione dei minori di età, fra i quali cartoni animati o film chiaramente diretti ad un pubblico infantile o adolescenziale; 4) quanto al circuito teatrale, la pubblicità è vietata nei teatri e nei loro foyer in occasione di rappresentazioni destinate alla visione dei minori di età, ovvero chiaramente dirette ad un pubblico infantile o adolescenziale, fatta eccezione per le rappresentazioni teatrali che sono con ragionevole evidenza rivolte a un pubblico prevalentemente adulto; 5) quanto alla stampa quotidiana e periodica, la pubblicità è vietata su quella destinata ai minori di età, che per grafica, contenuto ed oggetto è chiaramente destinata ad un pubblico infantile e adolescenziale".

Vitali chiede: "Dopo il comma 1-ter, inserire il seguente: '1-quater. Il divieto di cui al comma 1 non si applica alle concessioni in corso d’esecuzione'.

E dopo il comma 1-ter, inserire il seguente: "1-quater. Il divieto di cui al comma 1 non si applica alle concessioni in corso d’esecuzione qualora nell’oggetto dell’affidamento per la gestione del gioco pubblico sia prevista la realizzazione di attività pubblicitarie e promozionali".

Bernini, Sciascia, Floris, Toffanin, Conzatti, Perosino, De Poli, Mallegni, Carbone, Rossi, Rizzotti, Testor chiedono ancora: "Dopo il comma 1-ter, inserire il seguente: '1-quater. I fornitori di servizi media audiovisivi e dei servizi internet sono tenuti a ospitare nei propri palinsesti e nei propri siti campagne di sensibilizzazione sui rischi della dipendenza dal gioco e del gioco illegale e in particolare a partecipare a campagne informative dedicate al tema della prevenzione dall’eccesso di dipendenza dal gioco. I costi dei messaggi e delle campagne, che non incidono sui limiti di affollamento pubblicitario, sono posti a carico dei concessionari dei giochi pubblici. Le modalità e l’entità dei messaggi e delle campagne sono stabiliti, per quanto di rispettiva competenza, dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli e dall’Autorita` per le garanzie nelle comunicazioni'".

Inoltre propongono "Dopo il comma 1-ter, inserire il seguente: 1-quater. I concessionari di giochi pubblici impiegano annualmente una somma pari allo 0,5 per cento dei corrispettivi loro spettanti per le attività svolte in relazione agli adempimenti previsti dalle rispettive concessioni, con un minimo di euro mille ed un massimo di euro cinquecentomila, per campagne informative ovvero per iniziative di comunicazione responsabile su temi annualmente stabiliti da una commissione governativa che opera, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, presso il Dipartimento dell’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri e che e` presieduta dal Capo del predetto Dipartimento e composta da quattro membri in rappresentanza dei Ministri della salute, dell’istruzione, dell’interno e dell’economia e delle finanze. La somma di cui al periodo precedente è compresa negli interventi e investimenti di comunicazione e informazione, e comunque in generale negli investimenti pubblicitari e promozionali già previsti dalle concessioni vigenti alla data di entrata in vigore del presente decreto".

D’Alfonso, Mirabelli, Bonifazi, Comincini, Grimani chiedono: "Al comma 2, sopprimere le parole da: 'Fatto salvo' fino a: 'n. 189'. Conseguentemente, al medesimo comma: – sostituire le parole: '20 percento' con le seguenti: '25 percento'; – sostituire le parole: 'euro 50.000' con le seguenti: 'euro 150.000'.

Mirabelli, D’Alfonso, Bonifazi, Comincini, Grimani, Patriarca, Misani propongono anche: "Al comma 2, sostituire le parole: 'a carico del committente, del proprietario' con le seguenti: 'sia a carico del committente sia a carico del proprietario'".

Inoltre sempre il Pd chiede: "Al comma 2, sostituire le parole: 'per ogni violazione» con le seguenti: «per la prima violazione'. Conseguentemente, al medesimo comma, aggiungere, in fine, il periodo: 'In caso di reiterazione della violazione, la concessione in capo al soggetto che commissiona la propaganda pubblicitaria, la comunicazione commerciale, la sponsorizzazione o la promozione è revocata'".

D’Alfonso, Bonifazi, Comincini, Grimani propongono: "Al comma 2, sostituire le parole: 'euro 50.000' con le seguenti: 'euro'".

E ancora: "Al comma 2, aggiungere, in fine, il seguente periodo: 'Non si applicano le disposizioni di cui all’articolo 16 della legge 24 novembre 1981, n. 689'. Conseguentemente, ai comma 4, sopprimere le parole da: 'compresi' quelli fino a: '24 novembre 1981, n. 689'".

Ciriani, Bertacco, De Bertoldi chiedono: "Al comma 3, aggiungere, infine, il seguente periodo: 'Al fine di evidenziare i rischi legati al gioco patologico e realizzare un più efficace contrasto al gioco illegale, entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sentita l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni individua con proprio regolamento le linee guida per un formato di pubblicità responsabile, idonee a rendere il consumatore consapevole dei possibili rischi legati al gioco d’azzardo e distinguere le attività e gli accessi legali attraverso un’offerta chiara, trasparente e riconoscibile'".

Mirabelli, D’Alfonso, Bonifazi, Comincini, Grimani, Patriarca, Misiani: "Al comma 4, aggiungere, in fine, le parole: 'per il finanziamento, con le modalità ivi previste, di progetti di sostegno alle persone con problematiche correlate al gioco d’azzardo presentati da comuni'".

Grimani chiede: "Al comma 4, aggiungere, in fine, le seguenti parole: 'per il finanziamento, con le modalità ivi previste, di progetti di sostegno alle persone con problematiche correlate al gioco d’azzardo presentati dai comuni con popolazione inferiore a 50.000 abitanti'".

E anche: "Al comma 4, aggiungere, in fine, le seguenti parole: 'per il finanziamento, con le modalita` ivi previste, di progetti di sostegno alle persone con problematiche correlate al gioco d’azzardo presentati dai comuni con popolazione inferiore a 30.000 abitanti'".

Inoltre chiede: "Al comma 4, aggiungere, in fine, le seguenti parole: 'per il finanziamento, con le modalità ivi previste, di progetti di sostegno alle persone con problematiche correlate al gioco d’azzardo presentati dalle Città metropolitane e dai comuni'".

Propone poi che "al comma 4, aggiungere, in fine, le seguenti parole: 'per il finanziamento, con le modalità ivi previste, di progetti di sostegno alle persone con problematiche correlate ai gioco d’azzardo presentati dalle Città Metropolitane'".

