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Covid e chiusure, gioco ritenuto non essenziale: 'E il caffè allora?'

22 gennaio 2021 - 10:11

Geronimo Cardia (Acadi) su Covid, lockdown del gioco e protocolli sicurezza: 'Nelle sale da gioco sanificazioni molto più facili che in altri esercizi'.

Scritto da Mr
Covid e chiusure, gioco ritenuto non essenziale: 'E il caffè allora?'

Resta difficile da digerire, per i giocatori ma soprattutto per gli addetti ai lavori che dopo la prima ondata del Covid-19 hanno investito per la riapertura, il lockdown imposto a sale giochi, bingo e scommesse dai recenti Dpcm, qualunque sia il colore per fascia di rischio della regione in cui queste sono ubicate. Non a caso giorni fa un accorato appello è arrivato, dalle associazioni dei pubblici esercizi e dai sindacati di categoria, sul tavolo del ministro dell'Economia e dello sviluppo Roberto Gualtieri. E nel dibattito non mancano i ripetuti interventi di Geronimo Cardia, presidente dell'Associazione concessionari di giochi pubblici (Acadi).

L'avvocato venerdì ha avuto l'occasione di affrontare i temi più caldi del momento in un'intervista a radio Capital e tra le varie letture della scelta del Governo di mantenere abbassate le saracinesche degli esercizi del gioco, si è parlato della non essenzialità del settore, ma Cardia ha replicato: "Chi decide cosa è essenziale? Potrebbe non esserlo neppure il caffè al bar o l'acquisto di un nuovo paio di pantaloni, quindi evidentemente non è questo il discrimine adottato".
 
Incalzato dal conduttore radiofonico sulla possibilità delle sale da gioco di rispettare elevati standard di sicurezza nell'ambito dei protocolli sanitari, Cardia ha aggiunto: "Credo sia facilmente comprensibile come un terminale sia più facilmente sanificabile rispetto ad un paio di jeans che qualcuno prova in negozio e poi non acquista".
 
L'appuntamento radiofonico ha rappresentato inoltre l'occasione per ricordare i numeri del settore: 150mila occupati, 10 mesi di chiusura su 12 a causa dei Dpcm emanati per contenere la diffusione del Coronavirus e i danni per l'erario (nel 2019 il comparto ha assicurato un gettito di 11 miliardi e mezzo). Centrale in questo senso il tema dell'offerta illegale sulla quale Cardia si era già espresso.

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