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Camera, scommesse e divieto pubblicità al gioco sotto la lente

09 aprile 2019 - 12:02

Audizioni in commissione Cultura alla Camera in tema di sport,  divieto di pubblicità sul gioco e regolamentazione delle scommesse al centro.

Scritto da Redazione
Camera, scommesse e divieto pubblicità al gioco sotto la lente

Nella mattinata di oggi, martedì 9 aprile, la commissione Cultura della Camera dei Deputati ha svolto alcune audizioni nell’ambito dell’esame in sede referente del disegno di legge C. 1603-bis Governo, recante: Deleghe al Governo e altre disposizioni in materia di ordinamento sportivo, di professioni sportive nonché di semplificazione.

Si è parlato anche di gioco e scommesse, con i rappresentanti di Associazione italiana calciatori (Aic), Lega Calcio Serie A, Lega Calcio Serie B, Lega Calcio Serie Pro, Lega nazionale dilettanti (calcio), Associazione italiana arbitri (Aia).

In particolare, Luigi De Siervo, amministratore delegato per la Lega Serie A, ha spiegato che il divieto di pubblicità penalizza l'organismo per "circa un centinaio di milioni. Tutti conosciamo quali possono essere le problematiche legate il gioco compulsivo. Con il decreto Dignità saranno danneggiate le nostre squadre in un contesto internazionale che non potranno competere per comprare un giocatore perchè gli verrà precluso l’accesso a dei fondi che oggi sono a disposizione delle altre squadre internazionale. È un danno evidente, stiamo discutendo di questi meccanismi con il Governo. Vorremmo che le squadre possano almeno sulla maglia e a bordo campo avere la possibilità di continuare ad effettuare la pubblicità di scommesse. Non dobbiamo essere ipocriti questo è un sistema in cui lo Stato ha ricavi significativi. Posso capire il divieto di pubblicità in televisione usando testimonial che abbassano delle difese. In Italia esistono 14 marchi di scommesse e non sapreste individuarli".
 
L'audizione ha visto anche l'intervento del presidente dell'Associazione italiana calciatori (Aic), Damiano Tommasi, che ha detto la sua sul divieto di pubblicità al gioco: “Siamo favorevoli, anzi, saremmo anche per andare oltre, incentivandone gli effetti negativi come accade per il fumo. Siamo consapevoli delle esigenze delle società, ma come atleti siamo vicini alle campagne contro le ludopatie”.
 
 
Per Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro, in materia di scommesse l'Italia sconta dei buchi legislativi rispetto ad altri Paesi europei, “c'è un problema di coordinamento internazionale. Bisogna fare un lavoro tra Governi, magistratura e istituzioni”.
 
 
Secondo Mauro Balata, presidente della Lega di Serie B, “le scommesse vanno maggiormente regolamentate e bisogna fare una riflessione tutti insieme. Come Lega di Serie B, insieme alla Lega di Serie A, abbiamo già fornito un contributo al Governo”.
 
 
Sul versante "politico" il deputato del Movimento 5 Stelle, Manuel Tuzi ha sottolineato che “in Italia 1,5 milioni di persone ha problemi con il gioco. Mi aspetto proposte concrete che contemplino il fatto che eravamo il primo Paese d’Europa a giocare d’azzardo, ora invece siamo i primi a togliere l’azzardo dal mondo dello sport, bene che sia così per tutti i ragazzi che rischiavano cadere in questo baratro".
 
 
Domenico Furgiuele, deputato della Lega, invece ha chiesto di “considerare l’opportunità di abolire le scommesse sul calcio” nella Lega Pro e nelle serie inferiori, “perché proprio qui ci sono stati oltre 1.500 casi di penetrazione della malavita negli ultimi due anni. Perché allora non mantenere le scommesse sportive solamente per la Serie A e la Serie B, dove possono essere controllate?”.
 
Dalle file dello stesso partito politico, il relatore Daniele Belotti, ha ammesso che per le società le scommesse sono una grossa entrata, ma ha ricordato che c’è un aspetto sociale che deve essere tenuto in considerazione, perché le squadre rappresentano un simbolo. In termini sportivi, nelle categorie inferiori, dove i giocatori hanno stipendi bassissimi, la possibilità che vengano manipolati i risultati è molto alta. Lo abbiamo visto in Seria A, figuriamoci nelle categorie inferiori. Le stesse Leghe dovrebbero mettere un freno alle scommesse”.
 
 
 
 
 
 

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