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Smart alla prova dei Comuni: 'Primo passo contro Gap e per riordino del gioco'

05 ottobre 2019 - 07:44

Le potenzialità e i limiti dell'applicativo di Adm e Sogei per il monitoraggio delle Vlt visti dai rappresentanti regionali di Anci, che chiedono anche un riordino nazionale del gioco.

Scritto da Fm
Smart alla prova dei Comuni: 'Primo passo contro Gap e per riordino del gioco'

Più poteri ai Comuni nel contrasto al gioco patologico.
Il tema è oggetto delle richieste degli enti locali ormai da anni e, di fatto, nell'eterna attesa del riordino del settore, governo dopo governo, si esplica nell'approvazione endemica di regolamenti e ordinanze che in molti casi hanno praticamente espulso il gioco legale dai territori.
Dal 1° luglio scorso le amministrazioni hanno un ulteriore strumento a disposizione, grazie all'entrata in vigore delle nuove disposizioni relative al controllo degli orari degli apparecchi da intrattenimento, partendo dalle Vlt, previste dalla legge di Bilancio 2019: si tratta dell'applicativo Smart – acronimo che sta per Statistiche, monitoraggio, analisi della raccolta territoriale (del gioco fisico) – realizzato dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli insieme con Sogei.


Ma i Comuni sono davvero pronti ad avvalersene? Ci sono già dei primi dati sul monitoraggio in quelli che hanno richiesto l'accesso?
Lo abbiamo chiesto ai rappresentanti di alcune Anci regionali, chiamate a diffondere la conoscenza dell'applicativo fra gli amministratori locali.
 
 
LOMBARDIA, PIROTTA: "MONITORAGGIO FONDAMENTALE CONTRO IL GAP" - "Penso che l’applicativo possa essere uno strumento formidabile, così come anche tutti i dati che si possono già avere a disposizione sul sito internet dei Monopoli.
In molti Comuni si è cercato di porre rimedio alla mancanza di una legislazione nazionale organica per contenere la diffusione del gioco d'azzardo. 
Le modalità di gioco nel frattempo sono cambiate e sono quindi necessari strumenti nuovi per monitorare e arginare il fenomeno.
Come tutti i problemi/fenomeni, anche il Gap per essere affrontato, prima deve essere conosciuto e studiato. I singoli amministratori non hanno a volte né tempo né competenze specifiche per affrontarli: sanno solo che devono fare qualcosa e non possono rimanere a guardare quando aumentano i numeri delle persone che ricadono in situazioni di gioco patologico.
Cominciano, quindi, a fare rete tra più Comuni; a studiare progetti che poi possono essere attivati su un territorio più ampio, ottenendo anche un effetto più adeguato di ricaduta positiva e di omogeneizzazione della politica territoriale".
A rimarcarlo è Graziano Pirotta, consigliere comunale di Canonica d'Adda (Bg) e presidente del dipartimento Welfare dell'Anci Lombardia, che lo scorso 9 luglio ha aperto la serie di presentazioni di Smart in giro per l'Italia.
"Di pari passo con la progettazione della prevenzione, si devono applicare anche elementi sanzionatori per tutti quei gestori che non applicano le regole già in vigore.
Smart permette di avere un monitoraggio sul funzionamento delle Vlt che prima non era possibile avere, potendo così dirottare i controlli della polizia locale sulle piccole strutture.
Ai Comuni compete però di proseguire sempre anche su un lavoro culturale sul proprio territorio, spesso un lavoro difficile e 'contro i mulini a vento' ma proprio per questo maggiormente necessario.
Rimane di fondo la necessità che tutto il settore dei giochi veda una riorganizzazione complessiva a livello nazionale e poi, a ricaduta, regionale e locale.
Faccio mie le parole di Faggiani (Domenico Faggiani, responsabile del Coordinamento Anci sulle problematiche del gioco per Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Ndr) all’incontro di presentazione.
I Comuni devono essere parte attiva del processo di riordino del settore del gioco. Sono numerose le proposte arrivate dal Governo, come con il decreto Dignità che aveva introdotto un comma dedicato al riordino del settore, ma ora siamo in attesa di un quadro legislativo definitivo che abbracci tutte le norme messe in campo da Regioni e Comuni", prosegue Pirotta.
"In assenza di leggi nazionali, e a fronte di una molteplicità di leggi regionali, i Comuni necessitano di un quadro d’insieme affinché possano programmare una gestione adeguata del gioco anche attraverso nuove risorse, prevedendo per esempio anche una destinazione alle loro casse di parte dei proventi derivanti dal gioco da utilizzare per la formazione del proprio personale.
Da un lato il riordino e dall’altro la necessità di affrontare l’aspetto patologico del gioco. L’Istituto superiore di sanità ha elaborato una ricerca che fotografa la situazione in Italia. Abbiamo anche la conferma del fondo per il contrasto al Gap e un documento unitario della Conferenza Stato-Regioni del 2017 da cui bisogna ripartire con il coinvolgimento dei Comuni. Dobbiamo lavorare sulla prevenzione, sull’educazione dei giovani, sulla formazione degli operatori del gioco, come ha fatto Regione Lombardia e sull’informazione rivolta agli amministratori. 
Mi auguro che se nascerà un nuovo governo possa lavorare anche su questa tematica, mentre se si andrà a elezioni, che la riorganizzazione legislativa di tutto il settore dei giochi possa essere un punto qualificante del programma elettorale delle forze politiche che si presenteranno (questi i due scenari possibili al momento della messa in stampa di questa rivista, Ndr).
Un punto su cui non si deve transigere: che sul tema il Parlamento mantenga una serrata interlocuzione con tutto il sistema delle autonomie locali e con i Monopoli.
Solo dalla leale collaborazione di tutte le realtà in campo, compresa anche la posizione dei gestori dei giochi, si potrà addivenire a un sistema che garantisca il gioco legale, ne preservi anche il carattere ludico/ricreativo e ne gestisca/argini maggiormente la gestione economica e l’offerta complessiva".
 