Poi "Al comma 4, aggiungere, in fine, le seguenti parole: 'per il finanziamento, con le modalità ivi previste, di progetti di sostegno alle persone con problematiche correlate al gioco d’azzardo'".

Poi "Al comma 4, aggiungere, infine, le seguenti parole: 'per il finanziamento, con le modalità ivi previste, di progetti di sostegno alle persone con problematiche correlate al gioco d’azzardo presentati da comuni'".

Mirabelli, D’Alfonso, Bonifazi, Comincini, Grimani, Patriarca, Misiani chiedono: "Dopo il comma 4, aggiungere il seguente: '4-bis. La dotazione del Fondo per il gioco d’azzardo patologico (Gap) di cui all’articolo 1, comma 946, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 e` incrementata di 35 milioni di euro per 1 anno 2018, 70 milioni di euro per l’anno 2019 e 35 milioni di euro per l’anno 2020 per il finanziamento di progetti di reinserimento sociale di persone con problematiche correlate al gioco d’azzardo patologico presentati dalle tre regioni che, in applicazione di leggi approvate entro la data di entrata in vigore del presente decreto, abbiano realizzato la maggiore riduzione dei punti vendita di gioco sul proprio territorio. Le modalità e i criteri di assegnazione delle risorse di cui al primo periodo sono stabiliti con decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell’interno, da emanare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sentita la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281'. Conseguentemente, sopprimere l’articolo 12.

E ancora: "Dopo il comma 4, aggiungere il seguente: '4-bis. La dotazione del fondo per il gioco d’azzardo patologico (Gap) di cui all’articolo 1, comma 946, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 e` incrementata di 35 milioni di euro per l’anno 2018, 70 milioni di euro per l’anno 2019 e 35 milioni di euro per l’anno 2020'. Conseguentemente, sopprimere l’articolo 12".

Poi "Dopo il comma 4, aggiungere il seguente: '4-bis. Al fine di garantire le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette dal gioco d’azzardo patologico, la dotazione del Fondo per il gioco d’azzardo patologico (Gap) di cui all’articolo 1, comma 946, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 è incrementata di 35 milioni di euro per l’anno 2018, 70 milioni di euro per l’anno 2019 e 35 milioni di euro per l’anno 2020'. Conseguentemente, sopprimere l’articolo 12".

Poi chiedono: "Dopo il comma 5, aggiungere il seguente: '5-bis. Le somme erogate dagli apparecchi previsti dall’articolo 110, comma 6, lettere a) e b), del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773 sono effettuate esclusivamente in forma elettronica mediante carte nominative.

Mirabelli, D’Alfolso, Bonifazi, Comincini, Grimani, Patriarca, Misiani chiedono poi: "Al comma 6, sostituire le parole: '19,6 percento e nel 6,65' con le seguenti: '20 percento e nel 7'. Conseguentemente: al medesimo comma, sopprimere le parole da: 'nel 19,68 per cento fino alla fine del comma'; – dopo il comma 7 aggiungere il seguente: '7-bis. A decorrere dal 1º gennaio 2019 e avvia o un processo di riduzione proporzionale dei nulla osta di esercizio relativi ad apparecchi di cui all’articolo 110 comma 6, lettera a) attivi alla data del 31 dicembre 2018 tale da determinare una diminuzione non inferiore al 30 per cento entro il 31 dicembre 2019. Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze sono definite le modalita` di tale riduzione, anche tenuto conto della diffusione territoriale degli apparecchi'".

Poi: "Al comma 6 sostituire le parole: «19,6 per cento e nel 6,65» con le seguenti: '19,8 percento e nel 6,7'. Conseguentemente, al medesimo comma, sostituire le parole da: 'nel 19,68 percento' fino alla fine del comma, con le seguenti: 'Una quota pari allo 0,25 a decorrere dal 1º settembre 2018 e allo 0,5 a decorrere dal 1º maggio 2019 è destinata a incrementare il fondo per il contrasto al gioco d’azzardo patologico di cui all’articolo 1, comma 946, della legge 28 dicembre 2015, n. 208.'".

D’alfonso (Pd): "Sostituire il comma 6-bis con il seguente: 6-bis. Al fine di porre in atto una strategia volta a prevenire la diffusione del gioco d’azzardo patologico, il Ministero della salute e l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, sentito l’Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave istituito ai sensi dell’articolo 1, comma 133, quarto periodo, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, definiscono le seguenti linee di azione: a) realizzazione di periodiche campagne informative ed educative volte ad accrescere la conoscenza dei fenomeni relativi al gioco d’azzardo patologico nonchè dei fattori di rischio per la salute correlati al gioco compulsivo e problematico; b) realizzazione di campagne di sensibilizzazione, indirizzate specificamente alle famiglie, volte a pubblicizzare il divieto di accesso dei minori ai giochi con vincite in denaro e a informare i genitori sui programmi di filtraggio e di blocco dei giochi on line, c) predisposizione di materiale informativo mirato a promuovere la consapevolezza delle reali possibilità di vincita nel gioco d’azzardo, del rischio di perdite economiche e d’indebitamento, nonche´ delle possibili conseguenze di carattere legale che tale rischio comporta; d) previsione di iniziative volte a promuovere la conoscenza del logo identificativo no slot. Il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca programma, presso gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, attività formative finalizzate a educare i giovani a un approccio consapevole e responsabile ai giochi con vincite in denaro, nonchè a informarli e sensibilizzarli sui fattori di rischio connessi a tali giochi, allo scopo di attuare una prevenzione selettiva del gioco compulsivo e del gioco d’azzardo patologico. Nella programmazione delle attività formative di cui al comma 2, gli istituti scolastici di ogni ordine e grado si avvalgono della collaborazione delle istituzioni locali e dei servizi territoriali del sistema sanitario pubblico, anche attraverso la partecipazione alle attività di esperti operatori del settore delle dipendenze. E` fatto divieto ai concessionari abilitati all’offerta pubblica di giochi con vincite in denaro di prevedere penalizzazioni od oneri a carico dei gestori e degli esercenti in caso di richiesta di rimozione degli apparecchi da intrattenimento previsti dall’articolo 110, comma 6, lettere a) e b), del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773".

