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Piemonte, Ravetti (Pd): 'Centrodestra non cambi legge sul gioco'

22 novembre 2019 - 10:46

I capigruppo al consiglio del Piemonte decidono di dare priorità alla discussione della proposta di modifica della legge sul gioco, il Pd lancia call per valutare quella vigente.

Scritto da Fm
Piemonte, Ravetti (Pd): 'Centrodestra non cambi legge sul gioco'

"Dare priorità alla discussione della proposta di modifica della legge sul gioco".

È uno degli orientamenti emerso dalla riunione dei capigruppo del consiglio regionale del Piemonte tenutosi ieri, 21 novembre.

Un orientamento che non va giù in primis al Partito democratico, artefice della normativa vigente nella passata consiliatura, come racconta a Gioconews.it il capogruppo Dem Domenico Ravetti.

"La maggioranza ha deciso di chiedere alla 4a commissione, congiunta con la 3a, di avviare le procedure legislative previste per avviare l'iter della proposta di legge della Lega sul tema (che ha chiesto di eliminare la retroattività della normativa vigente, Ndr). Proposta che, al momento, non sappiamo ancora cosa prevede", chiosa Ravetti.

 

Il capogruppo Dem quindi si sofferma sulla decisione dei consiglieri regionali del Pd di lanciare una sorta di "call" via Facebook – al grido di "Non permettiamo al centrodestra di cambiare una legge che funziona!" - per invitare privati cittadini ed associazioni ad inviare suggerimenti o informazioni a proposito della normativa attuale. "Vogliamo chiedere a tutti gli stakeholder coinvolti nella tematica se la legge vigente è davvero da cambiare. Quindi siamo disposti ad ascoltare chiunque voglia offrire il proprio punto di vista a riguardo. Se per i piemontesi è giunto il momento di cambiare ne prenderemo atto, senza pregiudizi.
Intanto raccoglieremo i commenti, poi faremo tutte le valutazioni del caso", conclude.
 
 
 
LO SCONCERTO DI ROSSI - A criticare la decisione della maggioranza interviene, su Facebook, Domenico Rossi (Pd), per la scelta di dare priorità alla nuova legge sul gioco anziché alla proposta sulla Città della salute  e della scienza di Novara. "Li avevamo sfidati: 'Dimostrateci che vi interessa di più la Città della Salute e della scienza di Novara rispetto alla modifica della legge sul Gioco d'azzardo patologico che va bene così com'è'.
Cosa ha richiesto oggi la maggioranza? Di procedere con la legge che sul Gap e non ha nemmeno citato la Città della Salute e della Scienza di Novara!
Ricordo ai non addetti ai lavori che senza il passaggio in commissione e in consiglio regionale il documento approvato in Giunta lo scorso venerdì non ha alcuna validità, non potrà essere trasmesso al Ministero e quindi non potranno essere richiesti i fondi per la realizzazione dell’opera.
Non mi resta che tornare a chiedere ancora una volta alla maggioranza quando ha intenzione di inserire la norma in programmazione: dopo la discussione del bilancio, dell'autonomia? Ovvero dopo la pausa natalizia? O ancora più tardi? Dopo il passaggio delle modifiche alla legge sulla ludopatie che durerà settimane o mesi perché ci opporremo strenuamente alla modifica dell’attuale norma?
Francamente non so più cosa pensare: venerdì scorso vi abbiamo anche suggerito la strada per fare prima, ma evidentemente le priorità del centro-destra sono altre".
 
