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Lockdown o coprifuoco alle 21 sul tavolo del Governo, il gioco teme nuovi limiti

23 ottobre 2020 - 09:00

Per contrastare l'aumento dei casi di Covid il Governo starebbe valutando un lockdown di 2 settimane o il coprifuoco alle 21 per tutte le attività, il gioco teme nuovi limiti e spera nei Tar Umbria e Lombardia.

Scritto da Redazione
Lockdown o coprifuoco alle 21 sul tavolo del Governo, il gioco teme nuovi limiti

Di fronte alla continua impennata della curva dei contagi da Covid-19, cambia quasi di ora in ora lo scenario che si prospetta per milioni di cittadini e lavoratori. A pochi giorni di distanza dal Dcpm del 18 ottobre, e in parallelo all'emanazione di ordinanze regionali e comunali che, come noto, hanno anche colpito pesantemente il settore dei giochi - sospendendolo del tutto o limitandolo ulteriormente - adesso si profila l'ipotesi di un un nuovo lockdown, breve, o l'introduzione di coprifuoco dalle 21 alle 7 su tutto il territorio nazionale, consentendo gli spostamenti solo per attività essenziali quali il lavoro o la scuola e, forse, vietando quelli fra una regione e l'altra.

Queste le opzioni che sarebbero al vaglio del Governo, con il fronte "morbido" e anti-serrata guidato dal premier Giuseppe Conte contrapposto a quello intransigente riconducibile al ministro della Salute Roberto Speranza. 
 
Il nuovo blocco, come già accaduto in primavera, dovrebbe ripercuotersi in primis sui settori ritenuti "non essenziali": palestre, cinema, teatri e, ovviamente, le attività di gioco e legate al tempo libero, la ristorazione, che annunciano già manifestazioni di piazza per chiedere un confronto con il Governo e la concessione di aiuti mirati per evitare il default definitivo.
 
Le novità dovrebbero essere rese note nel giro di una settimana, dopo un'attenta valutazione dei dati dei casi di positività registrati e del numero dei pazienti nelle terapie intensive.
 
Le Regioni e i Comuni, però, non stanno con le mani in mano e, in qualche caso, anticipano il Governo.
In Toscana, la nuova Giunta guidata da Eugenio Giani, appena insediata, sta valutando di mettere in campo le proprie misure di contenimento del virus. “Non intendiamo sprecare altro tempo prezioso. Il periodo da affrontare è molto complesso a causa del Covid, che mette in seria difficoltà il settore socio sanitario, ma anche quello economico ad ampio raggio. Assumeremo nell’arco di 2-3 giorni, tramite una nuova ordinanza, provvedimenti equilibrati per garantire sia la prevenzione dai contagi sia la vita della comunità secondo canoni di correttezza e responsabilità anti Covid", dichiara il neo-governatore. "Stiamo lavorando su vari fronti e in particolare in tre direzioni per evitare soprattutto gli assembramenti sui mezzi di trasporto, nei luoghi della cosiddetta movida e nei centri commerciali, senza mai perdere di vista la tenuta dei nostri ospedali e la risposta del sistema sanitario regionale ai possibili immediati e futuri scenari, determinati dall’avanzata del Covid”.
 
Nelle Marche il nuovo governatore Francesco Acquaroli ha varato un'ordinanza di sostanziale recepimento del Dpcm del 18 ottobre, con limitazioni all'afflusso di clienti nei centri commerciali e al trasporto pubblico, il divieto di assembramento fuori dai locali, mentre le attività di sale bingo e sale giochi sono consentite dalle ore 8 alle ore 21 nel rispetto delle Linee guida approvate con decreto del Presidente della Giunta regionale n. 203 del 15 giugno 2020.
 