 
EMILIA ROMAGNA, MASETTI: "GIOCO TORNI AD UNA DIMENSIONE UMANA" - Massimo Masetti, referente del Coordinamento regionale Anci dell'Emilia Romagna per il contrasto al gioco d’azzardo e vice sindaco del Comune di Casalecchio di Reno (Bo) invece evidenzia i limiti di Smart, "che al momento è in grado di monitorare esclusivamente le Vlt" e che, con i dovuti correttivi, sarebbe utile anche per monitorare altre forme di gioco. "Pensiamo ad esempio alle scommesse sportive, ai corner per le scommesse e, in prospettiva, con l'introduzione delle AwpR, agli esercizi commerciali. Potrebbe diventare uno strumento estremamente utile per le amministrazioni per monitorare la situazione del gioco sul proprio territorio".
Per favorirne la conoscenza e l'utilizzo, l'Anci regionale intanto avvierà iniziative di sensibilizzazione e un evento di presentazione dell'applicativo rivolto ai Comuni della regione. "Daremo inoltre la disponibilità a realizzare eventi territoriali nelle varie province. Infine, intendiamo avviare un monitoraggio per censire i Comuni che utilizzano l'applicativo", anticipa Masetti, che ne approfitta per dare la sua ricetta sul riordino dei giochi dopo che da più parti – prima della crisi governativa di agosto - si è tornato a parlare dell'attuazione del riordino dei giochi approvato dalla Conferenza Stato-Regioni nell’autunno 2017. "Una legge di riordino del settore è una necessità. Riteniamo indispensabile una riduzione dell'offerta di gioco, maggior controllo sui gestori e strumenti per le amministrazioni locali (Smart ne è un esempio). Dell'accordo del 2017 non abbiamo condiviso le 16 ore di apertura giornaliera previste per le attività di gioco, apprezziamo invece la volontà di recepire le normative regionali se più restrittive rispetto alle leggi nazionali.
Quell'accordo può rappresentare oggi una base da cui ripartire per avviare un ragionamento ampio e condiviso sulla riorganizzazione del settore del gioco in Italia, che tenga conto delle posizioni degli enti locali e li coinvolga nel percorso legislativo.
Ribadiamo che una più severa regolamentazione e una riduzione dell'offerta sono una necessità, pur nella consapevolezza che questo provocherà una diminuzione del gettito erariale. Ridurre l'offerta di gioco lecito e vigilare per contrastare il gioco illegale sono i due pilastri su cui poggiare il nuovo impianto normativo, per arginare il fenomeno del gioco patologico e riportare questa attività ad una dimensione 'umana' che non ci veda più in cima a tutte le classifiche europee ed internazionali riguardanti l'azzardo".
 