 
L'ALLARME DI JARRE (SITD) – A completare il quadro arriva il commento di Paolo Jarre, presidente della Sezione Piemonte e Valle d’Aosta della Società italiana tossicodipendenze. "Leggiamo con grande preoccupazione in questi giorni sulle agenzie di stampa che il consigliere regionale Leone ed altri esponenti della Lega Salvini Piemonte hanno presentato un progetto di legge urgente in consiglio regionale per abolire la cosiddetta 'retroattività”'dell’applicazione del distanziometro previsto dalla legge regionale 9 del 2016, allora approvata con i voti della Lega Nord. Come società scientifica riteniamo che questo sarebbe un provvedimento sciagurato che, oltre a non incidere in modo significativo sul settore del commercio dell’azzardo (i baristi e i tabaccai che hanno tolto ormai 2 anni fa le slot machine per l’eccessiva vicinanza ai cosiddetti 'punti sensibili' si sono oramai riorganizzati il lavoro) avrebbe un impatto disastroso sulla prevalenza del gioco con apparecchi e provocherebbe una nuova impennata di gioco problematico e patologico in Piemonte. Sarebbe una modifica legislativa gravissima, al pari del diffondere scientemente un’infezione. Pur non volendo entrare negli aspetti politici del dibattito non possiamo non constatare come siano lontani i tempi nei quali la Lega Nord, primo partito in Italia faceva la guerra in Lombardia e Veneto all’azzardo di Stato di 'Roma ladrona'. Ora sembra che la Lega nazionale si sia dimenticata delle proprie origini e, forse per fare contento qualche centinaia di commercianti dell’azzardo, sembra disposta a creare un danno sanitario a migliaia o decine di migliaia di cittadini piemontesi. È impossibile non sottolineare come si tratti di un provvedimento proposto in barba a tutte le evidenze disponibili. I dati del Libro Blu 2018 dei Monopoli di Stato sui volumi del gioco d'azzardo in Italia e le prime risultanze dello Studio Gaps del Cnr di Pisa confermano inequivocabilmente l’efficacia della legge regionale del Piemonte nel ridurre l’impatto sanitario dell’offerta di gioco di Stato con apparecchi automatici", evidenzia Jarre. In particolare, il presidente della Sezione Piemonte e Valle d’Aosta della Società italiana tossicodipendenze riporta i dati economici dei Monopoli, secondo cui nel 2018 "in Piemonte il giocato è stato il 6,16 percento del dato nazionale a fronte di una popolazione che è il 7,24 percento di quella italiana". Nei primi 2 anni di applicazione, prosegue, "la legge regionale piemontese ha determinato una fortissima contrazione del gioco con apparecchi automatici di gioco cui è corrisposto un modesto incremento del denaro investito in altri giochi fisici. Fatto 100 il non più giocato nelle slot-machine gli altri giochi offline hanno subito un incremento molto minore: il dato del reinvestito, perché non giocato più negli apparecchi, equivale a meno di ¼, 22. Cento risparmiato con gli apparecchi, 22 reinvestito in altro gioco offline; circa la metà nelle lotterie istantanee, poi Lotto, giochi numerici a totalizzatore, scommesse virtuali. In misura minima nelle scommesse sportive. Di fatto, grazie alla legge, il denaro investito dai piemontesi nell'azzardo di Stato, in soli due anni è diminuito di mezzo miliardo di euro e le perdite sono diminuite di 222 milioni. Ciò in uno scenario in cui nel resto d'Italia continua a crescere l'investimento anche nel gioco offline. Il fatto che la restrizione piemontese abbia comportato un modesto incremento aggiuntivo rispetto al resto d'Italia dell'investimento in tutti gli altri giochi offline è un dato trascurabile sul piano clinico, dal momento che oltre l'80 percento della patologia da gioco in denaro rilevata nei servizi piemontesi (e italiani e mondiali) è da attribuire all'uso di apparecchi automatici di gioco. Dispositivi che le evidenze scientifiche in tutto il mondo pongono, da molti anni, al primo posto in termini di pericolosità nello sviluppo di un comportamento di gioco problematico e patologico".
 
 
L'OSSERVATORIO SI DEDICA AL GAP - Sullo sfondo, l'ultima riunione dell'Osservatorio regionale sui fenomeni di usura estorsione e sovraindebitamento, dedicata alle linee guida del Piano di attività 2020, che dovrà essere approvato dall’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale del Piemonte.
A presiedere la riunione i delegati dall’Udp Giorgio Bertola e Gianluca Gavazza, che commenta: "Da politico, ma anche da imprenditore, vorrei dare il mio contributo per aiutare l’Osservatorio ad individuare le migliori iniziative a sostegno delle persone, ma soprattutto delle piccole e medie imprese che potrebbero ritrovarsi in difficoltà. Ritengo inoltre fondamentale un intervento nelle scuole dove i nostri ragazzi crescono e meglio possono recepire i problemi derivanti dall’usura, dal sovraindebitamento e dal gioco d’azzardo”.
 
 

 

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