Vitali propone di sostituire il comma 6-bis con i seguenti: "6-bis. Il Governo, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, propone un disegno di legge per il riordino delle disposizioni vigenti in materia di giochi pubblici, riordinando tutte le norme in vigore in un codice delle disposizioni sui giochi, fermo restando il modello organizzativo fondato sul regime concessorio e autorizzatorio, in quanto indispensabile per la tutela della fede, dell’ordine e delia sicurezza pubblici, per il contemperamento degli interessi erariali con quelli locali e con quelli generali in materia di salute pubblica, per la prevenzione del riciclaggio dei proventi di attivita` criminose, nonche´ per garantire il regolare afflusso del prelievo tributario gravante sui giochi. 6-ter. Il riordino di cui al comma 1 e` effettuato nel rispetto dei seguenti principi e criteri direttivi: a) raccolta sistematica e organica delle disposizioni vigenti in funzione della loro portata generale ovvero della loro disciplina settoriale, anche di singoli giochi, e loro adeguamento ai piu`’recenti principi, anche di fonte giurisprudenziale, stabiliti al livello dell’Unione europea, nonchè all’esigenza di prevenire i fenomeni di ludopatia ovvero di gioco d’azzardo patologico e di gioco minorile, con b) riserva alla legge ordinaria o agli atti aventi forza di legge ordinaria, nel rispetto dell’articolo 23 della Costituzione, delle materie riguardanti le fattispecie imponibili, i soggetti passivi e la misura dell’imposta; c) disciplina specifica dei singoli giochi, definizione delle condizioni generali di gioco e delle relative regole tecniche, anche d’infrastruttura, con provvedimenti direttoriali generali; d) riordino delle disposizioni vigenti in materia di disciplina del prelievo erariale sui singoli giochi, al fine di assicurare il riequilibrio del relativo prelievo fiscale, distinguendo espressamente quello di natura tributaria in funzione delle diverse tipologie di gioco pubblico, e al fine di armonizzare le percentuali di aggio o compenso riconosciute ai concessionari, ai gestori e agli esercenti e le percentuali destinate a vincita (payout), nonche´’riordino delle disposizioni vigenti in materia di disciplina degli obblighi di rendicontazione; e) introdurre e garantire l’applicazione di regole trasparenti e uniformi nell’intero territorio nazionale in materia di titoli abilitativi all’esercizio dell’offerta di gioco, di autorizzazioni e di controlli, tenendo conto dei principi stabiliti in sede di Conferenza Unificata e sottoscritti mediante Intesa il 7 settembre 2017, garantendo forme vincolanti di partecipazione dei comuni competenti per territorio al procedimento di autorizzazione e di pianificazione, che tenga conto di parametri di distanza da luoghi sensibili validi per l’intero territorio nazionale, della dislocazione locale di sale da gioco e di punti di vendita in cui si esercita come attivita` principale l’offerta di scommesse su eventi sportivi e non sportivi, nonche` in materia di installazione degli apparecchi idonei per il gioco lecito di cui all’articolo 110, comma 6, lettere a) e b), del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e successive modificazioni, comunque con riserva allo Stato della definizione delle regole necessarie per esigenze di ordine e sicurezza pubblica, assicurando la salvaguardia delle discipline regolatone nel frattempo emanate a livello locale che risultino coerenti con i principi delle norme di attuazione della presente lettera".

D’Alfonso chiede di sostituire il comma 6-bis con il seguente: "6-bis. Al fine di accentuare l’azione preventiva e di contrasto al gioco d’azzardo patologico, il Ministro dell’economia e delle finanze, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, emana un decreto, previa acquisizione del parere della Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e del parere del Consiglio di Stato, che sono resi nel termine di quarantacinque giorni dalla data di trasmissione del provvedimento, decorso il quale il decreto può comunque essere adottato, volto a: a) escludere la possibilità di utilizzare banconote o qualsiasi altra forma di moneta elettronica; b) eliminare per le videolotterie (Vlt) la possibilità di inserire banconote di valore superiore a 100 euro; c) prevedere nuovi elementi tecnologici a salvaguardia del giocatore e di prevenzione e contrasto agli effetti del gioco d’azzardo patologico, quali: 1) strumenti di autolimitazione in termini di tempo e di spesa; 2) messaggi automatici durante il gioco che evidenziano la durata dello stesso; 3) abbassamento degli importi minimi delle giocate; 4) introduzione di altri strumenti tecnologici che, nel rispetto della normativa sulla privacy, consentano un maggior controllo sul grado di partecipazione al gioco dei singoli giocatori piu` esposti al rischio del gioco d’azzardo patologico".

Binetti e De Poli (Udc) chideono: Al comma 6-bis sopprimere le seguenti parole: ", e comunque tale da garantire almeno l’invarianza delle corrispondenti entrate".

