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Milleproroghe, il lungo viaggio del gioco alla Camera

17 febbraio 2020 - 09:34

L'esame degli emendamenti al Milleproroghe da parte delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio si è concluso: da oggi 17 febbraio, il testo approda in Aula alla Camera.

Scritto da Rf
Milleproroghe, il lungo viaggio del gioco alla Camera

È atteso oggi in Aula, lunedì 17 febbraio, a partire da questa mattina, il testo del decreto Milleproroghe che resterà sui banchi di Montecitorio per tutta la settimana.

Fino alla scorsa settimana, le commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera hanno esaminato gli emendamenti relativi al disegno di conversione in legge del decreto Milleproroghe.
 
Tra i tanti emendamenti presentati in materia di gioco, sono stati respinti dalle commissioni tutte le proposte legate alla lotteria degli scontrini, all'ippica e alla raccolta delle scommesse.
 
Nella seduta di giovedì 13 dicembre, invece, è stato approvato l'emendamento presentato dal Governo sul potenziamento delle Agenzia fiscali.
 
Esso prevede che "Al fine di garantire maggiore efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa, in considerazione dei rilevanti impegni derivanti dagli obiettivi di finanza pubblica e dalle misure per favorire da un lato gli adempimenti tributari e le connesse semplificazioni nonché dall’altro una più incisiva azione di contrasto all’evasione fiscale nazionale e internazionale, a decorrere dall’anno 2020 l’Agenzia delle entrate e l’Agenzia delle dogane e dei monopoli sono autorizzate a utilizzare le risorse del proprio bilancio di esercizio, per un importo massimo, rispettivamente, di 6 milioni di euro e di 1,9 milioni di euro, in deroga all’articolo 23, comma 2, del decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75, per il finanziamento delle posizioni organizzative e professionali e degli incarichi di responsabilità, previsti dalle vigenti norme della contrattazione collettiva nazionale, in aggiunta alle risorse complessivamente già destinate e utilizzate a tale scopo.
 
Le risorse certe e stabili del Fondo risorse decentrate dell’Agenzia delle entrate e dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli sono incrementate, a valere sui finanziamenti delle Agenzie stesse, di 6 milioni a decorrere dal 2020 e di ulteriori 4 milioni di euro a decorrere dal 2021 per l’Agenzia delle Entrate e di 3,5 milioni di euro a decorrere dall’anno 2020 per l’Agenzia delle Dogane e Monopoli, in deroga all’articolo 23, comma 2, del decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75. Agli oneri derivanti dal presente articolo pari in termini di fabbisogno e indebitamento netto a 8,97 milioni di euro per l’anno 2020 e a 11,02 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2021 si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo per la compensazione degli effetti finanziari non previsti a legislazione vigente di cui all’articolo 6, comma 2, del decretolegge 7 ottobre 2008, n. 154, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2008, n. 189".
 
POTENZIAMENTO AGENZIE FISCALI - Per quanto riguarda questo tema, nel dossier pubblicato alla Camera sulla proroga di termini legislativi e altre disposizioni, redatto dai Servizi studi di Camera e Senato e dal Serviizo Bilancio della Camera, l'articolo 40-bis L’articolo 40-bis, introdotto in sede referente, stabilisce alcune misure volte ad aumentare il trattamento accessorio del personale delle Agenzie fiscali.
 
"In primo luogo - si legge nel dossier - si prevedono risorse aggiuntive per il finanziamento delle posizioni organizzative e professionali e degli incarichi di responsabilità. Si prevede inoltre un incremento del Fondo risorse decentrate. In particolare, il primo periodo dell’articolo in esame prevede una deroga all'articolo 23, comma 2, del decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75, che dispone che a decorrere dal 1° gennaio 2017 l'ammontare complessivo delle risorse destinate annualmente al trattamento accessorio del personale, anche di livello dirigenziali delle amministrazioni pubbliche, non può superare il corrispondente importo determinato per l'anno 2016. La disposizione stabilisce che, derogando a quanto disposto dal sopra citato articolo 23, a decorrere dall'anno 2020 l'Agenzia delle entrate e l'Agenzia delle dogane e dei monopoli sono autorizzate a utilizzare le risorse del proprio bilancio di esercizio per un importo massimo rispettivamente, di 6 milioni di euro e di 1,9 milioni di euro per il finanziamento delle posizioni organizzative e professionali e degli incarichi di responsabilità, previsti dalle vigenti norme della contrattazione collettiva nazionale, in aggiunta alle risorse complessivamente già destinate e utilizzate a tale scopo. Per una ricostruzione degli adempimenti relativi alle norme contenenti disposizioni di razionalizzazione e contenimento della spesa pubblica nonché della gestione economica e patrimoniale si rinvia alla consultazione delle rispettive schede del bilancio 2018 pubblicate dell’Agenzia delle entrate e dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli. La norma specifica, inoltre, che tale incremento si rende necessario al fine di garantire maggiore efficienza ed efficacia all'azione amministrativa, in considerazione dei rilevanti impegni derivanti dagli obiettivi di finanza pubblica e dalle misure per favorire gli adempimenti tributari e le connesse semplificazioni nonché una più incisiva azione di contrasto all'evasione fiscale nazionale e internazionale".  
 
