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Covid-19: testo in Aula, ritirati emendamenti su lotteria scontrini

04 marzo 2020 - 08:47

Approda all'esame dell'Aula il decreto sull'emergenza Covid-19; in commissione ritirati gli emendamenti su ulteriori richieste di fondi dalla lotteria degli scontrini.

Scritto da Anna Maria Rengo
Covid-19: testo in Aula, ritirati emendamenti su lotteria scontrini

Il ddl n. 1741, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6 sulla gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19, licenziato dalla Commissione Sanità il 3 marzo nel testo trasmesso dalla Camera, è al primo punto dell'ordine del giorno dell'assemblea del Senato di oggi, mercoledì 4 marzo.

Nel corso dell'esame da parte della commissione Sanità, sono stati ritirati i due emendamenti che chiamavano in causa la lotteria degli scontrini, chiedendo un ulteriore diminuzione del fondo per essa prevista, così da fronteggiare l'emergenza coronavirus. Si tratta dell'emendamento di Paola Binetti (Fi-Udc)  che proponeva di aumentare, dagli attuali 20 milioni a 22 milioni, la dotazione, così prevedere "la fornitura di specifici dispositivi di protezione individuali (DPI) allo scopo di tutelare la salute e la sicurezza dei farmacisti e del personale che opera nelle farmacie dei comuni o delle aree nei quali risulta positiva almeno una persona per la quale non si conosce la fonte di trasmissione o comunque nei quali vi è un caso non riconducibile ad una persona proveniente da un'area già interessata dal contagio del Covid-19."

Un secondo emendamento, sempre a firma di Binetti, chiedeva di autorizzare la spesa di 1 milione di euro per "garantire a tutti gli operatori sanitari la disponibilità di dispositivi di protezione individuale e in particolare di mascherine classificate Ffp2 o Ffp3", agli oneri si sarebbe dovuto provvedere "mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 19, comma 1, lettera b), del decreto-legge 26 ottobre 2019, n. 124. Ai fini dell'immediata attuazione delle disposizioni recate dal presente decreto, il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio."

IL TESTO - Il testo all'esame dell'Aula di Palazzo Madama, e che oggi sarà approvato definitivamente (tutti gli emendamenti sono stati o respinti, o ritirati, o trasformati in ordini del giorno), prevede, come recita l'articolo 4, che "Per far fronte agli oneri derivanti dallo stato di emergenza sanitaria dichiarato con delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020, lo stanziamento previsto dalla medesima delibera è incrementato di 20 milioni di euro per l’anno 2020 a valere sul Fondo per le emergenze nazionali previsto dall’articolo 44 del codice della protezione civile, di cui al decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, che a tal fine è corrispondentemente incrementato. Agli oneri derivanti dal comma 1 pari ad euro 20 milioni per l’anno 2020, si provvede mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 19, comma 1, lettera b), del decreto legge 26 ottobre 2019, n. 124. Ai fini dell’immediata attuazione delle disposizioni recate dal presente decreto, il ministro dell’Economia e delle finanze è autorizzato ad apportare con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio".

IL SECONDO DECRETO - E' stato invece assegnato alla 5a Commissione il ddl n. 1746, di conversione del decreto-legge n. 9 del 2 marzo, con misure urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse a questa emergenza epidemiologica.

Esso recepisce e proroga alcune delle misure già adottate e ne introduce ulteriori, volte a disciplinare in modo unitario il quadro degli interventi e a garantire uniformità su tutto il territorio nazionale all’attuazione dei programmi di profilassi.
Fra queste alcune sono valide anche per i locali pubblici e per le sale gioco, non solo per quelli delle zone rosse ma anche per le regioni Emilia Romagna, Lombardia e Veneto ed alcune province.

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