Occhi puntati sulla Lombardia, con Milano osservata speciale, dopo l'avvio del coprifuoco dalle 23 alle 5 del mattino. Strade deserte e atmosfera irreale nei consueti luoghi del divertimento, con locali semivuoti già molte ore prima. Un quadro a cui si aggiunge la situazione delle attività di gioco, come noto chiuse totalmente fino al 6 novembre dall'ordinanza del governatore Attilio Fontana, su cui è sembrato aprirsi un piccolo spiraglio dopo la decisione del Tar di anticipare al 3 novembre la discussione dei ricorsi proposti dagli operatori del comparto, in precedenza prevista al 17 novembre. Quindi ben oltre i termini della sua validità.
Una scelta di buon senso, forse motivata da quanto fatto dal Tar Umbria, che poche ore prima ha deciso di bloccare subito la chiusura delle sale disposta dalla governatrice Donatella Tesei, in virtù del "pregiudizio grave ed irreparabile derivante dalla sospensione delle attività" e poiché "la data della prima camera di consiglio utile per la trattazione collegiale dell’istanza (17 novembre 2020) è successiva quella di scadenza (14 novembre 2020) del periodo di sospensione disposto dal provvedimento gravato”.

Fra le regioni che non hanno limitato il gioco, ma hanno già scelto il coprifuoco ricordiamo il Lazio, che a partire dalla notte fra oggi e domani vieta gli spostamenti in orario notturno sul territorio della Regione, dalle ore 24 alle ore 5 del giorno successivo, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze (a titolo esemplificativo, per i lavoratori, il tragitto domicilio, dimora e residenza verso il luogo di lavoro e viceversa), e per gli spostamenti motivati da situazioni di necessità o d’urgenza, ovvero per motivi di salute.
A Roma la sindaca Virginia Raggi ha firmato un'ordinanza che, da oggi, 23 ottobre, al 13 novembre, limita l'afflusso in alcune delle vie e delle piazze principali della movida il venerdì e il sabato dalle 21 alle 24. Sarà consentito l’accesso e il deflusso agli esercizi commerciali aperti e alle abitazioni private ed eventuali violazioni del divieto saranno punite con una multa compresa fra i 400 e i mille euro.
 
Scendendo al Sud troviamo la Campania, dove il governatore Vincenzo De Luca oltre alla chiusura dalle 23 alle 5 degli esercizi commerciali e dei locali pubblici e al divieto di spostamento per i cittadini nella fascia di coprifuoco, ha imposto la limitazione degli spostamenti interprovinciali se non giustificati — previa autocertificazione — da motivi di lavoro, sanitari, scolastici, socio-assistenziali, approvvigionamento di beni essenziali, per tutta la giornata. Ma, alla luce dei quasi 2300 contagi registrati nelle ultime 24 ore De Luca annuncia un lockdown totale - di ogni tipo di attività, tranne quelle attività industriali, agricole, dell’edilizia, l’agroalimentare, le forniture agroalimentari - e chiede al Governo di fare altrettanto per il territorio nazionale, per 30-40 giorni.

Una richiesta che ha subito scatenato le proteste dei lavoratori dei settori dei locali pubblici, della ristorazione e del gioco, con una manifestazione a Salerno che sta bloccando la strada principale della città.
 
In Calabria, fino al 13 novembre, la Regione ha vietato gli spostamenti su tutto il territorio regionale, dalle ore 24 alle ore 05 del giorno successivo. Sono consentiti soltanto gli spostamenti motivati da esigenze lavorative, situazioni di necessità, situazioni di urgenza o motivi di salute.  È confermato il divieto assoluto di assembramento, il rispetto delle misure di distanziamento fisico interpersonale e delle misure igieniche di prevenzione ed è fortemente raccomandato l’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie, anche all’interno delle abitazioni private in presenza di persone non conviventi.
 
 
La Sardegna invece sarebbe pronta a varare fin da subito un lockdown di due settimane, con lo stop per le principali attività, la chiusura di porti e aeroporti per limitare in modo rapido ed incisivo la circolazione di persone e Covid-19. L'ordinanza del governatore Christian Solinas dovrebbe arrivare entro questo fine settimana, dopo il confronto con il comitato tecnico-scientifico regionale.

Idem la Sicilia, dove il governatore Nello Musumeci sta considerando di introdurre la chiusura dei locali dalle ore 23, limiti alla capienza dei mezzi di trasporto pubblico - ridotta al 50 percento - e la didattica a distanza dal secondo al quinto anno di liceo per almeno tre settimane.
 
 

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