D’Alfonso, Mirabelli, Bonifazi, Comincini, Grimani propongono: "Dopo il comma 6-bis inserire i seguenti: 6-ter. La ritenuta sulle vincite del lotto di cui all’articolo 1, comma 488, della legge 30 dicembre 2004 n. 311 è fissata al nove per cento a decorrere dal 1º settembre 2018. 6-quater. Il prelievo sulla parte della vincita eccedente euro 300, previsto dall’articolo 5, comma 1 lettera a) del decreto del direttore generale dell’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato 12 ottobre 2011, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 265 del 14 novembre 2011, adottato ai sensi dell’articolo 2, comma 3, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, trasfuso nell’articolo 10, comma 9, del decreto-legge 2 marzo 2012, n. 16, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 aprile 2012 n. 44, e fissato al 12 per cento, a decorrere dal 1º settembre 2018. 6-quinquies. Il prelievo sulla parte della vincita eccedente 300 euro, previsto dall’articolo 6 del decreto del direttore generale dell’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato di cui al comma 6.2, è fissato al 12 per cento, a decorrere dal 1º settembre 2018. 6-sexies. Le maggiori entrate derivanti dall’applicazione delle disposizioni di cui ai commi da 6-ter a 6-quinquies sono destinati al fondo per il contrasto al gioco d’azzardo patologico di cui al comma 4".
Binetti, De Poli, Floris, Conzatti, Perosino, Toffanin chideono: "Dopo il comma 6-bis inserire il seguente: '6-ter. Con decreto del Ministro della Salute, da adottare entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, su proposta dell’Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave, è istituito il numero verde per le informazioni relative alle conseguenze del gioco d’azzardo'".
Mirabelli, D’Alfonso, Bonifazi, Comincini, Grimani, Patriarca, Misiani Aggiungere, in fine, il seguente comma: "6-ter. All’articolo 1, comma 943, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, le parole: '31 dicembre 2019' sono sostituite dalle seguenti: '31 marzo 2019'".
D’Alfonso, Bonifazi, Comincini, Grimani Aggiungere, in fine, il seguente comma: "6-ter, I proventi delle sanzioni amministrative per le violazioni di cui al comma 1, 2 e 3, compresi quelli derivanti dapagamento in misura ridotta ai sensi dell’articolo 16 della legge 24 novembre 1981, n. 689, sono versati ad apposito capitolo dell’entrata di bilancio statale e Rassegnati, per una quota pari al 50 per cento, allo stato di previsione della spesa del Ministero dell’istruzione, dell’universita` e della ricerca per essere destinati, nell’ambito dei programmi delle scuole di ogni ordine e grado, ad attivita` formative finalizzate a educare i giovani a un approccio consapevole e responsabile ai giochi con vincite in denaro, nonchè a informarli e sensibilizzarli sui fattori di rischio connessi a tali giochi, allo scopo di attuare una prevenzione selettiva del gioco compulsivo e del gioco d’azzardo patologico. Nella programmazione delle attività formative di cui al presente comma, gli istituti scolastici di ogni ordine e grado si avvalgono della collaborazione delle istituzioni locali e dei servizi territoriali del sistema sanitario pubblico, anche attraverso la partecipazione alle attività di esperti operatori del settore delle dipendenze".
GLI ORDINI DEL GIORNO - Diversi anche gli ordini del giorno presentati dalla maggioranza e dall'opposizione. Il senatore Albert Laniece (Gruppo per le Autonomie) interviene sulle disposizioni relative alla pubblicità: "Il Senato, in sede di esame dell’AS 741 'Conversione in legge del decretolegge 12 luglio 2018, n. 87, recante disposizioni urgenti per la dignita` dei lavoratori e delle imprese', impegna il Governo: a valutare l’opportunità di esentare dai divieti previsti dal comma 1, dell’articolo 9, del presente disegno di legge, la stampa specializzata destinata ai soli operatori di settore, individuata eventualmente dal Ministero dello Sviluppo economico, sentita l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, entro sei mesi dall’entrata in vigore della presente legge".
Matteo Mantero e Giovanni Endrizzi (M5S) chiedono: "Il Senato, in sede di esame del disegno di legge di conversione del decretolegge 12 luglio 2018, n. 87, recante disposizioni urgenti per la dignita` dei lavoratori e delle imprese; premesso che: il Capo III reca misure per il contrasto del disturbo da gioco d’azzardo; considerato che: le Associazioni e le Fondazioni Antiusura, che risultano abilitate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze quali titolari del Fondo di prevenzione dell’usura, possono essere abilitati sia a costituire gli Organismi di Composizione delle Crisi da Sovraindebitamento (art. 15 della Legge 27 gennaio 2012 n. 3) e sia a esercitare funzioni di gestore delle crisi da sovraindebitamento; per le vittime dell’usura, l’articolo 14 della legge 7 marzo 1996, n. 108 (leggi antiusura), nel disporre la concessione di un mutuo senza interessi da restituire in dieci anni per un importo pari al danno da interessi e altri vantaggi usurari corrisposti all’autore del reato (oltre all’eventuale maggior danno per perdite o mancati guadagni), richiede il requisito soggettivo dell’essere esercenti un’ 'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o comunque economica, ovvero una libera arte o professione', escludendo dal Fondo di Solidarietà le famiglie con reddito da lavoro dipendente le quali, non potendo trovare accesso ai circuiti ufficiali del credito, sono indotte a rivolgersi al prestito usurario; la conseguenza pratica di tale persistente omissione è che il soggetto non esercente attività economica, il quale pur avrebbe potuto trovare sostegno nel Fondo di prevenzione, una volta caduto in usura non può più godere dell’aiuto dello Stato, ma può solo affidarsi agli interventi di solidarietà che le Fondazioni, a fatica e con fondi propri, cercano di supportare; l’impossibilità di accedere a tali fondi limita fortemente la possibilità di supportare le famiglie in un percorso di recupero dal dissesto familiare; l’assenza di prospettive per la composizione delle crisi da sovraindebitamento acuisce il fenomeno delle esecuzioni immobiliari, nonchè le crisi abitative e le distorsioni nel mercato dei Npl che ne derivano, ma soprattutto demotiva per disperazione le persone dall’intraprendere un percorso terapeutico ed è causa di maggior rischio suicidario; il fondo di cui sopra, proprio per le limitazioni di accesso, risulta oggi più che capiente con consistenti residui annuali, pertanto la platea dei potenziali beneficiari potrebbe includere i soggetti non economici (famiglie), ovvero, in alternativa si potrebbe destinare tali rimanenze per finanziare un eventuale fondo specificamente destinato alle famiglie; impegna il Governo: ad adottare tutte le misure necessarie per consentire anche alle famiglie di accedere a fondo di solidarietà per le vittime dell’usura, di cui all’articolo 14 della legge antiusura, riservato ad oggi ai soli soggetti economici, al fine anche di una maggiore tutela del diritto all’abitazione; ad adottare le misure necessarie al fine di prevedere che una quota delle somme inutilizzate annualmente dal fondo di cui all’articolo 14 della legge 7 marzo 1996, n. 108 sia destinato al Fondo di prevenzione di cui all’articolo 15 della medesima legge; ad individuare misure volte a consentire alle persone in trattamento terapeutico per patologie di gioco d’azzardo che siano sottoposte a Protocollo Diagnostico Terapeutico e Assistenziale, presso il Servizio Sanitario Nazionale o presso il Servizio privato convenzionato, di accedere alle misure di cui all’articolo 15 della legge 7 marzo 1996, n. 108, ossia al fondo per la prevenzione del fenomeno dell’usura; a adottare specifici interventi normativi volti a prevedere la sospensione delle esecuzioni immobiliari laddove esse riguardano famiglie prive di alternative per l’alloggio, anche ai fini dell’accesso a procedure di composizione della crisi mediante il ricorso alle disposizioni di cui alle leggi 7 marzo 1996, n. 108 e 27 gennaio 2012, n. 3; a riconoscere le Fondazioni Antiusura, iscritte nei registri prefettizi e ministeriali come Organismi di Composizione delle crisi da sovraindebitamento".