 
TOSCANA, NERI: "APPLICATIVO INUTILE PER I PICCOLI COMUNI" - Dalla Toscana si leva la voce di Simona Neri, sindaco di Laterina Pergine (Ar) e responsabile nell'Anci regionale del progetto contro ludopatie e bullismo.
"Ci sono oltre 8mila Comuni in Italia, ma solo poco più di mille ospitano sale Vlt e potranno quindi (chiaramente in presenza di un'ordinanza sindacale di regolamentazione degli orari) usufruire dell'applicativo Smart.
L’applicativo consente anche di misurare le distanze dai luoghi sensibili su mappa: tuttavia questa funzione poco mi interessa come sindaco dato che la legge regionale sulle nuove aperture non è retroattiva (se non, forse, nella Regione Piemonte) e le distanze in questione (intendo per le autorizzazioni su nuovi punti gioco) non si misurano in tutte le regioni semplicemente tracciando un 'cerchio di influenza' di 500 metri intorno al luogo sensibile (così come previsto dall’applicativo) ma in talune regioni lo si fa calcolando il percorso pedonale più breve che porta dal luogo sensibile al punto gioco. Si consiglia, per inciso, di misurare le distanze muniti della cara vecchia 'rotella'.
O lo Stato legittima e impone uniformemente un sistema diverso di misurazione, oppure l’informazione rilevata non è determinante per ora, quantomeno in Toscana; oltretutto i dati relativi alla 'spesa sul gioco' sono del tutto parziali poiché non comprendono tutte le tipologie di gioco disciplinate.
Unica consolazione è che, avendo il Governo obbligato i Monopoli a fornire ai Comuni gli orari di funzionamento giornaliero degli apparecchi per controllare eventuali violazioni di orario consentito, venga consentito anche a noi sindaci di regolamentarli, questi orari, altrimenti che cosa si dovrebbe controllare?", si domanda, e domanda, Neri.
Anche lei evidenzia l'importanza di estendere l'applicazione di Smart ad altri tipi di gioco. "Le 'slot', che in realtà sono le più comuni (cioè le Awp che si trovano anche nei bar e nei tabacchi) non consentono di ricavare questa misurazione o quantomeno lo consentirebbero se solo si desse il via libera all'installazione di macchinari più moderni (AwpR) collegati al sistema centrale da remoto. Il Governo però ha prorogato questo obbligo di adeguamento riportato anche dall’accordo in Conferenza unificata nel lontano settembre 2017; accordo raggiunto ma abbandonato, senza che nessuno ne abbia dato attuazione. In sostanza, in un piccolo comune come quello di cui sono sindaco, dove non vi sono sale Vlt , non si potranno trarre sostanziali vantaggi dall’applicativo Smart. 
Potrebbe essere utile, una volta convertite le Awp ad AwpR e definita univocamente la facoltà degli enti locali di regolamentare il rispetto agli orari di riferimento. Non credo, tuttavia, che le sanzioni a seguito di violazione delle ordinanze possano partire in 'automatico' senza la verifica in loco del personale preposto al controllo". 
Da parte di Anci, conclude Neri, "mi risulta che ci sia la volontà di coordinare in ogni sede regionale la presentazione dell'applicativo per i Comuni, ma riterrei più funzionale riaprire la discussione sulla possibilità di regolamentare in modo uniforme gli orari di apertura e chiusura dei punti gioco.
In assenza di una legge quadro nazionale, mi sembra poco opportuno continuare ad affidarsi ai pareri dei Tar che su questo aspetto presentano spesso posizioni discordanti da regione a regione.
Occorre riaprire un confronto tra Governo, Regioni, enti locali e associazioni di categoria".
 
