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Gap, D'Uva: 'Maggiori balzelli sui colossi del gioco d'azzardo'

10 dicembre 2018 - 09:16

In aula alla Camera, durante la discussione del Ddl bilancio, interventi di Bellucci (FdI), Rosato e Carnevali (Pd) sul gioco d'azzardo patologico.

Scritto da Rf
Gap, D'Uva: 'Maggiori balzelli sui colossi del gioco d'azzardo'

In aula alla Camera, durante la discussione del disegno di legge sul bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 sono seguiti diversi interventi sul gioco pubblico da parte di Francesco D'Uva del Movimento 5 Stelle, Maria Teresa Bellucci di Fratelli Di Italia, Ettore Rosato ed Elena Carnevali del Partito Democratico.

“Poi, c’è il capitolo degli investimenti – spiega in aula Francesco D'Uva (M5S) - abbiamo dovuto sopportare valanghe di critiche per una manovra 'assistenzialista', ci hanno detto. Noi siamo per gli investimenti, il Movimento 5 Stelle è per gli investimenti.
 
Con che faccia gli stessi che hanno portato gli investimenti pubblici al loro minimo storico, sotto il 2 per cento del Pil hanno il coraggio di definire assistenzialista una manovra che li aumenta di 15 miliardi. Investimenti diffusi sul territorio, infrastrutture, trasporto pubblico locale e ferroviario. Noi pensiamo alle esigenze dei cittadini, dei pendolari. È questo ciò che a noi interessa. Inoltre, possiamo anche dire che questa manovra non la pagheranno i cittadini con balzelli, tasse e altro, ma banche, assicurazioni e colossi del gioco d’azzardo".
 
“Siete stati in grado – afferma Maria Teresa Bellucci (FdI) di proporre delle misure per diminuire gli stanziamenti ma avete immaginato anche delle misure, invece, per avere più incassi. Ad esempio, avete fatto una battaglia per la lotta al gioco d’azzardo e, poi, abbiamo visto che, in questa misura di bilancio, avete prorogato il ritiro delle slot machine vecchie e avete anche prorogato le concessioni. Bene, è facile immaginare che questo vi porti ad avere maggiori incassi sia per quest’anno che per il prossimo.
 
Sarebbe stato dignitoso, dato che spesso parlate di dignità, utilizzare quegli introiti, perché confermerete i 120 miliardi di euro che entrano in quest’anno, sarebbe stato dignitoso che li aveste utilizzati proprio per quelle misure che sono importanti; per esempio, nelle dipendenze patologiche, dal momento che avete dato anche una delega ad hoc proprio perché pensavate di fare delle degne politiche di contrasto alla droga, non avete messo neanche un euro; anzi, nel caso l’avete diminuiti. Sarebbe stato dignitoso spostarli per quel motivo, per non parlare poi di altri fondi che avete immaginato per le cure di bellezza. Bene, anche quelli sarebbe stato più dignitoso utilizzarli per i più fragili: non lo avete fatto e questi sono fatti, non parole. Avete fatto delle scelte - delle scelte che noi non condividiamo, che tradiscono le promesse fatte. Noi crediamo che voi siate dei traditori e i traditori vanno combattuti”.
 
“Il monitoraggio più interessante – afferma Ettore Rosato (Pd) - sarebbe stato quello degli interventi che i partiti che oggi sono in maggioranza facevano nella passata legislatura e vedere il ritorno e la presenza fisica di quegli interventi negli emendamenti e nel testo di questa legge di bilancio e abbiamo notato che la presenza dei loro interventi in questa legge di bilancio non c’è. Non c’è quando si parla delle risorse aggiuntive su temi importanti e rilevanti come quello del sociale, non c’è nelle risorse aggiuntive quando si parla delle materie previdenziali, con molta demagogia ma poca sostanza, e non c’è quando si parla di argomenti delicati come il gioco d’azzardo, dove hanno fatto esattamente il contrario di quanto dicevano nella passata legislatura; esattamente il contrario”.
 
Nella stessa direzione si pone Elena Carnevali (Pd) che dichiara: “La cosa che voglio sottolineare è che noi abbiamo avuto occasione di discutere molto in quest’aula sia con il decreto dignità sia con il documento della manovra di bilancio sul tema che riguarda soprattutto il gioco d’azzardo. Occorre informare il ministro Di Maio che questa cosa che aveva fatto non dalla terrazza di Palazzo Chigi bensì in quest’aula, dicendo che aveva abolito la pubblicità del gioco d’azzardo, non è vera. Le promesse, quella tanta pubblicità che ha fatto sull’abolizione del gioco d’azzardo, non si sono realizzate”.

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