Sempre i cinquestelle propongono: Endrizzi, Mantero Il Senato, in sede di esame del disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 12 luglio 2018, n. 87, recante disposizioni urgenti per la dignita` dei lavoratori e delle imprese (AS 741); premesso che: l’articolo 9 reca misure in materia di divieto di pubblicita` per giochi e scommesse; nello specifico il comma 6-bis prevede che entro 6 mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, il Governo proponga una riforma complessiva in materia di giochi pubblici in modo da assicurare l’eliminazione dei rischi connessi al disturbo da gioco d’azzardo e contrastare il gioco illegale e le frodi a danno dell’erario, e comunque tale da garantire almeno l’invarianza delle corrispondenti entrate; considerato che: tra il 2000 e il 2016, la raccolta complessiva da giochi, indice dell’ampiezza del mercato, e` – aumentata di cinque volte, passando in termini reali da 20 a circa 96 miliardi di euro: Stime recenti quantificano in oltre 102 miliardi la raccolta nel 2017. Nel 2016, le vincite hanno superato i 77 miliardi e il payout, cioe` la percentuale della raccolta che in media viene restituita ai giocatori sotto forma di vincita/premio, si e` attestato a circa 1’80 per cento. Il restante 20 per cento, pari a una spesa effettiva dei giocatori (differenza tra raccolta’ e vincite) di oltre 19 miliardi, si e` ripartito tra le entrate erariali, circa 10 miliardi (10,5 per cento della raccolta) e il fatturato del settore, oltre 9 miliardi (8,5 per cento della raccolta); la raccolta (volume complessivo delle puntate in azzardo) e` passata da 24,7 miliardi nel 2004 a 102 miliardi nel 2017 (+ 412%) mentre nello stesso periodo le entrate per l’erario sono cresciute 10 volte meno, passando da circa 7,3 miliardi a 9,8 miliardi (+34 %); questo e` dovuto al fatto che sono state introdotte forme di azzardo a maggior payout (percentuale delle puntate restituite in forma di «vincite») e minore tassazione, che rendono piu` appetibile il gioco d’azzardo; elevati payout (percentuali delle puntate redistribuite come «vincita») sono effettivamente percepiti come incentivanti da chi gioca d’azzardo; una parte consistente dei payout viene frazionato in microvincite e queste, rendendo piu` frequente lo stimolo emotivo della vincita, anche quando essa corrisponde sostanzialmente alla somma appena puntata, amplificano l’erronea percezione della probabilita` di vincita e portano a sottostimare le perdite reali, trattenendo le persone ad azzardare in modo prolungato e ripetitivo; tali incentivazioni e le distorsioni cognitive indotte sono fattori di rischio per lo sviluppo del disturbo da gioco d’azzardo; gia` nel 2012 la Consulta Nazionale Antiusura Stimava in 70 milioni di giornate lavorative il tempo dedicato all’azzardo a fronte di una raccolta complessiva di circa 80 miliardi; ad oggi il volume di azzardo e` ulteriormente aumentato a 102 miliardi e le stime per il 2018 indicano un ulteriore aumento di circa 4 miliardi; il tempo dedicato all’azzardo, la frequenza e la durata delle sedute di azzardo, facilitano sviluppo di assuefazione, compulsivita`, danni alle relazioni sociali e familiari; le entrate generate dal comparto dei giochi si distinguono a seconda che il gettito rientri tra le entrate extra-tributarie o tributarie. Nel primo caso il prelievo fiscale viene calcolato in maniera residuale e si ottiene sottraendo dall’importo complessivo delle giocate (raccolta), le vincite pagate ai giocatori e l’aggio spettante al gestore del punto di gioco; impegna il Governo: – nell’ambito della riforma complessiva di cui in premessa, a dare priorita` alla tutela della salute e alla prevenzione nonche´ al contrasto del disturbo da gioco d’azzardo; – a varare un programma di riforma per la riduzione della raccolta complessiva da giochi, utilizzando un aumento generale del prelievo fiscale e la diminuzione dei payout come elementi disincentivanti, che riporti la situazione a regimi piu` sostenibili sul piano della salute pubblica e della promozione di valori quali la famiglia, il risparmio, l’impegno sociale, il merito personale".
Mantero chiede: "Il Senato, in sede di esame del disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 12 luglio 2018, n. 87, recante disposizioni urgenti per la dignita` dei lavoratori e delle imprese (AS 741); premesso che: il Capo III reca misure per il contrasto del disturbo da gioco d’azzardo; considerato che: il gioco d’azzardo, non solo sotto il profilo normativo, e` una questione che riguarda la sicurezza e l’ordine pubblico, oltreche´, per diversi e distinti profili, la materia sanitaria con particolare riferimento alle dipendenze patologiche; la pratica dell’azzardo e` correlata al drammatico impoverimento delle famiglie, all’aumento delle crisi familiari come segnalato dagli avvocati divorzisti; la facile disponibilita` e accessibilita` dell’offerta di azzardo nel territorio e` correlata all’insorgenza di problemi e patologie correlate; il disturbo da gioco d’azzardo e` stato riconosciuto come patologia dall’Organizzazione mondiale della sanita`; esso viene definito come vera e propria dipendenza, derivante dall’interazione delle caratteristiche della persona con quelle dell’ambiente e delle forme di azzardo, l’aumento dei casi di patologia, pertanto, e` da considerare legato all’aumento dell’offerta di azzardo; i Servizi per le dipendenze riferiscono di avere in cura, quasi per la totalita`, persone che hanno praticato azzardo in forme lecite; a fronte dell’aumento del volume di azzardo, delle problematiche correlate e del disturbo di gioco d’azzardo, Regioni e Comuni hanno adottato misure di contenimento e regolazione dell’offerta di azzardo a tutela della salute, del decoro urbano, della quiete pubblica, delle relazioni familiari; questa azione di tutela e` stata confermata nella sua legittimita` da numerose sentenze di Tribunali amministrativi reqionali, nonche´ del Consiglio di Stato e della Corte Costituzionale; la tutela della salute risulta sovraordinata in generale alla liberta` di impresa, mentre nello specifico la medesima Corte ha sancito che in tema di azzardo la liberta` di impresa non rappresenti un diritto soggettivo; la normativa regionale in materia di gioco d’azzardo presenta forti profili di eterogeneita`, determinando diversi livelli di tutela nel territorio nazionale; l’articolo 32 della Costituzione, al primo comma, stabilisce che la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettivita`; impegna il Governo: a) a limitare gli orari in cui sono offerti servizi di azzardo, avendo cura di escludere le fasce orarie dedicate al sonno, all’entrata e uscita da scuola, al pranzo e alla cena in famiglia; b) escludere la presenza di luoghi di offerta di azzardo nelle vicinanze di chiese, scuole, centri di aggregazione di giovani, anziani, fasce deboli; c) a garantire un livello minimo di tutela per tutto il territorio nazionale fatte salve norme piu` protettive gia` emanate da Regioni e Comuni, e rafforzando la potesta` legislativa e regolativa di Regioni e Comuni in materia".