 
VENETO, PAVANELLO: "STRUMENTO DA ESTENDERE A TUTTI I GIOCHI" - "Credo che pochi siano i Comuni che si sono già abilitati per accedere all’applicativo che consente sia di monitorare i flussi dei volumi di alcuni giochi che di verificare il rispetto delle limitazioni di orario delle sale Vlt presenti nel proprio territorio.
Come Anci abbiamo già iniziato un percorso di sensibilizzazione e confronto con i Comuni e in collaborazione con l’Aulss 6 Euganea. Abbiamo pubblicato l’informazione sul nostro sito, ma pensiamo non sia sufficiente, e vogliamo diffondere la conoscenza e approfondire le potenzialità dell’applicativo promuovendo un seminario a cui pensiamo di invitare anche gli esperti dell’Aulss 6 Euganea con cui è in corso un progetto di collaborazione che ha lo scopo di prevenire il gioco patologico attraverso proposte basate sulle evidenze scientifiche", afferma Maria Rosa Pavanello, sindaco di Mirano (Ve) e presidente di Anci Veneto.
"Se l’applicativo ci desse effettivamente la possibilità di monitorare tutti i giochi non solo terrestri credo che diventerebbe un buon strumento per valutare l’impatto delle azioni introdotte ed eventualmente di modulare le fasce orarie di interruzione quotidiana del gioco anche ad altre tipologie che risultano egualmente additive, non solo alle slot e alle Vlt.
Faccio un esempio: se durante l’orario di spegnimento delle slot e di chiusura delle sale Vlt osservassimo una migrazione dei giocatori verso lotterie istantanee o verso le scommesse, oppure su forme analoghe di gioco online, dovremmo tenerne conto, magari comprendendo anche le altre tipologie di giochi al rispetto degli orari o di altre misure di contenimento".
Quanto ai dati Pavanello annuncia l'intenzione di approntare "un monitoraggio delle sale Vlt (stabilendo ad esempio quante rispettano l’orario) e di analizzare i dati, verificando ad esempio cosa succede prima e dopo la sospensione, e se aumentano o diminuiscono i volumi di gioco, se c’è migrazione o meno.
Inoltre, con l’Aulss 6 Euganea abbiamo già avviato un percorso, all’interno del quale ci proponiamo di valorizzare l’utilizzo dell’applicativo da parte di tutti i Comuni, a sostegno delle politiche di prevenzione e di tutela della salute".
Spostando lo sguardo al panorama nazionale, per il presidente di Anci Veneto sarebbe opportuno "estendere gli obiettivi e gli strumenti previsti dall’intesa in Conferenza unificata del 2017 a tutte le categorie di gioco che hanno una qualche forma di rischio di portare all’eccesso e alla perdita di controllo. In particolare, sarebbe auspicabile l’estensione della certificazione dei punti gioco a tutte le tipologie di offerta e non solo alle Awp e Vlt e dell'obbligo di accesso alla giocata esclusivamente attraverso la tessera sanitaria o, meglio ancora, la tessera per il giocatore, a tutta l’offerta pubblica di gioco. Ed infine, istituire anche per il gioco terrestre, così come per il gioco online, il registro unico di autoesclusione, che permetterebbe ai giocatori in difficoltà di non continuare a rovinare se stessi e le proprie famiglie".
 
 
MARCHE, MANGIALARDI: "ULTERIORE ARGINE PER GIOCATORI PATOLOGICI" - L'esigenza di estendere l'applicazione di Smart a tutti i tipi di gioco è fatta propria anche da Maurizio Mangialardi, presidente di Anci Marche, come argine ulteriore al Gap. "È ormai accertato che la ludopatia è una malattia psichiatrica che può e deve essere trattata fin dai primi segnali di problematicità evitando di complicare la situazione personale e familiare con contrasti relazionali scatenati dalla dipendenza e dalle perdite economiche conseguenti e, non ultimo, è un fenomeno che genera un altissimo costo sociale, in termini di salute ed ordine pubblico, stimato in circa 5/6 miliardi l’anno. Se da un lato risulta efficace un primo approccio basato su interventi psicoterapici, come la terapia cognitivo-comportamentale – azioni che dovrebbero essere contenute in un piano operativo condiviso con le Asl – è altrettanto necessario monitorare ogni forma patologica di gioco. Già dopo il mio insediamento a presidente di Anci Marche, inviai una nota al presidente della giunta regionale chiedendo una normativa efficace sia in termini di regole e distanze ma anche in grado di precedere e sostenere approcci terapeutici”, ricorda Mangialardi.
"È altrettanto necessario approdare a un intervento legislativo regionale per contrastare le cause di una 'piaga' indecorosa bonificando le zone cosiddette 'sensibili' dei nostri centri dove insistono scuole, ospedali, chiese, oratori e centri di aggregazione sia giovanili che per anziani.
La Regione Lombardia, con una propria legge regionale, ha fissato un percorso che ha previsto due pilastri fondamentali: l’individuazione dei luoghi interdetti alle slot e le azioni socio-assistenziali in collaborazione con i Comuni, le Asl, il terzo settore e tutte le associazioni che operano sul territorio regionale. Mi sembra una base importante dalla quale partire anche nelle Marche”.
 

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