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Puglia, Abaterusso: 'No all'illegalità ma non affossiamo il gioco pubblico'

12 ottobre 2018 - 10:09

Il consigliere della Puglia Ernesto Abaterusso (LeU) risponde alla critiche mosse da Santorsola sulla modifica della legge regionale di contrasto al Gap.

Scritto da Roberta Falasca
Puglia, Abaterusso: 'No all'illegalità ma non affossiamo il gioco pubblico'

Continua la guerra politica in Consiglio regionale della Puglia sul gioco con vincita in denaro. Una disputa tra chi sostiene giusto intraprendere la strada della modifica della legge regionale in materia di contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico (Gap) e chi no. La modifica è stata ritenuta necessaria al fine di prorogare la data dell’entrata in vigore di quanto è stabilito all’articolo 7 comma 3 della legge regionale 43 del 2013, relativamente alla decadenza di tutte le licenze di pubblica sicurezza rilasciate prima della legge stessa, decorsi i cinque anni previsti.

 

Dopo le affermazioni di ieri, giovedì 11 ottobre, del consigliere regionale della Puglia (Noi a Sinistra per la Puglia) che appunto chiedeva al Consiglio di non modificare la legge sul gioco, arriva la risposta del consigliere Ernesto Abaterusso (LeU): “Anche io sono fermamente contrario al gioco d’azzardo. Il grave e diffuso fenomeno della ludopatia non può essere affrontato e combattuto affossando il gioco pubblico legale”.
 
“L’esperienza di tutte le altre Regioni che si sono occupate della materia – spiega Abaterusso – dimostra piuttosto che una stretta eccessiva all’offerta del gioco legale finisce con il consegnare alla criminalità organizzata un settore altrimenti regolamentato e altamente controllato. Ciò che serve è una soluzione nazionale unitaria. Il tavolo della Conferenza Stato-Regioni se ne sta occupando da anni, ma non ha ancora trovato una soluzione. È per questo che mi sono fatto promotore di una proposta di legge volta semplicemente non ad agevolare il gioco d’azzardo, come qualcuno in maniera alquanto subdola, vuol far credere, ma a prorogare l’entrata in vigore della nostra legge regionale fino a una regolamentazione organica della materia da parte del Governo e del Parlamento. Ed è questa la ragione di fondo della sua approvazione unanime in commissione”.
 
“Al contempo – conclude Abaterusso - ho chiesto che l’apposita Commissione consiliare, insieme alla Commissione antimafia regionale, si occupi della materia assai delicata audendo questori, prefetti, procuratori della Repubblica, autorità ecclesiastiche e quanti altri possano fornire chiarimenti e suggerimenti utili al processo legislativo su una materia molto più delicata di quanto la demagogia e la facile propaganda possa far credere”.
 
LA POSIZIONE DI METTIAMOCI IN GIOCO - Anche "Mettiamoci in gioco", la campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo, ha espresso, giorni fa, la propria netta contrarietà alla proposta di modifica della legge regionale pugliese contro il gioco patologico (n. 43/2013) che proroga l’entrata in vigore della misura della distanza di 500 metri dai luoghi sensibili come scuole, luoghi di culto e impianti sportivi, fino all'entrata in vigore del Testo unico in materia di prevenzione e trattamento del gioco d’azzardo. “Mettiamoci in gioco Puglia”, a questo proposito, nella persona di Vito Mariella, presidente del Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza, ha chiesto "un incontro a breve con il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano per esprimere le ragioni della propria contrarietà. Il cosiddetto ‘distanziometro’ è uno strumento efficace per evitare una concentrazione esorbitante di punti di gioco, la cui offerta ha invaso e continua a invadere il territorio pugliese, con i rischi di infiltrazione mafiosa che questo comporta. L’istituzione regionale non ceda alla lobby dell’azzardo e difenda il diritto alla salute dei cittadini".

 

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