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Gioco al via anche in Abruzzo, Sardegna e Basilicata

15 giugno 2020 - 09:21

Abruzzo, Sardegna e Basilicata si aggiungono all'elenco delle Regioni in cui si potrà tornare a giocare da oggi, 15 giugno, nel Lazio operatori e politica chiedono l'annullamento dell'ordinanza.

Scritto da Fm
Gioco al via anche in Abruzzo, Sardegna e Basilicata

Con il passare delle ore si completa il quadro delle Regioni che hanno dato o stanno per dare il via libera alla riapertura delle attività di gioco, stremate da tre mesi di lockdown.

Da oggi  sarà possibile riaccendere gli apparecchi da gioco (slot e Vlt) in Val D'Aosta, Lombardia, Piemonte, Friuli, Toscana, Umbria, Molise, Campania, Puglia, Sicilia e Abruzzo, che si è aggiunta nelle scorse ore, con l'ordinanza firmata dal governatore Marco Marsilio.

 

In questa lista poi si annovera la Sardegna, dove il presidente Christian Solinas ha emanato un ordinanza che recepisce il Dpcm dell'11 giugno 2020 e quindi consente anche la ripresa del gioco con vincita in denaro.
“Le disposizioni della presente ordinanza – si legge nel provvedimento - producono i loro effetti a far data dal 15 giugno 2020 e fino al 14 luglio 2020, salvo proroga esplicita e salvo ulteriori, diverse prescrizioni, anche di segno contrario, che dovessero rendersi necessarie in dipendenza dell’andamento della curva di diffusione del virus, che sarà costantemente monitorata dai competenti organi dell’amministrazione e delle aziende”.
 
Sull'ultimo Bollettino ufficiale della Regione Basilicata è stata pubblicata l’ordinanza n. 27 del presidente Vito Bardi che dispone “Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica” e prevede in particolare l’adozione in tutto il territorio della Basilicata delle “linee guida per la riapertura delle attività economiche, produttive e ricreative” approvate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome l’11 giugno 2020 e recepite dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 giugno 2020. “Nel rigoroso rispetto delle indicazioni tecniche e operative definite nelle “linee guida per la riapertura delle attività economiche, produttive e ricreative” approvate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome l’11 giugno 2020, di cui all’allegato 9 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 giugno 2020, sono consentite anche le attività delle sale slot, sale giochi, sale scommesse, sale bingo e attività analoghe.
 
A breve dovrebbero aggiungersi anche le Marche, dopo che alcuni lavoratori del settore, all'alba di oggi, hanno incontrato il presidente della Regione Luca Ceriscioli assicurando l'emanazione del provvedimento in giornata, con l'apertura delle sale da domani secondo i dettami stabiliti dai protocolli della Conferenza delle regioni, senza nessuna norma aggiuntiva.
 
In Trentino Alto Adige, occhi puntati sulla Provincia di Bolzano, dopo che quella di Trento ha emanato una nuova ordinanza per la ripresa delle attività fin qui ancora in lockdown, ma senza prevedere alcuna data di riapertura per quelle di gioco e quindi confermando, a contrario, la chiusura delle stesse fino al 14 luglio 2020. Una decisione aspramente contestata dall'associazione Sapar, e in qualche modo “a sorpresa”, vista la  delibera del 18 maggio con cui si riaprivano le "ricevitorie del Lotto, SuperEnalotto, Totocalcio" e le attività di "gestione di apparecchi che consentono vincite in denaro funzionanti a moneta o a gettone" e che la Giunta ha avviato una “riflessione” sulla normativa vigente, assicurando di essere pronta a vagliare la possibilità di prorogare l’obbligo di rimuovere entro quest’estate gli apparecchi da gioco dai locali (pubblici esercizi, ecc.) che distano meno di 300 metri da luoghi sensibili nei centri abitati, previsto dalla legge provinciale 13 del 2015 sulla prevenzione e la cura del gioco patologico.
 
Altro osservato speciale è il Lazio, dove alcuni operatori del gioco, oltre a manifestare sotto la sede della Regione e ad appendere locandine di protesta al di fuori dai propri locali, hanno inviato una lettera al presidente Nicola Zingaretti in merito all'apertura delle sale solo dal 1° luglio, evidenziando che “non si comprende quale siano i criteri adottati per giungere a tale data” e chiedendone l'annullamento in autotutela, poiché “non è  provato, e neppure addotto, un diverso e maggior grado di rischio sanitario derivante dallo svolgimento di tali attività rispetto a quelle riaperte o autorizzate a riaprire, si deve concludere che il provvedimento in esame sia viziato quantomeno sotto il profilo dell’eccesso di potere per carenza di motivazione, difetto di istruttoria ed erronea valutazione dei fatti”. Intanto, i consiglieri della Lega - Orlando Tripodi, Laura Cartaginese, Pasquale Cicciarelli, Daniele Giannini, e Laura Corrotti - hanno presentato una mozione per chiedere a Zingaretti di "attivarsi con urgenza per la riapertura immediata delle attività concernenti sale giochi, sale scommesse e sale bingo nel Lazio", ritendendo incompresibile "la scelta di posticipare l’apertura di sale scommesse, bingo e slot al 1°luglio, se si valuta l’operato di altre regioni, come la Lombardia, che nonostante sia la regione più colpita da Coronavirus, farà ripartire il settore dal 15 giugno". Ed evidenziando che "il ritardo nella riapertura del settore del gioco legale, rappresenta, di fatto, anche un incentivo al proliferare delle attività malavitose, che parallelamente operano per il tramite di apparecchi contraffatti, con la diffusione del vero gioco d’azzardo concorrendo slealmente rispetto all’esercizio pubblico e controllato".
 
Bisognerà attendere solo pochi giorni, invece, per la ripresa delle attività in Liguria, Emilia-Romagna, Veneto e Calabria, dove l'ok scatterà dal 19 giugno.
 

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