Dalle fila del Pd, Edoardo Patriarca e Luciano D’Alfonso chiedono: "Il Senato, premesso che: l’articolo 9, del decreto in esame, vieta qualsiasi forma di pubblicita`, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse, comunque effettuata e su qualunque mezzo; la disposizione, a partire dal 1º gennaio 2019, estende il divieto di pubblicizzare giochi e scommesse anche alle sponsorizzazioni. La violazione dei divieti comporta la sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma pari al 5 per cento del valore della sponsorizzazione o della pubblicita` e, in ogni caso, non inferiore a 50 mila euro per ogni violazione; in particolare, il comma 4 destina le risorse provenienti dalle sanzioni amministrative comminate in base alle disposizioni contenute nel decreto ad incrementare il Fondo per il contrasto al gioco d’azzardo patologico instituito in base alle norme della legge di stabilità per il 2016; negli ultimi anni quasi tutte le regioni hanno approvato leggi in materia di contrasto al gioco d’azzardo patologico, impegna il Governo: ad utilizzare le risorse incrementali del Fondo per il contrasto al gioco d’azzardo patologico per premiare le scelte delle regioni che abbiano ottenuto i maggiori risultati in merito al contrasto al gioco d’azzardo patologico".
E anche che: "Il Senato, premesso che: l’articolo 9 del provvedimento all’esame reca misure in materia di contrasto alla ludopatia e stabilisce un divieto assoluto di pubblicità e sponsorizzazioni relative a giochi o scommesse con vincite di denaro, comunque effettuata e su qualunque mezzo, comprese le manifestazioni sportive, culturali o artistiche, le trasmissioni televisive o radiofoniche, la stampa quotidiana e periodica, le pubblicazioni in genere, le affissioni e la rete internet; come ammesso dalla stessa relazione illustrativa, poichè 'a livello dell’Unione europea non esiste una specifica normativa sul gioco d’azzardo', rischia di esserci uno scarto tra l’ambizione e la concreta efficacia delle norme proposte; la mancanza di una disciplina sovranazionale della materia pregiudica la possibilità di applicare il medesimo divieto in caso di manifestazioni estere trasmesse in Italia; l’applicazione in ambito nazionale del divieto di pubblicità e sponsorizzazione dei giochi, in assenza di un divieto imposto a livello sovranazionale rischia di penalizzare in termini di concorrenza gli operatori nazionali; secondo la relazione tecnica, per il gioco online 'la pubblicità e la sponsorizzazione rappresentano l’unico modo per farsi conoscere dai giocatori e per distinguersi dagli operatori illegali' è presumibile quindi che l’applicazione di queste norme di contrasto alla ludopatia possa invece determinare come unico effetto lo spostamento verso il gioco illegale; quanto alla tassazione del gioco online, un innalzamento della imposizione del gioco online che risulta al momento molto inferiore alla tassazione degli altri giochi gestiti dai Monopoli di Stato, rischierebbe di spostare il gioco verso altri Paesi dell’Unione europea come ad esempio Malta, il cui Pil nazionale, è sostenuto per il 12 per cento proprio dalle società di business del gioco d’azzardo e in cui vige un regime di favore per i concessionari, risulta pertanto urgente avviare una trattativa in ambito comunitario proprio per evitare il dumping fiscale sul gioco d’azzardo effettuato sulle reti telematiche, impegna il Governo: ad elevare a livello comunitario il dibattito sul divieto di pubblicità e sul riequilibrio europeo della tassazione del gioco d’azzardo con particolare riferimento al gioco online".
Chiedono anche che "Il Senato, premesso che: l’atto in esame 'Conversione in legge del decreto-legge 12 luglio 2018, n. 87 recante disposizioni urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese' prevede all’articolo 9 il divieto di pubblicità e scommesse; in particolare si pone il divieto di qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro, comunque effettuata e su qualunque mezzo, incluse le manifestazioni sportive, culturali o artistiche, le trasmissioni televisive o radiofoniche, la stampa quotidiana e periodica, le pubblicazioni in genere, le affissioni e internet, che si applica anche alle sponsorizzazioni e a tutte le forme di comunicazione di contenuto promozionale non annoverabili fra i consueti messaggi di pubblicità tabellare e comprende le citazioni visive e acustiche e la sovraimpressione del nome, marchio, simboli, attività o prodotti del soggetto che promuove il gioco d’azzardo o la scommessa; con tale disposizione il Governo dichiara di voler contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo patologico, fenomeno in continua crescita e ben più complesso da regolamentare che non introducendo semplicemente il divieto di pubblicità che, come la stessa relazione tecnica evidenzia, produce per le lotterie e per i giochi numerici una riduzione del giocato pari al 5 per cento, per il gioco on line (escluse le scommesse sportive) una riduzione del 20 per cento e per le scommesse sportive una riduzione del 5 per cento; nella passata legislatura sono state approvate numerose misure all’interno di diversi provvedimenti, sulla base della scelta di seguire un percorso piu` rapido, seppure non organico per contrastare questo fenomeno; in particolare tra le varie misure bisogna ricordare l’istituzione del Fondo per il gioco d’azzardo patologico-Gap, al fine di garantire le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione delle persone affette con una dotazione di 50 milioni a decorrere dal 2016 (legge n. 208 del 2015, articolo 1, comma 946) e l’introduzione nell’aggiornamento nei Livelli essenziali d’Assistenza dell’assistenza delle persone affette da ludopatia (decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158 e successivo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017): il 7 settembre 2017 e` stata raggiunta l’intesa in Conferenza Stato regioni ed Enti locali concernente le caratteristiche dei punti di raccolta del gioco pubblico, impegna il Governo: in collaborazione con le associazioni di categoria rappresentative degli esercenti e dei concessionari abilitati all’offerta pubblica di giochi con vincite in denaro a definire linee d’azione volte a definire un codice etico di condotta a cui gli stessi esercenti devono attenersi allo scopo di contenere eventuali comportamenti di gioco a rischio, di individuare giocatori che manifestino modalità di gioco problematiche".
