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Piemonte, Grimaldi: 'Ritirare Pdl gioco, può favorire criminalità'

23 dicembre 2019 - 12:39

Al Consiglio del Piemonte seduta dedicata all'arresto dell'assessore Roberto Rosso, accusato di compravendita di voti. Grimaldi (Luv) chiede di ritirare Pdl sul gioco.

Scritto da Redazione
Piemonte, Grimaldi: 'Ritirare Pdl gioco, può favorire criminalità'

“Qualsiasi cosa accada, ormai questa legislatura è compromessa, macchiata, moralmente ed eticamente fallita. Non ci importa nemmeno esporre striscioni, come avrebbe fatto l’attuale maggioranza durante la scorsa legislatura. Una volta concluse le indagini noi ci costituiremo parte civile, spero che lo facciano tutti i colleghi che si sentono infangati da questa vicenda e spero che lo faccia il presidente Cirio. Ma non basta”.

Con questa premessa Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi, ha aperto il suo intervento al consiglio regionale del Piemonte, in occasione del dibattito sul “caso Roberto Rosso”, inaugurato dalle comunicazioni del presidente Cirio sulla vicenda dell'assessore eletto nelle file di Fratelli d'Italia e accusato di scambio elettorale politico-mafioso con la Ndrangheta.

 

"Cirio ha ripetuto che si tratta di una vicenda 'abominevole' e 'vomitevole', che mina il concetto di rappresentanza. Ha affermato che 'la mafia è il male assoluto', ha sottolineato nuovamente che voleva una Giunta di cambiamento, ma che Fratelli d’Italia, oltre a Chiorino, ha indicato Rosso, 'per ragioni di rispetto della rappresentanza territoriale'. Tuttavia ha affermato che 'il caso singolo non può negare la legittimità complessiva dell’istituzione', la quale 'non ha anticorpi' per impedire l’infiltrazione delle mafie", si legge nella nota diffusa da Luv che riporta il dibattito di questa mattina.
 
Le dimissioni di Rosso non sono sufficienti” – ha replicato Grimaldi. – “Cirio ha parlato del ‘suo (di Rosso) meccanismo di ingresso’, eppure lo si può allontanare, buttare via le chiavi, dire che quei voti non si vogliono e non li si è mai chiesti, e io ne sono sicuro, tuttavia qualcuno lo ha fatto per tutta la maggioranza, era uno della squadra e Cirio l’ha promosso al suo fianco”.
 
“Tutti i provvedimenti sono stati messi al vaglio?” – ha domandato Grimaldi – “La ‘cassa’ per le cosche arrivava con le slot machine legali e sappiamo che prima della nostra legge c’era il far west. Non sto accusando la maggioranza di avere ricevuto pressioni indebite, ma cambiare la legge può davvero favorire la criminalità organizzata, questo è innegabile. Vogliamo che il provvedimento (proposto dal leghista Claudio Leone, Ndr) venga ritirato, altrimenti siamo pronti a bloccare tutta l’azione legislativa della maggioranza. E poi: si è riflettuto abbastanza sui soldi delle campagne elettorali? Tutta la vicenda è impregnata dalla marea di denaro a disposizione di boss e politici. Il presidente dice che non abbiamo anticorpi: parli per sé! Non possiamo lasciare sola la Magistratura di fronte a questo nemico pubblico”.
 
 
Sfidiamo il presidente Allasia e il presidente Cirio a giocare nuova partita senza i voti delle mafie” – ha concluso Grimaldi – “per non governare con quest’ombra. Se si è persone oneste i voti della 'Ndrangheta non si chiedono, non si comprano e di certo non si contano. Soprattutto, se si ha a cuore la propria dignità e il proprio onore, i voti della 'Ndrangheta non si restituiscono. Per cancellarli non esiste la prova di resistenza, come per le firme false. L'unico modo per non conteggiarli è annullare le elezioni e tornare al voto”.
 

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