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CdM: prorogate misure di sostegno a imprese e lavoratori

23 luglio 2020 - 07:41

In occasione del Consiglio dei ministri del 22 luglio il Governo ha prorogato le misure a sostegno di imprese e lavoratori nel post Covid-19.

Scritto da Ac
CdM: prorogate misure di sostegno a imprese e lavoratori

“Il Governo ritiene, in questa fase, di fondamentale importanza continuare ad assicurare il sostegno al sistema produttivo e al reddito dei cittadini, a supportare la ripresa e ad intervenire dove necessario per preservare l’occupazione”.

In quest’ottica, saranno prorogati gli interventi di potenziamento degli strumenti della Cassa integrazione guadagni (Cig).

È la decisione presa dal Governo in occasione del Consiglio dei ministri che si è svolto nella tarda serata di ieri, mercoledì 22 luglio, con il quale vengono pertanto prorogate le misure a sostegno di imprese e lavoratori.

“Allo stesso tempo - scrive ancora il Governo - non verrà meno il sostegno alle imprese e ai settori maggiormente colpiti dalla crisi e alla liquidità, anche attraverso una riprogrammazione delle scadenze fiscali dei prossimi mesi.
Inoltre, verrà garantito il necessario sostegno agli enti territoriali, le cui risorse sono state ridotte dai mancati introiti fiscali degli ultimi mesi, al fine di garantire la regolarità dell’azione pubblica a tutti i livelli di governo”.
Per un nuovo e ulteriore sospiro di sollievo per le aziende italiane, comprese quelle del gioco, ma anche per i lavoratori, scongiurando così una serie di licenziamenti a catena.
 
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del presidente Giuseppe Conte e del ministro dell’economia e delle finanze Roberto Gualtieri, ha anche approvato la Relazione al Parlamento redatta ai sensi dell’articolo 6 della legge 24 dicembre 2012, n. 243, da presentare alle Camere, ai fini dell’autorizzazione dell’aggiornamento del piano di rientro verso l’Obiettivo di medio termine (OMt).

Con la Relazione, sentita la Commissione europea, il Governo chiede l’autorizzazione al Parlamento per un ulteriore ricorso all’indebitamento comprensivo dei maggiori interessi passivi per il finanziamento del debito pubblico, di 25 miliardi di euro per l’anno 2020, 6,1 miliardi nel 2021, 1 miliardo nel 2022, 6,2 miliardi nel 2023, 5 miliardi nel 2024, 3,3 miliardi nel 2025, e 1,7 miliardi a decorrere dal 2026.
“Considerata la richiesta di autorizzazione all’indebitamento formulata dalla Relazione, il nuovo livello di indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche è fissato all’11,9 per cento del Pil nel 2020. Il nuovo livello del debito pubblico si attesta al 157,6 per cento del Pil nel 2020.
Pur in un contesto di incertezza legato all’evoluzione della pandemia e della successiva fase di ripresa economica, il Governo conferma l’obiettivo di ricondurre verso la media dell’area euro il rapporto debito/Pil nel prossimo decennio, attraverso una strategia che, oltre al conseguimento di un adeguato surplus primario, si baserà sul rilancio degli investimenti, pubblici e privati”.
 

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