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Modifica legge gioco Valle d'Aosta: sì del Cpel, atteso voto del Consiglio

02 luglio 2019 - 14:12

Il Cpel - Consiglio permanente degli Enti locali della Valle d’Aosta dà parere positivo alla proposta che chiarisce ambito di applicazione della legge sul gioco.

Scritto da Redazione
Modifica legge gioco Valle d'Aosta: sì del Cpel, atteso voto del Consiglio

Dopo le commissioni consiliari, anche il Cpel - Consiglio permanente degli Enti locali della Valle d’Aosta nella seduta di oggi, 2 luglio, ha dato parere favorevole alla proposta di legge “Modificazioni alla legge regionale 15 giugno 2015, n. 14 (Disposizioni in materia di prevenzione, contrasto e trattamento della dipendenza dal gioco d'azzardo patologico. Modificazioni alla legge regionale 29 marzo 2010, n. 11 (Politiche e iniziative regionali per la promozione della legalità e della sicurezza))”.

Il provvedimento, composto di tre articoli e sottoscritto da tutti i commissari - Luca Bianchi (UV), Patrizia Morelli (AV), Paolo Sammaritani e Andrea Manfrin (Lega VdA), Alessandro Nogara (AV), Flavio Peinetti (UV), Maria Luisa Russo (M5S) -, chiarisce l'ambito di applicazione dei divieti previsti per gli esercizi pubblici e commerciali, quali bar e tabacchini, con l'esclusione di lotterie, giochi numerici a quota fissa e a totalizzatore e i giochi del Totocalcio, del 9 e del Totogol.

 

Franco Manes, presidente del Cpel commenta così la decisione dell’Assemblea: “Gli enti locali valdostani stanno portando avanti un notevole lavoro per adeguare i propri regolamenti comunali alla normativa regionale sul contrasto all’azzardopatia, recentemente modificata. Come sindaci abbiamo voluto condividere la volontà del legislatore di fare opportune distinzioni in merito ai soggetti effettivamente vincolati ai limiti di distanza dai cosiddetti 'luoghi sensibili', che le singole Amministrazioni comunali hanno già mappato o stanno mappando puntualmente. L’intento politico è non precludere l’attività dei tabaccai e dei bar con giochi leciti in concessione statale: nei nostri piccoli Comuni gli esercizi pubblici e commerciali sono anche luoghi di aggregazione e ritrovo, la loro funzione sociale dev’essere mantenuta. In questo contesto, resta preminente la necessità di preservare le fasce più deboli della popolazione”.
 
 
A questo punto, manca solo il voto del consiglio regionale.
 

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