ACCISE SUI SIGARI - Tra gli emendamenti presentati e approvati ce ne è uno che riguarda l'accise sui sigari e indirettamente coinvolge il gioco.
 
"L’applicazione delle disposizioni - si legge nel testo - di cui all’articolo 1, comma 659, lettera b), della legge 27 dicembre 2019, n. 160, relativamente ai sigari, è differita al 1° gennaio 2021 Non si fa luogo al rimborso dell’accisa sui sigari versata in applicazione delle disposizioni di cui all’articolo
1, comma 659, lettera b), della legge 27 dicembre 2019, n. 190, ed è dovuta l’accisa sulle immissioni in consumo di sigari effettuate dal 1o gennaio 2020 fino alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto secondo l’aliquota prevista dalle predette disposizioni. All’onere derivante dalla disposizione di cui al comma 3-bis, pari a 870mila euro per l’anno 2020, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo di cui all’articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190".
 
Questo sta a significare che questa disposizione verrebbe finanziata con parte dei 15 milioni considerati “indifferibili”: quindi attingendo al Fondo per esigenze indifferibili, ovvero un fondo che dovrebbe garantire gli interventi di carattere sociale . Il fondo viene alimentato anche con le entrate dai giochi.
 
INCENTIVI PICCOLE ATTIVITÀ, FUORI LE SALE GIOCO - Un emendamento Milleproroghe prevede il rinvio al 30 settembre del termine per accedere ai contributi del Governo per riaprire i negozi sfitti dei piccoli comuni, nessun beneficio per sale gioco o scommesse.
 
Il Governo concede incentivi per riaprire i negozi sfitti, ma il beneficio non vale per le attività di compro oro, le sale scommesse o quelle che hanno slot machine o videolottery.
 
Il contributo, che ha come obiettivo la riapertura dei negozi sfitti da almeno sei mesi o l'ampliamento di quelli esistenti nei comuni con meno di 20mila abitanti, vale per 4 anni ed è rapportato alla somma dei tributi comunali pagati dall’esercente nel corso dell’anno precedente. Viene corrisposta per l’anno nel quale avviene l’apertura o l’ampliamento dell’esercizio commerciale nel corso dell’anno e per i tre anni successivi.
 
DOSSIER AGEVOLAZIONI COMMERCIALI - Nel dossier sulla proroga di termini legislativi e altre disposizioni, redatto dai Servizi studi di Camera e Senato e dal Serviizo Bilancio della Camera, l'articolo 1, comma 10-sexies affronta la proroga per il 2020 del termine di richiesta delle agevolazioni per attività commerciali.
 
"Il comma 10-sexies dell’articolo 1 - si legge nel testo - proroga, per l’anno 2020, dal 28 febbraio al 30 settembre, il termine massimo per la presentazione al Comune competente della richiesta di accesso alle agevolazioni per la riapertura e l'ampliamento di attività commerciali, artigianali e di servizi
previste - per promuovere le economie locali (in comuni fino a 20mila abitanti) - dall’articolo 30-ter del D.L. n. 34/2019, a favore dei soggetti esercenti le predette attività. Per gli anni successivi al 2020, primo anno di operatività della misura, il termine per la presentazione delle domande rimane invariato".
 
"La disciplina di favore - continua il dossier - opera nei confronti di soggetti, ove procedano all’ampliamento di esercizi commerciali già esistenti o alla riapertura di esercizi chiusi da almeno sei mesi, siti nei territori dei comuni con popolazione fino a 20mila abitanti. Si specifica che le disposizioni non costituiscono in alcun caso deroga alla disciplina prevista dal decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114 (Riforma della disciplina relativa al settore del commercio) e dalle leggi regionali in materia di commercio al dettaglio.
 
Il comma 3 esclude dall’agevolazione le seguenti attività: attività di compro oro, definita ai sensi del D.Lgs. n. 92/2017. Il citato decreto legislativo ha introdotto una disciplina antiriciclaggio ad hoc per il settore dei compro oro. In particolare, le operazioni di compro oro consistono nella compravendita, all'ingrosso o al dettaglio, ovvero nella permuta di oggetti preziosi usati. Le norme hanno istituito un apposito  registro degli operatori in tale attività, che hanno specifici obblighi di identificazione della clientela. Per le transazioni compiute dai compro oro si applica uno specifico regime di tracciabilità; sale scommesse o che detengono al loro interno apparecchi di intrattenimento di cui all’articolo 110, comma 6, lettere a) e b) del Tulps (R.D. 773/1931). Si tratta degli apparecchi idonei per il gioco lecito, vale a dire quelli dotati di attestato di conformità rilasciato dall’Agenzia delle dogane e dei Monopoli e obbligatoriamente collegati alla rete telematica, slot machine, e quelli facenti parte della rete telematica che si attivano esclusivamente in presenza di un collegamento ad un sistema di elaborazione della rete stessa, videolottery".
 
Il decreto approderà in Senato il 29 febbraio.

 

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