Sempre D'Alfonso e Patriarca propongono: "Il Senato, premesso che: l’articolo 9 del provvedimento all’esame reca misure in materia di contrasto alla ludopatia e stabilisce un divieto assoluto di pubblicità e sponsorizzazioni relative a giochi o scommesse con vincite di denaro, comunque effettuata e su qualunque mezzo, comprese le manifestazioni sportive, culturali o artistiche, le trasmissioni televisive o radiofoniche, la stampa quotidiana e periodica, le pubblicazioni in genere, le affissioni e la rete internet; un valido percorso di riforma del settore dei giochi pubblici, volto a garantire i migliori livelli di sicurezza per la tutela della salute, dell’ordine pubblico, della pubblica fede dei giocatori e prevenire il rischio di accesso dei minori era stato già avviato con l’emanazione della legge di stabilità 2016 (legge n. 208 del 2015, articolo l, commi 918-948) la quale, oltre ad introdurre una serie di divieti per la pubblicita` del gioco, in attuazione dei principi previsti dalla Raccomandazione della Commissione europea 2014/478/UE, ha disposto, a decorrere dal 2017, la riduzione del 30 per cento degli apparecchi con vincita in denaro rispetto a quelli attivi al 31 luglio 2015 e ha previsto che, in sede di Conferenza unificata, fossero definite: le caratteristiche dei punti vendita ove si raccoglie gioco pubblico e i criteri per la distribuzione e concentrazione territoriale del punti vendita ove si raccoglie gioco pubblico; in coerenza con questa impostazione, la Conferenza unificata ha avviato, nel maggio 2016, il confronto tra Governo, regioni ed Enti locali sulla regolazione del settore dei giochi che ha portato all’intesa raggiunta all’unanimità il 7 settembre 2017 tra i presidenti delle regioni e delle provincie autonome e il Governo; proprio l’unanimita` di intenti a tutti i livelli decisionali rappresenta la forza di questo accordo che non si limita semplicemente alla regolamentazione della pubblicita` ma contrasta la ludopatia intervenendo in modo organico su vari aspetti di interesse del settore dei giochi; l’accordo raggiunto in particolare fornisce un quadro nazionale unico, che rispetta le autonomie locali, contribuisce a ridurre l’offerta, tutela i cittadini e gli investimenti esistenti e garantisce certezze di prospettiva ad un settore che da molto tempo attendeva nuove regole; l’intesa raggiunta in Conferenza unificata avrebbe dovuto essere recepita con decreto ministeriale, sentite le Commissioni parlamentari competenti; l’approvazione di una serie di emendamenti presentati dal Partito Democratico tra cui il monitoraggio dell’offerta di gioco, la limitazione all’accesso degli apparecchi da parte dei minori e la possibilita` di espone il logo no slot ha rafforzato il poco incisivo contenuto iniziale del provvedimento, impegna il Governo: ad accentuare l’azione di prevenzione e contrasto al riciclaggio di denaro prevedendo un limite massimo agli importi delle singole giocate".
Inoltre chiedono: Il Senato, premesso che: il decreto-legge 12 luglio 2018, n. 87 recante disposizioni urgenti per la dignita` dei lavoratori e delle imprese» prevede, all’articolo 9, il divieto di pubblicita` e scommesse; in particolare si pone il divieto di qualsiasi forma di pubblicita`, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro, comunque effettuata e su qualunque mezzo, incluse le manifestazioni sportive, culturali o artistiche, le trasmissioni televisive o radiofoniche, la stampa quotidiana e periodica, le pubblicazioni in genere, le affissioni e internet, che si applica anche alle sponsorizzazioni e a tutte le forme di comunicazione di contenuto promozionale non annoverabili fra i consueti messaggi di pubblicita` tabellare e` comprende le citazioni visive e acustiche e la sovraimpressione del nome, marchio, simboli, attivita` o prodotti del soggetto che promuove il gioco d’azzardo o la scommessa; con tale disposizione il Governo dichiara di voler contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo patologico, fenomeno in continua crescita e ben piu` complesso da regolamentare che non introducendo semplicemente il divieto di pubblicita` che, come la stessa relazione tecnica evidenzia, produce per le lotterie e per i giochi numerici una riduzione del giocato pari al 5 per cento, per il gioco on line ( escluse le scommesse sportive) una riduzione del 20 per cento e per le scommesse sportive una riduzione del 5 per cento; il Contratto di governo al paragrafo riguardante le problematiche ad esso riferite affermava che erano necessarie una serie di misure per contrastare il fenomeno della dipendenza che crea forti danni sia socio sanitari che all’economia sana, reale e produttiva, tra le quali: divieto assoluto di pubblicita` e sponsorizzazioni: trasparenza finanziaria per le societa` dell’azzardo strategia d’uscita dal machines gambling (Slot machines, videolottery) e forti limitazioni alle forme di azzardo con puntate ripetute: obbligo all’utilizzo di una tessera personale per prevenire l’azzardo: minorile; imposizione di limiti di spesa; tracciabilita` dei flussi di denaro per contrastare l’evasione fiscale e le infiltrazioni mafiose. E` necessaria una migliore regolamentazione del fenomeno, prevedendo il rilascio dell’autorizzazione all’installazione delle slot machine – Vlt solo in luoghi ben definiti (no bar, distributori; e altro), la limitazione negli orari di gioco e l’aumento della distanza minima dai luoghi sensibili (come scuole e centri di aggregazione giovanile); nella passata, legislatura sono state approvate numerose misure all’interno di diversi provvedimenti, sulla base della scelta di seguire un percorso piu` rapido, seppure non organico per contrastare questo fenomeno; in particolare tra le varie misure bisogna ricordare l’istituzione del Fondo per il gioco d’azzardo patologico-GAP, al fine di garantire le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione delle persone affette con una dotazione di 50 milioni a decorrere dal 2016 (legge n. 208 del 2015, articolo 1, comma 946) e l’introduzione nell’aggiornamento nei livelli essenziali d’assistenza dell’assistenza delle persone affette da ludopatia (decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158 e successivo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017); il 7 settembre 2017 e` stata raggiunta l’intesa in Conferenza Stato regioni ed Enti locali concernente le caratteristiche dei punti di raccolta del gioco pubblico, impegna il Governo: a predisporre con proprio atto nuovi interventi tecnologici a salvaguardia del giocatore e di prevenzione e contrasto agli effetti del gioco d’azzardo patologico, quali ad esempio: 1. strumenti di autolimitazione in termini di tempo e di spesa; 2. messaggi automatici durante il gioco che evidenziano la durata dello stesso; 3. abbassamento degli importi minimi delle giocate; 4. introduzione di altri strumenti tecnologici che, nel rispetto della normativa sulla privacy, consentono un maggior controllo sul grado di partecipazione al gioco dei singoli giocatori piu` esposti al rischio del gioco d’azzardo patologico".
