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Rostan (Leu): 'No alle Vlt, fondi del Preu per la cura del Gap'

27 novembre 2018 - 16:46

 Il deputato Michela Rostan (Leu) sottolinea urgenza di destinare fondi derivanti dall'aumento del Preu per la prevenzione del Gap.

Scritto da Redazione
Rostan (Leu): 'No alle Vlt, fondi del Preu per la cura del Gap'

“Come detto nell'emendamento che abbiamo presentato, siamo contrari alla linea di governo di aumentare il Preu sulle Vlt. Abbiamo chiesto che i fondi che derivano dall'aumento delle tasse possano essere destinati a misure di contrasto del Gap. Specificheremo nel primo provvedimento utile che il Preu va aumentato sulle Vlt ma non certo sugli apparecchi da intrattenimento”.

 

Lo afferma la deputata di Liberi e uguali Michela Rostan, nel corso della conferenza sul gioco tenutasi alla Camera dei Deputati oggi, 27 novembre.

 

Il deputato poi prosegue: “Il ministro Di Maio ci ha detto che bisognava ridurre l'offerta di gioco, crediamo che le misure sul gioco introdotte dal decreto Dignità siano insufficienti e non risolvano il problema.
Il Governo continua a fare il gioco delle multinazionali e delle sale gioco, degli operatori esteri che non creano occupazione in Italia e non pagano le tasse nel nostro Paese. Anche questo governo continua a fare cassa sulla pelle della gente.
Ci siamo posti una serie di domande che proveremo a cambiare in emendamenti.
Nel nostro Paese cosa si sta facendo realmente per eliminare progressivamente le Vlt? Penso che presenteremo a breve una proposta di legge che ci indirizzi verso l'eliminazione degli apparecchi che causano il Gap. Purtroppo di questo nella legge di Bilancio non c'è traccia. Daremo battaglia come abbiamo fatto anche nel corso della discussione del decreto Dignità.
Invito i colleghi ad approvare il nostro emendamento e quelli che presenteremo in futuro, mettendo da parte le barriere politiche. Serve un lavoro da condurre con determinazione, non c'è più tempo da perdere”, conclude Rostan.
 
 
Benedetto Palese, presidente dell'associazione Agcai, che ha organizzato la conferenza, aggiunge: “Negli ultimi sei-sette mesi abbiamo cercato di far capire alle istituzioni quali sono i nostri problemi. Abbiamo fatto presente ad Adm che i concessionari stanno distruggendo il settore dopo la circolare che gli ha permesso di appropriarsi dei Noe. Ci siamo rivolti anche al ministero del Lavoro che è al corrente della nostra situazione ma ci ha detto che è difficile farci avere un appuntamento al Mef.
Confrontarsi con noi per i Monopoli è difficile perché noi chiediamo un'equa tassazione fra Awp e Vlt, facendo pagare una tassa sul netto. Si capirebbe subito che le Awp pagano il 70 percento di quello che guadagnano e le Vlt solo il 40 percento.
Il problema più grave è la circolare dei Monopoli che sta facendo chiudere il settore perché il titolo autorizzatorio chiesto dai gestori una volta che la macchina va dismessa non va più ad Adm ma per 30 giorni viene tenuto dai concessionari per avere il tempo di creare un nuovo cliente. C'è un conflitto d'interessi, nel tempo il concessionario è diventato produttore e anche gestore.
Vogliamo tornare alla situazione del 2004 in cui c'erano solo le slot nei bar, non nei tabacchi e nelle sale. Da quando sono arrivati i concessionari se ne sono fatte autorizzare ovunque, quindi gli apparecchi sono diventati troppo pervasivi. Doveva essere una macchina d'intrattenimento, con una piccola vincita. Con i concessionari è diventata 'd'azzardo'.
Chiediamo da tre anni di tornare alla macchina con 50 centesimi di puntata con 50 euro di vincita e una perdita oraria limitata. Così facendo si eliminerebbero le spese sanitarie per curare i malati di Gap.
Bisogna tornare indietro.
Il riordino dovrebbe passare attraverso una separazione dei giochi, una divisione. In una sala scommesse ci devono essere solo scommesse, in una tabaccheria non devono esserci le slot. Insieme alla Rostan presenteremo un emendamento per aumentare il Preu solo sulle Vlt e un disegno di legge per chiedere l'eliminazione delle sale da gioco dedicate”.
Palese conclude lanciando l'appello "a togliere il gioco da intrattenimento dalle mani dei concessionari, altrimenti l'Italia diventerà un grande casinò. Tutti i concessionari italiani sono ormai delle multinazionali, presenti nel mondo nei più grandi casinò". Inoltre "si segua l'esempio dell'Emilia Romagna, che sta eliminando tutti i mini casinò, così la ludopatia sparirà automaticamente. Se il governo seguirà l'esempio dell'Emilia Romagna, l'azzardopatia sparirà".
 
 
 
 

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