Inoltre propongono: "Il Senato, premesso che: l’atto in esame 'Conversione in legge del decreto-legge 12 luglio 2018, n. 87 recante disposizioni urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese' prevede all’articolo 9 il divieto di pubblicità e scommesse; in particolare si pone il divieto di qualsiasi forma di pubblicita`, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro, comunque effettuata e su qualunque mezzo, incluse le manifestazioni sportive, culturali e artistiche, le trasmissioni televisive o radiofoniche, la stampa quotidiana e periodica, le pubblicazioni in genere, le affissioni e internet, che si applica anche alle sponsorizzazioni e a tutte le forme di comunicazione di contenuto promozionale non annoverabili fra i consueti messaggi di pubblicita` tabellare e comprende le citazioni visive e acustiche e la sovraimpressione del nome, marchio, simboli, attività o prodotti del soggetto che promuove il gioco d’azzardo o la scommessa; con tale disposizione il Governo dichiara di voler contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo patologico, fenomeno in continua crescita e ben più complesso da regolamentare che non introducendo semplicemente il divieto di pubblicita` che, come la stessa relazione tecnica evidenzia, produce per le lotterie e per i giochi numerici una riduzione del giocato pari al 5 per cento, per il gioco online (escluse le scommesse sportive) una riduzione del 20 per cento e per le scommesse sportive una riduzione del 5 per cento; il Contratto di governo al paragrafo riguardante le problematiche ad esso riferite affermava che erano necessarie una serie di misure per contrastare il fenomeno della dipendenza che crea f011i danni sia socio sanitari che all’economia sana, reale e produttiva, tra le quali: divieto assoluto di pubblicita` e sponsorizzazioni; trasparenza finanziaria per le societa` dell’azzardo: strategia d’uscita dal machines gambling (Slot machines, videolottery) e forti limitazioni alle forme di azzardo con puntate ripetute; obbligo all’utilizzo di una tessera personale per prevenire l’azzardo minorile; imposizione di limiti di spesa; tracciabilità dei flussi di denaro per contrastare l’evasione fiscale e le infiltrazioni mafiose. E' necessaria una migliore regolamentazione del fenomeno, prevedendo il rilascio dell’autorizzazione all’installazione delle slot machine – Vlt solo in luoghi ben definiti (no bar, distributori ecc), la limitazione negli orari di gioco e l’aumento della distanza minima dai luoghi sensibili (come scuole e centri di aggregazione giovanile); nella passata legislatura sono state approvate numerose misure all’interno di diversi provvedimenti, sulla base della scelta di seguire un percorso più rapido, seppure non organico per contrastare questo fenomeno; in particolare tra le varie misure bisogna ricordare l’istituzione del Fondo per il gioco d’azzardo patologico-GAP, al fine di garantire le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione delle persone affette con una dotazione di 50 milioni a decorrere dal 2016 (legge n. 208 del 2015, articolo 1, comma 946) e l’introduzione nell’aggiornamento nei livelli essenziali d’Assistenza dell’assistenza delle persone affette da ludopatia (decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158 e successivo DPCM 12 gennaio 2017); il 7 settembre 2017 e` stata raggiunta l’intesa in Conferenza Stato regioni ed Enti locali concernente le caratteristiche dei punti di raccolta del gioco pubblico, impegna il Governo: a ridurre l’offerta di gioco, sia dei volumi che dei punti vendita attraverso: a. l’anticipo delle riduzione delle AWP a partire prioritariamente dagli esercizi che ne detengono un numero maggiore e che presentino inadeguate condizioni di agibilità; b. dimezzamento entro un congruo lasso di tempo dei punti vendita del gioco al pubblico; c. definendo un sistema di regole relative alla distribuzione territoriale e temporale dei punti gioco".
I senatori di Scelta Civica Per l'Italia, Paola Binetti e Antonio De Poli propongono: "Il Senato, nel corso dell’esame dell’A.S. 741, premesso che: la riforma complessiva in materia di giochi pubblici prevista per l’eliminazione dei rischi connessi al Disturbo da gioco d’azzardo (Dga) deve tener particolarmente conto di due delle categorie di utenti che piu` facilmente possono incorrere in questo tipo di disturbo: giovani ed adolescenti da un lato; anziani dall’altro; le ragioni sono note e molti studi scientifici sul tema confermano le diverse dinamiche di natura psico-sociale che spingono gli uni e gli altri ad esporsi ai rischi del gioco. La curiosità degli adolescenti, una certa tendenza alla trasgressivita`, dal momento che a loro non è concesso questo tipo di attività, il desiderio di poter disporre di piccole somme di denaro per gestire una crisi economica che si protrae da tempo e che culmina per molti di loro in una protratta disoccupazione; diverse le motivazioni per gli anziani, spesso si tratta di donne di disagiata condizione economica, con pensione reddituali minime, che cercano nel gioco la possibilità di una speranza, che consenta di affrontare una anzianità insidiosa e difficile da gestire sotto il profilo economico. Cosa che preoccupa particolarmente quando in famiglia ci sono altre persone di cui prendersi cura, malate, disabili, ecc. Altre volte è la solitudine, la noia, l’inattività, ecc. che muove le persone anziane a spezzare un circuito esistenziale difficile; in ogni caso per l’eliminazione dei rischi connessi al Disturbo da gioco d’azzardo (Dga) è fondamentale prevedere iniziative concrete rivolte specificamente a queste due categorie di soggetti. Agli anziani e nei centri per anziani, per offrire alternative d’interesse alle persone che li frequentano e per evidenziare i rischi delle molteplici forme di dipendenza a cui possono andare incontro. Nei Centri per anziani dovrebbe essere sempre disponibile una ampia documentazione sui danni da Disturbo da gioco d’azzardo, sulle iniziative possibili per esserne curati e sulla intrinseca manipolazione dei dati relativi alle prospettive di vincite; analogamente nelle Scuole di ogni ordine e grado, in accordo con il Miur, dovrebbe esserci una analoga documentazione con il linguaggio adatto alla comprensione e alla motivazione dei giovani, puntando spesso su giochi di logica matematica che rivelino l’intrinseca fallacia delle promesse del gioco e rendano i ragazzi protagonisti di avventure più significativamente centrate sulle loro competenze e non sull’azzardo, impegna il Governo: a prevedere che nei Centri per Anziani, siano essi di natura prettamente sociale o socio sanitaria, sia disponibile una adeguata documentazione sui rischi del Gda e si possano svolgere con cadenza regolare incontri e dibattiti sul tema, in modo da stimolare una serie riflessione sui rischi effettivi di diventarne vittime; a prevedere che nelle scuole, in stretta collaborazione con i docenti dell’area logico-matematica, i ragazzi possano entrare nel vivo del calcolo probabilistico, per svelare il profondo conflitto di interessi che si crea in questo delicato comparto del gioco. inoltre per contrastare il gioco illegale e le frodi a danno dei cittadini e dell’erario, a garantire che dove ci siano luoghi di particolare concentrazione di sale-gioco, non ci siano contestualmente spazi in cui potrebbero annidarsi potenziali forme di usura e sfruttamento del giocatore con Dga".
 

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